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Ancora un ritardo del lancio di Perseverance per Marte

Perseverance esegue uno dei tanti test prima dell'assemblaggio finale. Credit: NASA/JPL-Caltech.

L’entusiasmo per il team della NASA che si occupa della missione Mars 2020 è alle stelle. Dopo 8 anni di preparativi, è arrivato il mese della partenza. A luglio 2020 si apre infatti un nuovo periodo di lancio verso Marte, un breve arco temporale di circa un mese durante il quale è possibile lanciare dalla Terra una sonda per raggiungere più facilmente il pianeta rosso. Dopo ferragosto l’allineamento dei due pianeti sarà sfavorevole e bisognerà aspettare il 2022, così come sta facendo il rover russo-europeo Rosalind Franklin che ha mancato l’appuntamento.

La prima data di utile per il lancio del rover Perseverance, elemento principale della missione, era stata fissata per il 17 luglio 2020, con il periodo di lancio che si conclude l’11 agosto. Durante il corso dell’anno si è temuto un ritardo importante che avrebbe potuto causare lo slittamento al 2022 per via della pandemia di COVID-19, ma il rover alla fine è stato completato in tempo ed è in Florida al Kennedy Space Center pronto per essere imbarcato sul razzo. Ma non sta andando tutto liscio.

La prima sorpresa è arrivata a inizio giugno durante l’assemblaggio del lanciatore Atlas V: la gru utilizzata sul sito di lancio ha subito un guasto. La pianificazione del lancio è stata rivista, e l’incidente ha avuto un impatto sulla data di partenza di soli 3 giorni, spostando così il tutto al 20 luglio.

Inserimento del rover nell’ogiva. Credit: NASA/Christian Mangano.

Purtroppo in astronautica non sempre le cose vanno come previsto, e il contrattempo avvenuto a giugno non è stato l’unico. Il rover è sì parte della missione Mars 2020, ma è anche il primo tassello del programma Mars Sample Return; raccoglierà campioni di suolo marziano che verranno riportati a Terra nel 2031. È importantissimo che il rover sia pulito, non contaminato da nessun tipo di componente organico o biologico terrestre, per quanto è possibile, altrimenti tutta la missione potrebbe essere compromessa: l’obiettivo è trovare tracce di vita passata su Marte. Un nuovo ritardo è arrivato a causa di una possibile contaminazione del rover durante l’inserimento nell’ogiva nella Payload Hazardous Servicing Facility del Kennedy Space Center. L’episodio ha aggiunto altri 2 giorni di ritardo per permettere i dovuti controlli, spostando la nuova data di lancio al 22 luglio.

Un problema abbastanza più grave è sorto il 30 giugno durante una prova di caricamento dell’ossigeno liquido nel serbatoio dell’Atlas. Un sensore ha riportato valori fuori scala durante questo test ed è necessario più tempo ai tecnici per capire cosa è successo e come risolvere il problema. La nuova data di partenza sarà non prima del 30 luglio 2020. La brutta notizia è arrivata in contemporanea a una bella: il team dedicato all’analisi del volo interplanetario ha esteso il periodo di lancio fino al 15 agosto, aggiungendo quindi 4 giorni a un periodo di lancio già sufficientemente adeguato. Inoltre si è messo al lavoro per trovare un espediente per riuscire a partire anche oltre tale data. Non si potrà però prolungare il periodo di lancio indefinitamente, l’energia richiesta per arrivare su Marte aumenta man mano che ci si sposta in là coi giorni e a un certo punto il razzo non ce la potrà più fare a immettere la sonda nella traiettoria richiesta.

Il rover impacchettato e (quasi) pronto per essere imbarcato. Credit: NASA/JPL.

La NASA è comunque confidente che il lancio avverrà quest’anno, dopotutto gli intoppi incontrati fanno parte di qualunque missione nello spazio profondo. Un rinvio al 2022 porterebbe non pochi problemi alla missione stessa, al budget della NASA e alle missioni successive. Intanto va ricordato che non si può parcheggiare Perseverance in un hangar e riprenderlo a settembre del 2022; il mezzo va tenuto sotto controllo, dopotutto ha un nocciolo di 4 kg di plutonio 238 che serve a garantire la sopravvivenza nell’ambiente gelido marziano. I costi della missione, che ha già raggiunto la cifra record di 2,7 miliardi di dollari, ben oltre le aspettative durante la pianificazione, schizzerebbero ulteriormente in alto di qualche centinaio di milioni.

Oltre a deludere le 11 milioni di persone che avevano fatto scrivere il proprio nome nel rover, un ritardo di 2 anni potrebbe far storcere il naso a chi gestisce la missione Mars Sample Return (NASA-ESA). Perseverance, infatti, dovrà andare in giro sulla superficie marziana a raccogliere e sigillare dei campioni di suolo che poi verranno recuperati da un altro rover nel 2028. I tempi sono larghi, in quanto Perseverance dovrebbe riuscire a completare il campionamento entro un anno marziano dal suo arrivo, quindi entro il 2023, secondo la tabella di marcia attuale, o entro il 2025 se la missione viene posticipata di 2 anni, ma comunque quando si tratta di missioni spaziali è sempre bene prevedere una tolleranza molto alta.

Fonti:

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