Dopo essere decollato dal Jiuquan Satellite Launch Center alle ore 13:02 locali di sabato 12 settembre, il lancio del razzo Kuaizhou-1A è stato dichiarato fallito dalle agenzie di stampa statali cinesi.
La conferma ufficiale del fallimento è avvenuta circa cinque ore dopo il decollo, mentre, come riporta un comunicato ufficiale, le motivazioni tecniche che hanno portato al comportamento anomalo del vettore devono ancora essere individuate e analizzate. Alcune indiscrezioni riportano un fallimento del motore ipergolico del quarto stadio che non sarebbe stato in grado di eseguire con successo l’immissione in orbita del carico pagante, ma nessuna dichiarazione in merito è stata rilasciata.
La missione consisteva nel portare in orbita il satellite di telerilevamento ottico ad alta risoluzione per lo studio e l’osservazione della Terra Jilin-1 Gaofen-02C (denominato anche Nimenguu-1, tradotto “Mongolia Interna 1”), risultato della cooperazione tra la Changguang Satellite Technology Co. Ltd. (un ramo commerciale dell’Accademia Cinese delle Scienze), e il Governo Popolare della Regione Autonoma della Mongolia Interna.
Con la sua elevata risoluzione ottica di 0,76 metri per pixel e la trasmissione di dati ad alta velocità, il satellite doveva essere utilizzato per analizzare e individuare nuove risorse naturali, per il monitoraggio ambientale, nella progettazione e nel monitoraggio del tessuto urbano e nella prevenzione e mitigazione dei disastri naturali.
Il satellite del peso di 230 kg avrebbe dovuto essere immesso su un’orbita a 535 km di quota dal vettore Kuaizhou-1A, sviluppato sulla base del razzo militare DF-21. Esso è costituito da 3 stadi a propellente solido e un quarto stadio a propellente liquido in grado di portare fino a 200 kg in un’orbita eliosincrona a 700 km. Il veicolo, definito come «altamente affidabile, a elevata precisione e a basso costo», è stato sviluppato dalla China Aerospace Science and Industry Corporation (CASIC) e commercializzato dalla China Space Sanjiang Group Corporation (Expace).
Il razzo alto 20 metri, largo 1,4 e con una massa al decollo di 30 tonnellate utilizza una piattaforma di lancio mobile (una tipica configurazione missilistica militare) per trasportare il veicolo dal centro di supporto tecnico al sito di lancio. La piattaforma è caratterizzata da apparecchiature di alimentazione integrate e permette di effettuare test di controllo del vettore e del carico pagante direttamente nella zona di lancio.
Il lancio di sabato è il primo fallimento in 10 voli per il lanciatore Kuaizhou-1A che avrebbe dovuto portare in orbita altri 2 satelliti della serie Jilin-1 Gaofen-02 previsti per il 17 e 22 settembre, come comunicato il 24 agosto scorso dalla Changguang Satellite Technology Co.
Con la missione di sabato scorso la Cina raggiunge quota 26 lanci, di cui 4 falliti, durante il 2020, posizionandosi attualmente al primo posto come numero complessivo di missioni eseguite quest’anno.
Fonte: SpaceNews