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SpaceX DM-2: Benkhen e Hurley iniziano la quarantena

(C) SpaceX

Gli astronauti NASA Robert “Bob” Behnken e Douglas “Dug” Hurley sono entrati ieri, 13 maggio, nella quarantena di preparazione al loro imminente volo verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della missione NASA SpaceX Demo-2. Il duo decollerà alle 22:33 CEST del 27 maggio dal pad 39A del Kennedy Space Center (le 16:22 locali), a bordo di una capsula Crew Dragon spinta dal vettore Falcon 9.

A causa della pandemia da COVID-19 milioni di persone in tutto il mondo hanno sperimentato una qualche forma di quarantena, cioè un periodo di isolamento atto a prevenire la trasmissione di patologie. Tuttavia per gli astronauti in partenza la cosiddetta “stabilizzazione della salute degli equipaggi di volo” è una semplice fase di routine, tipica delle settimane che precedono la partenza di tutte le missioni verso la ISS. Trascorrere le ultime due settimane prima del lancio in quarantena azzererà il rischio che l’equipaggio di DM-2 si ammali, evitando ogni pericolo in tal senso non solo per i due astronauti a bordo della Crew Dragon, ma anche per i colleghi a bordo della stazione spaziale.

Behnken e Hurley saranno i primi astronauti statunitensi a volare verso la stazione a bordo di un veicolo spaziale americano, lanciato dal suolo americano dopo il ritiro dello Space Shuttle nel 2011. La missione Demo-2 sarà il test completo e definitivo (c.d. end-to-end) del sistema di trasporto ideato da SpaceX nel contesto del programma Commercial Crew di NASA. Si uniranno all’equipaggio di Expedition 63 che si trova già ora a bordo della ISS: l’americano Chris Cassidy e i russi Anatolij Aleksejevič Ivanišin e Ivan Vagner.

Gli astronauti NASA Bob Behnken (in primo piano) e Dug Hurley (sullo sfondo) familiarizzano con i controlli della capsula Crew Dragon – Credits SpaceX

Dal momento che Hurley e Behnken si stanno addestrando fianco a fianco, e che lavoreranno e vivranno con il team sulla ISS, non possono certo mantenere la distanza di sicurezza di due metri dalle altre persone. Le regole di quarantena stabilite da NASA sono formulate in modo da proteggere gli astronauti, consentendo loro di lavorare a stretta distanza ma limitando fortemente la lista di chi li può avvicinare, e assicurando che si trovino in ambienti dove l’esposizione a eventuali agenti patogeni o ad altri pericoli per la salute siano strettamente controllati.

Se sono in grado di assicurare il mantenimento delle condizioni di quarantena anche nelle loro abitazioni private, gli astronauti possono scegliere di trascorrere lì il periodo di isolamento. Se invece tali condizioni non sussistono (ad esempio perché un famigliare ha contatti esterni per motivi scolastici o di lavoro), allora gli equipaggi hanno sempre la possibilità di trasferirsi provvisoriamente in alloggi a loro disposizione presso la “Astronaut Quarantine Facility” del Johnson Space Center, fino alla loro partenza alla volta del Kennedy Space Center.

La pandemia del coronavirus ha imposto alcune precauzioni aggiuntive: chiunque interagisca con l’equipaggio durante la quarantena, VIP inclusi, è soggetto al controllo della temperatura e dei sintomi tipici della malattia. Hurley e Behnken, insieme a tutti coloro che sono in diretto contatto con loro, saranno testati due volte per COVID-19, per precauzione.

Il presidente Nixon saluta i tre astronauti di Apollo 11, isolati in quarantena nella speciale roulotte Mobile Quarantine Facility – © NASA

Per astronauti e cosmonauti l’isolamento non è una novità. Ai tempi delle missioni Apollo si adottò una vera e propria quarantena per essere sicuri che gli equipaggi non avessero contratto misteriosi virus lunari, poi rivelatisi inesistenti. La “tradizione” è continuata anche nel corso dei programmi Space Shuttle e ISS, anche se con il solo scopo di evitare il manifestarsi di malattie proprio durante una missione.

Behnken e Hurley rimarranno in quarantena anche dopo il loro arrivo al KSC, previsto per il prossimo 20 maggio.

Fonte: NASA

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