Lo scorso 12 maggio la NASA ha reso noto di essersi accordata con l’agenzia spaziale russa Roskosmos per l’acquisto di un posto della Sojuz MS-17, che dovrebbe partire alla volta della Stazione Spaziale Internazionale nel mese di ottobre di quest’anno. Questa decisione non deve sorprendere sebbene manchi poco più di una settimana al lancio di Bob Behnken e Doug Hurley con la Crew Dragon, l’ultima missione di prova necessaria per certificare la navicella privata di SpaceX al trasporto da/per la stazione degli astronauti. La NASA, infatti, vuole assicurarsi l’accesso al laboratorio orbitante, fintantoché il Commercial Crew Program non entri a pieno regime. Jim Bridenstine, amministratore della NASA, nel corso della conferenza del 1º maggio riguardo l’imminente missione SpaceX Demo-2, ha ammesso che l’Agenzia deciderà se acquistare o meno un posto sulla Sojuz a primavera 2021, solamente dopo aver analizzato i dati della missione Demo-2.
A causa dei continui ritardi nella certificazione della Crew Dragon e di CST-100 Starliner, secondo un’indagine dell’ufficio dell’ispettore generale della NASA del novembre 2019, l’agenzia spaziale statunitense avrebbe sborsato dal 2017 (anno in cui si prevedeva l’inizio dei voli privati) all’incirca un miliardo di dollari per l’acquisto di ulteriori 12 posti sulle Sojuz. Sempre dal documento emerge che, dal pensionamento dello Space Shuttle (atterrato per l’ultima volta il 21 luglio 2011) fino a luglio 2019 la NASA ha speso circa 3,9 miliardi di dollari per l’acquisto di 70 posti sulle Sojuz sia per i suoi astronauti sia per quelli dell’agenzia spaziale giapponese, europea e canadese. Cifre importanti se confrontate con i fondi stanziati a SpaceX e Boeing per lo sviluppo e la certificazione delle loro navicelle che ammonterebbero complessivamente a circa 7 miliardi di dollari.
L’accordo
Per l’acquisto di questo posto sulla Sojuz in autunno, la NASA verserà nelle casse di Roskosmos poco più di 90.250.000 $ (circa 83 milioni e mezzo di euro al cambio attuale), comprensive delle spese per l’addestramento dell’astronauta e altri servizi pre-lancio e post-atterraggio.
Al momento la Russia sta pianificando le attività necessarie all’aggancio e all’attivazione del modulo Nauka che, dopo lunghi ritardi, sembra essere sulla buona strada per poter finalmente raggiungere la Stazione. Da qualche settimana, infatti, sono iniziati i test nella camera a vuoto, gli ultimi prima di poterlo inviare al Cosmodromo di Bajkonur, dove sarà preparato al lancio, previsto al momento all’inizio del 2021. Per questo motivo, prima che iniziasse la contrattazione con la NASA, Roskosmos aveva intenzione di inviare in autunno tre dei suoi cosmonauti sulla Stazione. Pertanto, a mo’ di “rimborso”, gli Stati Uniti si impegneranno nei prossimi 30 mesi al trasporto di 800 kg di merci russe con le loro navicelle cargo.
Sebbene non sia stato ancora nominato quale astronauta NASA volerà a ottobre, la scelta potrebbe ricadere su Stephen Bowen, di recente membro dell’equipaggio di riserva della Sojuz MS-16 che è partita lo scorso 9 aprile. Salvo cambi di programma, i suoi due compagni di viaggio dovrebbero essere i cosmonauti russi Sergej Ryžikov e Sergej Kud’-Sverčkov, i quali hanno già iniziato il loro addestramento in Russia e presso le sedi delle altre agenzie spaziali partecipanti al programma ISS.
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