La NASA ha rilevato una piccola perdita d’aria sulla Stazione Spaziale Internazionale. I membri dell’equipaggio dell’attuale Expedition 63 non sono in pericolo immediato, ma dovranno trascorrere il fine settimana chiusi nel segmento russo, all’interno del modulo di servizio Zvezda.
Questa fuoriuscita era stata rilevata nel settembre 2019. Siccome il tasso di perdita d’aria non era tale da creare una situazione di allarme, la NASA aveva deciso di concentrare la propria attenzione su altre priorità prima di affrontare questo problema. NASA ha precisato che la ISS non è mai completamente a tenuta stagna; è normale che nel lungo periodo un po’ di aria venga persa, per questo motivo periodicamente si interviene con una ripressurizzazione delle zone abitabili prelevando azoto e ossigeno dai serbatoi che vengono regolarmente riforniti dalle missioni cargo.
Sulla ISS gli ultimi mesi sono stati molto impegnativi. NASA e SpaceX hanno completato la prima missione commerciale con equipaggio, nota con il nome Demo-2, gli astronauti hanno completato alcune complesse passeggiate spaziali per riparare AMS (un rilevatore di materia oscura che si era guastato) e per sostituire alcune batterie. Queste nuove batterie saranno in grado di fornire energia elettrica fino alla fine della vita operativa della ISS, attualmente formalmente prevista nel 2024, ma che potrebbe essere estesa fino a oltre il 2028, se tutti i partner saranno d’accordo.
Ora inizia un periodo relativamente tranquillo per la Stazione Spaziale Internazionale, per questo motivo l’equipaggio potrà dedicarsi interamente alla ricerca del problema ritirandosi nel segmento russo e chiudendo i portelli di ogni singolo modulo per permettere ai Centri di Controllo a Terra di monitorare la pressione di ciascuna zona abitabile della ISS per isolare e identificare l’origine della fuga d’aria. La raccolta dei valori di pressione raccolti nel fine settimana verrà valutata lunedì prossimo.
Sebbene i valori di perdita d’aria siano più alti del solito, tali livelli rimangono comunque in un intervallo di sicurezza tale da non rappresentare un pericolo immediato per l’equipaggio, anche se i funzionari della NASA non hanno voluto fornire indicazioni sulla velocità dell’attuale perdita d’aria, sul range di valori per cui questa viene definita una normale perdita di atmosfera, sulla quantità di aria contenuta nel compartimento pressurizzato e sulle quantità di azoto e ossigeno stivate in questo momento nei serbatoi della Stazione Spaziale, ma hanno precisato che l’entità di questa perdita è inferiore a quella del 2018.
Gli astronauti sono preparati e addestrati a gestire un problema di perdite di atmosfera. NASA ha affermato che potrebbero essere richieste modifiche minime alle abitudini e al programma di lavoro degli astronauti. Solo l’astronauta della NASA Chris Cassidy ha oggetti personali al di fuori del segmento russo, poiché il suo alloggiamento si trova nel modulo Harmony. Cassidy e i suoi colleghi russi, Ivan Vagner e Anatolij Ivanišin, rimarranno nel modulo di servizio russo Zvezda da venerdì sera a lunedì mattina (dal 21 agosto al 24 agosto). Dal modulo Zvezda, l’equipaggio della Expedition 63 avrà accesso al mini-modulo di ricerca Poisk e al proprio veicolo spaziale, la Sojuz MS-16.
La perdita di questi giorni non è la prima per la ISS o per i veicoli spaziali attraccati ad essa. Nell’agosto 2018, era stata rilevata dall’equipaggio della Expedition 56 una piccola perdita d’aria che fuoriusciva da un buco di 2 mm rilevato sullo scafo della navicella spaziale russa Sojuz MS-09 attaccata alla ISS.
Oltre all’evento del 2018, ci sono stati altri eventi minori di perdite d’aria nel corso della lunga storia della stazione, i cui primi moduli sono stati inviati nello spazio nel 1998. Nel novembre 2004, l’astronauta della NASA Michael Foale ha trovato una piccola perdita che aveva impegnato gli ingegneri a Terra per oltre tre settimane. Questa perdita era stata scoperta in un tubo che serviva a equalizzare la pressione dell’aria all’interno del modulo Destiny. Foale aveva notato segni di una perdita d’aria nell’area in cui il tubo si collegava ad una staffa di fissaggio in acciaio sul bordo di un oblò. Nel 2007 era stata rilevata un’altra piccola perdita d’aria poco dopo l’installazione del nuovo modulo Harmony.
Lunedì prossimo avremo le prime conclusioni.
Fonte: Space.com