Il mese di settembre ha visto la NASA completare con successo il quinto step degli otto che compongono il Green Run test di SLS. Il termine Green Run identifica un’impegnativa serie di collaudi suddivisa in 8 fasi in cui circa 30 attività sono eseguite per la prima volta: primo caricamento del propellente nei serbatoi, primo scorrimento del flusso dei propellenti attraverso i sistemi di alimentazione, prima accensione di tutti e quattro i motori e prima esposizione dello stage alle vibrazioni e alle temperature di lancio. Il termine green è un riferimento alla “giovinezza” dei componenti di un vettore o di un suo stadio, mentre il termine run fa riferimento al fatto che essi vengono fatti funzionare tutti insieme per la prima volta. Sostanzialmente si tratta del collaudo contemporaneo di tutti i diversi sottosistemi. I Green Run erano iniziati formalmente lo scorso gennaio con la verifica dei modelli matematici, dei sistemi di navigazione e di controllo d’assetto. A marzo, a causa della pandemia da COVID-19, tutte le attività erano state sospese per essere gradualmente riprese nel corso del mese di maggio.
Il vettore, che per questi collaudi è stato posizionato sulla rampa B-2 dello Stennis Space Center della NASA vicino alla Baia di St. Louis, Mississippi, è stato sottoposto al collaudo del sistema di controllo vettoriale dei propulsori (step 5), ovvero i componenti che permettono di orientare gli ugelli dei quattro propulsori RS-25, e della tenuta idraulica delle valvole, simulando i movimenti che verranno messi in atto per governare il volo del razzo e mantenere la corretta traiettoria.
Il vettore è ora pronto per lo step 6 e l’attesissimo step 7, detto anche wet dress rehearsal, quello che precederà l’Hot Fire. Questo collaudo si basa sulle simulazioni effettuate nel corso degli step precedenti a cui si aggiunge il caricamento dei propellenti. Dopo aver nuovamente attivato l’avionica, i sistemi idraulici, i sistemi fail-safe e tutti gli altri sottosistemi già verificati nel corso dei sei step precedenti, gli specialisti avvieranno il caricamento, il controllo e il successivo scarico degli oltre 2,5 milioni di litri di propellente criogenico. Solo il positivo superamento di questi primi sette step permetterà di accedere all’ottavo, dove si collauderà il conto alla rovescia completo e la successiva accensione dei propulsori, definita “hot-fire”, che rimarranno attivi per circa 8 minuti, il tempo di volo del primo stadio. Durante il collaudo i quattro RS-25 funzioneranno a piena potenza, esattamente come avverrà nel lancio reale. Lo step 8 sarà dunque il test conclusivo che certificherà il vettore come “pronto al lancio”. Successivamente, gli ingegneri predisporranno lo stage per il trasferimento al Kennedy Space Center in Florida. Lì sarà assemblato con le altre parti del vettore e preparato per il lancio della missione senza equipaggio Artemis 1.
Manca veramente poco alla fatidica data dell’hot-fire test, collaudo che dovrebbe verificarsi i primi giorni di novembre. NASA ha da poco comunicato che permetterà ad alcuni giornalisti e ad alcuni rappresentanti dei media nazionali e internazionali di assistere a questo delicatissimo e importantissimo test.
Fonte: NASA
L’articolo è stato modificato dopo la pubblicazione per correggere il riferimento allo step 6.