Il 15 settembre è stato assegnato da ESA un contratto da 129,4 milioni di euro per Hera, dando ufficialmente il via alla progettazione di dettaglio della missione. Hera costituisce il contributo europeo ad uno sforzo internazionale verso il primo progetto di difesa planetaria della storia, AIDA (Asteroid Impact & Deflection Assessment), nel tentativo di dimostrare la possibilità di deflettere artificialmente un asteroide a rischio di collisione con la Terra.
AstronautiNEWS ha già parlato di Hera nel dettaglio. Hera prende il nome dalla divinità greca del matrimonio, e verrà sviluppata in parallelo alla missione americana DART (Double Asteroid Redirect Test). Le due sonde hanno “appuntamento” presso l’asteroide binario Didymos e la sua piccola luna Dimorphos: DART verrà lanciata nel 2021 e impatterà con quest’ultima, mentre Hera, d’altro canto, verrà lanciata nel 2024 e raggiungerà il sistema solo in un secondo momento per un’indagine a posteriori dell’impatto. Le informazioni raccolte permetteranno di validare i modelli di collisione tra sonda e asteroide, oltre a caratterizzare la deflessione impartita all’asteroide, permettendo in questo modo di estrapolare la tecnica e riapplicarla in maniera affidabile a un qualsiasi oggetto potenzialmente pericoloso.
Tramite l’analisi del cratere d’impatto, Hera fornirà per la prima volta informazioni sulla struttura interna di un asteroide: sarà così possibile migliorare la comprensione dei processi di formazione del sistema solare e degli asteroidi, specialmente quelli binari. Verrà inoltre studiata l’evoluzione del sistema Didymos dovuta all’effetto BYORP e l’evoluzione del cratere d’impatto nel tempo.
Il contratto è stato firmato da Franco Ongaro, direttore del dipartimento Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’ESA, e Marco Fuchs, CEO della compagnia spaziale tedesca OHB, appaltatore principale del consorzio Hera. La firma è avvenuta ad ESOC, il centro spaziale da cui vengono dirette le operazioni di controllo dei satelliti dell’ESA, a Darmstadt, in Germania.
Il contributo di Hera sarà interessante non solo dal punto di vista scientifico ma anche tecnico, in quanto permetterà la dimostrazione in orbita di diverse tecnologie. Tra le altre, verranno dimostrate tecniche di navigazione autonoma in prossimità dell’asteroide tramite dispositivi di visione computerizzata e LIDAR, strategie di navigazione di prossimità e autonomia di bordo. Un ulteriore importante contributo alla missione verrà inoltre dato dai primi due CubeSat interplanetari dell’Agenzia Spaziale Europea, chiamati Milani (che sostituisce il precedentemente designato APEX) e Juventas, i quali verranno rilasciati dalla “sonda madre” Hera attorno all’asteroide.
Il contratto
La sottoscrizione di questo contratto copre l’intero sviluppo, integrazione e test della sonda Hera. Sono già aperti i contratti per i due CubeSat e i relativi sviluppi tecnologici. Gli stati membri dell’ESA afferenti al contratto e le relative responsabilità sono elencati nella tabella seguente.
Item | Ente/compagnia | Stato |
Responsabile di sistema | OHB System | Germania |
Struttura | OHB Czechspace | Repubblica Ceca |
Controllo d’assetto e propulsione, navigazione | OHB System | Germania (+ Paesi Bassi, Irlanda, Austria) |
Propulsione | AVIO | Italia (+ Germania) |
Guida, navigazione e controllo | GMV | Spagna (+ Romania, Polonia, Portogallo) |
Computer di bordo e software di volo | Qinetiq Space | Belgio |
Potenza elettrica | OHB Italia | Italia (+ Svizzera) |
Distribuzione potenza elettrica | Qinetiq Space | Belgio |
Unità di elaborazione immagini | GMV | Romania |
Sistema di dispiegamento CubeSat | ISISpace | Paesi Bassi |
Sistema di comunicazione inter-satellitare | Tekever | Portogallo |
Termocamera | VITO | Belgio (+ Ungheria) |
Altimetro laser | EFACEC | Portogallo (+ Romania, Lettonia) |
CubeSat Milani | Tyvak International | Italia |
CubeSat Juventas | GomSpace | Lussemburgo (+ Danimarca, Romania, Polonia, Francia) |
Fonte: ESA, varie.