Secondo quanto riferito dal China Global Television Network o CGTN lo scorso venerdì 18 settembre, raccogliendo le dichiarazioni del responsabile scientifico del programma Taiji, Wu Yueliang, la Cina intende lanciare il satellite Taiji-2 entro il 2024. Il satellite svolgerà esperimenti orbitali su alcune tecnologie fondamentali per il rilevamento delle debolissime onde gravitazionali.
Il primo satellite del programma è stato lanciato il 31 agosto del 2019 e al momento sta svolgendo con soddisfazione il suo lavoro in orbita, ha spiegato Wu, che è un accademico della Chinese Academy of Sciences (CAS), durante la China Space Conference in corso presso Fuzhou, la capitale della provincia di Fujian. Taiji-1 è dotato di un interferometro e di un sensore gravitazionale di altissima precisione, inoltre i suoi micropropulsori possono generare impulsi di 1 μN.
Secondo lo scienziato il satellite Taiji-1 ha raccolto dei risultati sperimentali che hanno confermato la correttezza e la fattibilità dell’intero programma Taiji. La Chinese Academy of Sciences ha stabilito una strategia in tre step per implementare il programma Taiji. I ricercatori hanno impiegato circa un anno per sviluppare il Taiji-1, nella seconda fase verranno lanciati altri due satelliti, e tre nella terza.
Sempre durante la conferenza, Bao Weimin, un altro accademico della CAS, ha manifestato l’intenzione della Cina di effettuare lanci spaziali su scala regolare per il 2045. Questi lanci comprenderanno anche rotte della durata di un’ora, per le destinazioni globali, dei trasporti fra il suolo e l’orbita e rotte fra orbita ed orbita.
Dal punto di vista quantitativo, per il 2045 la Cina ha l’ambizione di voler operare 1.000 voli spaziali all’anno, trasportando un totale di 10.000 tonnellate di carico e 10.000 passeggeri, ha illustrato Bao, che è inoltre il direttore del Committee of Science and Technology, il quale fa parte della China Aerospace Science and Technology Corporation.
Nell’ambito del programma Strategic Priority Program on Space Sciences (SPPSS-II) supportato dalla CAS, l’accademia intende lanciare una serie di missioni scientifiche di vario genere, che includono la Gravitational Wave Electromagnetic Counterpart All-sky Monitor (GECAM), l’Advanced Space-borne Solar Observatory (ASO-S), l’Einstein Probe (EP) e la Solar wind Magnetosphere Ionosphere Link Explorer (SMILE), per rilevare segnali elettromagnetici dalle fonti di onde gravitazionali, i buchi neri e le fluttuazioni dell’attività solare. Il tutto per mirare alla comprensione dei meccanismi che stanno alla base delle attività solari e dell’origine e dell’evoluzione dell’universo. Queste missioni saranno lanciate entro il 2023.