Cassidy e Behnken preparano la Stazione per i prossimi aggiornamenti
Un po’ di record
Bob Behnken e il comandante dell’Expedition 63 Chris Cassidy hanno completato lo scorso martedì 21 luglio la loro quarta attività extraveicolare di coppia in meno di un mese. L’escursione, durata 5 ore e 29 minuti, è stata la decima in carriera per entrambi gli astronauti, che hanno così eguagliato il record dei colleghi della NASA Michael López-Alegría (10 uscite, per complessive 67 ore e 40 minuti, record assoluto per uno statunitense) e Peggy Whitson (10 uscite, per complessive 60 ore e 21 minuti, record femminile assoluto). Nella classifica mondiale relativa al tempo complessivo passato in attività extraveicolare, Behnken ora è al quarto posto, Cassidy al nono.
In un comunicato ufficiale della NASA precedente quest’ultima EVA (Extra Vehicular Activity), è stato spiegato che l’agenzia ha riformulato la definizione di EVA per quello che riguarda gli USA, andando a includervi per la prima volta le sette sortite compiute dagli astronauti Apollo mentre erano sul suolo lunare, fatte per scaricare i rifiuti prima di ripartire per la Terra. Pertanto, alla luce di ciò, quella appena compiuta da Cassidy e Behnken è stata la 300ª attività extraveicolare statunitense.
Al lavoro!
La 229ª EVA della storia della ISS è incominciata con l’attivazione delle batterie delle tute degli astronauti, avvenuta alle 13:12 italiane. I due sono poi passati a svolgere una serie di operazioni di manutenzione, conclusasi molto rapidamente. Cassidy ha installato una specie di cassetta per gli attrezzi, denominata Robotic Tool Stowage (RiTS) sul carrello mobile impiegato per spostare il braccio robotico della Stazione, il Canadarm2, da un sito di lavoro a un altro. Sulla RiTS erano già installati due Robotic External Leak Locator (RELL), dei sensori che verranno montati sul manipolatore robotico Dextre della Canadian Space Agency e che permetteranno la rilevazione di perdite di ammoniaca dal sistema di refrigerazione della Stazione.
Di seguito, il comandante e Behnken si sono spostati verso la parte rivolta alle stelle del traliccio centrale dei pannelli solari, per rimuovere due dei sei dispositivi denominati H fixtures, che vennero usati per la movimentazione dei pannelli solari prima del loro lancio. Poiché Behnken aveva inutilmente tentato di rimuovere il primo dispositivo durante l’uscita del 16 luglio, gli ingegneri hanno sviluppato delle nuove procedure che hanno permesso agli astronauti di completare il lavoro con successo, grazie all’impiego dell’avvitatore elettrico, di pinze con le punte avvolte nel nastro adesivo e di una chiave inglese a manico lungo. Era stato appositamente stampato in 3D a bordo della Stazione anche un cuneo, ma non è stato necessario il suo utilizzo. Andranno rimosse tutte e sei le H fixtures, in modo tale da permettere in futuro degli aggiornamenti al sistema dei pannelli solari.
Completato questo primo compito a due ore dall’inizio dell’attività, i due astronauti hanno riposto i propri attrezzi e il portable foot restraint, ovvero il poggiapiedi portatile, che quando montato sulla parte terminale del Canadarm2 permette a un astronauta di infilarvi i piedi in modo da poter essere spostato in sicurezza dal braccio robotico nelle varie zone di lavoro, e hanno sistemato i propri cavi di sicurezza. Quindi, si sono diretti verso il lato sinistro del traliccio principale per iniziare a preparare il Nodo 3 Tranquillity per l’installazione della prima camera di decompressione commerciale dell’avamposto spaziale, fornita dalla NanoRacks. L’hardware, che ha la forma di una campana rovesciata, dovrebbe partire per la Stazione il 30 ottobre 2020, con la missione cargo Dragon CRS-21 della SpaceX.
Questa camera di decompressione, chiamata Bishop (alfiere) a causa della somiglianza del suo modo di muoversi in diagonale, simile a quello dell’alfiere nel gioco degli scacchi, aumenterà la capacità di lancio di cubesat e di piccoli satelliti dell’avamposto spaziale.
Bishop verrà montata sul boccaporto esterno, attualmente libero, del modulo Tranquillity. Per fare spazio Cassidy e Behnken hanno rimosso la copertura termica che era stata installata per sostituire una precedente schermatura perduta, hanno riposizionato altre schermature protettive e hanno raschiato una chiazza di detriti dai punti di attracco del meccanismo di ormeggio del modulo (Common Berthing Mechanism – CBM).
Terminato il lavoro su Tranquillity, i due astronauti hanno concluso l’attività esterna rimuovendo il filtro per le lenti di una fotocamera che si era danneggiato, poi hanno steso dei cavi per la linea Ethernet di un sistema di trasmissione dei dati wireless che verrà utilizzato da alcuni esperimenti montati all’esterno.
Behnken e Cassidy sono rientrati nella camera di compensazione Quest, dando inizio alla sua ripressurizzazione alle 18:41 italiane e concludendo così la loro attività extraveicolare.
Ora la Progress e poi il rientro
Come già detto, quella di martedì è stata la 229ª EVA a supporto dell’assemblaggio e della manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale (231ª contando anche le 2 IVA). Dal 1998 astronauti e cosmonauti hanno trascorso complessivamente 60 giorni, 12 ore e 3 minuti lavorando all’esterno del laboratorio orbitale. Conclusa la spacewalk, l’equipaggio ha rivolto la propria attenzione al lancio e all’attracco della Progress MS-15 di giovedì 23 luglio.
Quindi verrà il momento per Bob Behnken e Doug Hurley di fare ritorno sulla Terra a bordo della loro Crew Dragon Endeavour, il cui ammaraggio nell’Atlantico è previsto per il 2 agosto.
Fonti: Space.com; Spaceflightnow.com; NASA; Nanoracks
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