SpaceX di nuovo in volo: lanciati altri 60 Starlink
Sembra che SpaceX non voglia prendersi nemmeno un attimo di pausa per godersi i risultati della settimana forse più trionfale dalla sua fondazione.
Nella notte della Florida, quando in Italia erano le 03:25 CEST, il Falcon 9 con seriale B1049 ha infatti portato in orbita con pieno successo il settimo gruppo di sessanta satelliti Starlink, per poi tornare a terra andando a posarsi sulla piattaforma oceanica JRTI (Just Read The Instructions).
SpaceX tenterà di recuperare anche le due semi-ogive, continuando il suo sforzo di raggiungere il massimo livello di efficienza in termini di riutilizzo dell’hardware di volo.
Per SpaceX dunque un altro doppio successo: carico utile in orbita, e quinto riutilizzo e recupero per il booster, che rappresenta al momento il record nel numero di lanci e recuperi di Falcon 9 ancora funzionanti.
Come nelle precedenti missioni della serie, i sessanta Starlink lanciati questa notte si separeranno lentamente tra loro nel corso dei prossimi giorni, andando a distribuirsi sul piano orbitale e alzando progressivamente l’orbita fino a raggiungere la loro quota operativa.
Starlink visibili dall’Italia?
Quando le condizioni di orbita e ora del giorno sono favorevoli (naturalmente anche il meteo deve collaborare!) è possibile vedere i satelliti Starlink in cielo anche sopra le città italiane.
In particolare, lo spettacolo offerto dal “trenino” di sessanta satelliti che volano in formazione ravvicinatissima, tipico di uno scenario immediatamente successivo al lancio, è spettacolare e facile da individuare.
Per la sera del 4 giugno le condizioni di osservabilità sono ottime nel sud Italia, diventando via via meno favorevoli spostandosi verso nord, in quanto saranno via via più bassi sull’orizzonte e poco luminosi. Da Palermo gli Starlink sorgeranno da sud-ovest alle 21:33, raggiungeranno l’apice della parabola alle 21:37 in direzione sud-est, e andranno a tramontare a nord-est alle 21:40.
In generale, è possibile verificare quando i satelliti Starlink (e qualsiasi altro satellite artificiale, compresa la ISS) passano sopra ad una specifica località utilizzando vari siti web. In questa puntata di AstronautiCAST Riccardo Rossi spiega (al minuto 01:14:25) come sapere se gli Starlink passano proprio sopra alla vostra testa.
La costellazione dei satelliti Starlink
Anche questo lancio ha fornito il proprio contributo alla proliferazione della costellazione Starlink. Questi piccoli satelliti, dal peso di poco superiore ai 220 chilogrammi, sono stati progettati con l’idea di fornire servizi internet ai territori sorvolati. Con questo lancio, la costellazione ha raggiunto 417 unità operative, creando quella che al momento è già la più grande flotta di satelliti in orbita. Elon Musk, CEO e fondatore di SpaceX, aveva dichiarato che la compagnia avrebbe avuto bisogno di almeno 400 satelliti in orbita per riuscire a fornire una copertura internet minimale e 800 per fornire una copertura moderata. La commercializzazione dei servizi potrebbe essere avviata entro il 2020 con la copertura di alcune località di Stati Uniti e Canada.
Come funziona Starlink
L’obiettivo del progetto Starlink è la fornitura di un accesso globale a internet ad alta velocità. Con l’attuale tecnologia le aree rurali e remote sono ancora oggi spesso isolate e senza accesso al web. I tradizionali provider di servizi internet via satellite sono in grado di fornire una copertura con i loro satelliti posti in orbita geostazionaria (circa 35.000 chilometri di quota), ma il segnale per giungere a destinazione e tornare al dispositivo di origine deve percorrere una distanza elevata, il che si traduce in collegamenti con velocità di connessione poco performanti. Operando a una quota più bassa, SpaceX spera di riuscire a ridurre questo problema per fornire una copertura veloce e affidabile a un prezzo competitivo.
Numeri e record per Starlink 7
SpaceX ha dunque effettuato due lanci da Cape Canaveral nel giro di quattro giorni. Si tratta di un record per la compagnia di Musk. Il precedente primato era rappresentato dai sei giorni che nel 2018 separarono il lancio del Falcon 9 della missione SES-16 dal lancio inaugurale del Falcon Heavy. Se consideriamo esclusivamente i lanci operati con Falcon 9, il precedente primato erano gli otto giorni che lo scorso anno separarono il lancio dei satelliti Nusantara Satu, Beresheet, e S5 da quello della Crew Dragon DM-1.
Come accennavamo, con questa missione per la prima volta un primo stadio effettua cinque atterraggi, mentre per la piattaforma automatica JRTI si è trattato del primo recupero svoltosi nell’Oceano Atlantico. Erano 509 giorni che non si assisteva ad un atterraggio su JRTI, la pausa più lunga di sempre. Per la prima volta lo stesso primo stadio atterra due volte su JRTI. Il Falcon 9 B1049 e JRTI si “incontrarono” per la prima volta nell’oceano Pacifico, 509 giorni fa.
Il video del lancio
E per concludere questa nostra disamina, non poteva mancare il link allo spettacolare video rilasciato da SpaceX sul suo canale YouTube, dove è possibile vedere, per una volta in una diretta senza interruzioni, l’arrivo del Falcon 9 su JRTI.
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