Nella giornata di giovedì 10 settembre l’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha annunciato che l’agenzia spaziale cercherà di acquistare tra i 50 e 500 grammi di regolite lunare da uno o più fornitori commerciali.
La NASA ha infatti pubblicato una cosiddetta Request for Quotations (tradotto: richiesta di offerta) per ottenere da aziende private delle offerte per l’acquisto di regolite o materiale roccioso proveniente dal suolo lunare. Parte integrante del processo di richiesta risiede nel fatto che la NASA si riserva il diritto di selezionare una o più aziende per realizzare l’obiettivo, ma che pagherà la maggior parte del prezzo stabilito per contratto (l’80% dell’intera somma) solo al momento dell’effettiva consegna del materiale. L’obiettivo dell’agenzia è di poter ottenere il primo campione di suolo lunare entro il 2024.
Il documento della NASA specifica inoltre che l’ente privato prescelto potrà raccogliere il materiale da qualsiasi luogo sulla superficie della Luna e che esso potrà includere rocce, polvere o ghiaccio. Oltre a ciò non sarà richiesto di svolgere alcun tipo di valutazione dei materiali raccolti, ma solamente di fornire foto della regolite selezionata e informazioni dettagliate sul luogo di raccolta dei campioni. L’agenzia ha altresì sottolineato che la “consegna” del materiale potrà avvenire direttamente sulla Luna, stabilendo quindi che la società privata non sarà obbligata a riportare quanto prelevato sulla Terra. Infine, è specificato che l’importo del contratto non dipenderà dalla quantità di suolo lunare raccolto e che il compenso è compreso tra i 15.000 e 25.000 dollari per ogni fornitura.
L’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha dichiarato al Secure World Foundation’s Summit for Space Sustainability (Vertice per la sostenibilità spaziale) che uno degli obiettivi primari dell’iniziativa è anche creare una legislazione per questo tipo di attività commerciale all’interno del Trattato sullo Spazio Esterno (Outer Space Treaty), la base giuridica che regolamenta l’utilizzo pacifico dello spazio. La richiesta di ottenere campioni di suolo da aziende private può essere vista come un’importante presa di posizione da parte di Bridenstine e dell’agenzia stessa riguardo a una nuova politica di sviluppo e sostegno all’utilizzo delle risorse in situ (ISRU) e potrebbe segnare il primo passo concreto verso lo sfruttamento delle risorse spaziali.
Si parla infatti da anni del possibile sviluppo di missioni per portare asteroidi nell’orbita bassa terrestre al fine di usarli come base di estrazione per metalli preziosi, ma per realizzare questi obiettivi sono necessari grandi investimenti e il superamento di molte difficoltà tecniche. Questo annuncio invece può essere visto come il primo passo per la creazione di un mercato e di una regolamentazione, attualmente totalmente inesistenti, per stimolare enti privati a trovare soluzioni concrete per raccogliere materiale sulla Luna e in futuro nello spazio profondo.
Fonte: Ars Techinca, NASA, Jim Bridenstine