Continua la scia di successi per SpaceX, che ieri sera, alle 23:30 italiane, ha spedito in orbita con successo il satellite coreano classificato ANASIS-II.
Dopo alcuni rinvii dovuti a condizioni meteorologiche non ideali, il vettore Falcon 9 B1058 ha rombato nei cieli della Florida stabilendo un nuovo record in termini di tempo trascorso tra due lanci dello stesso veicolo spaziale. Con i soli 51 giorni intercorsi dal lancio della missione DM2 (Demonstration Mission 2), il Falcon 9 B1058 ha strappato il primato allo Shuttle Atlantis, che se lo aggiudicò nel 1985 con i 54 giorni tra le missioni STS-51-J e STS-61-B.
Ecco il video dello streaming del lancio offerto da SpaceX.
Tre obiettivi centrati
Il primo e più importante traguardo centrato da SpaceX è stato, ovviamente, l’inserimento nella corretta orbita del carico pagante, costituito dal satellite sudcoreano per le telecomunicazioni di natura militare ANASIS-II. Acronimo per Army/Navy/Air Force Satellite Information System 2, ANASIS-II era originariamente conosciuto con il nome di KMilSatCom 1. Si tratta del primo satellite sudcoreano dedicato alle telecomunicazioni militari, ed è stato costruito da Airbus Defence and Space. La commessa originale era stata assegnata dal governo della Corea del Sud a Lockheed Martin nel 2014, e prevedeva anche l’acquisto di 40 caccia F-35. L’azienda statunitense ha poi sub-appaltato la costruzione del satellite ad Airbus.
Il secondo traguardo è stato l’ennesimo recupero del primo stadio del Falcon 9, ormai una vera routine, che consente all’azienda di Elon Musk di aumentare gli utili ammortizzando i costi di costruzione di questi complessi veicoli su più lanci. Per il booster B1058 si è trattato della seconda missione, mentre il numero totale dei recuperi riusciti sale a cinquantasei.
Il terzo traguardo, forse più impegnativo da ottenere, è stato il doppio recupero al volo delle semiogive del razzo. Costruite ex novo per questa missione, le semiogive sono normalmente ritenute “a perdere”, e vengono scaricate in mare lungo la traiettoria verso l’orbita. Questa volta invece SpaceX ha confermato il recupero di entrambe le parti. Recuperare le semiogive rappresenta per SpaceX un altro modo di ridurre i costi operativi: considerato che il loro valore è stimato in circa 6 milioni di dollari, salvarle dall’affondamento è un affare pari a circa il 10% del prezzo di un lancio con il Falcon 9. Due navi appositamente attrezzate con ampie reti (GO Ms Chief e GO Ms Tree) vengono dunque spedite al largo per cercare di acchiappare letteralmente al volo le ogive in caduta. Queste ultime sono dotate di paracadute, e scendendo lentamente verso la superficie dell’oceano sono comunque in grado di galleggiare e di venire quindi ripescate anche se la manovra di recupero tentata dalle navi appoggio dovesse mancare l’obiettivo.
Le prossime missioni
Per SpaceX la missione ANASIS-II rappresenta il dodicesimo lancio del 2020, l’ottantanovesimo per un Falcon 9 e il novantasettesimo in totale.
Il prossimo lancio a calendario per l’azienda di Hawthorne è il lancio di SAOCOM 1B, al momento programmato per il prossimo 26 luglio. Qualche giorno dopo dovrebbe prendere il via anche l’ennesimo lancio della serie Starlink.