Aggiornamenti dal sistema solare: maggio 2020
Mese relativamente tranquillo con piccoli progressi sulle missioni marziane, sia quelle operative, come InSight, sia quelle in preparazione. Nei prossimi mesi vedremo sempre più notizie su queste ultime che culmineranno a luglio-agosto con il lancio.
Nonostante il rinvio al 2022, proseguono in casa europea i lavori per la missione ExoMars, con nuovi test sui paracadute e aggiornamenti per gli strumenti scientifici. Sempre in Europa, l’ESA si aggiudica la costruzione anche del terzo modulo di servizio di Orion. Novità anche in chiave italiana per i primi contratti nell’ambito del programma Artemis. In particolare, Thales Alenia Space contribuirà allo sviluppo del lander lunare di Dynetics.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Ultimi ritocchi per il rover Perseverance della missione NASA Mars 2020. L’11 maggio sono arrivati al Kennedy Space Center, in Florida, i tubi che dovranno contenere i campioni raccolti durante la missione su Marte. La settimana successiva è stato trasportato anche il vettore Atlas V, che tra il 17 luglio e il 17 agosto lancerà la missione verso il pianeta rosso. Nel frattempo ha ricevuto un nome di battesimo anche un elemento secondario di questa missione: il piccolo elicottero-drone si chiamerà Ingenuity.
Procedono i preparativi per le altre due missioni dirette verso Marte che partiranno quest’estate. La sonda degli Emirati Arabi Uniti Al-Almal è arrivata a Tanegashima, in Giappone, da dove partirà su un vettore H-II A. Buone notizie anche per la missione cinese Tianwen-1, dato che il secondo successo consecutivo del vettore Lunga Marcia 5 spiana la strada a questa ambiziosa missione che porterà un orbiter, un lander e un rover su Marte.
Il successo del vettore cinese fa contenta anche Chang’e 5, missione lunare che dovrebbe partire a fine anno. Sempre prima della fine del 2020, probabilmente a ottobre, dovrebbe avvenire il lancio della missione indiana Aditya-L1, che studierà il Sole dal punto lagrangiano L1. A inizio 2021 sarà la volta del cubesat 12U CAPSTONE, missione verso la Luna finanziata dalla NASA nell’ambito del programma Artemis. Dopodiché, a marzo, è finalmente pianificato il lancio del James Webb Space Telescope, attesissima missione NASA/ESA/CSA. Nelle scorse settimane il telescopio è stato ripiegato nella stessa configurazione che dovrà avere all’interno dell’ogiva dell’Ariane 5 da cui verrà lanciato.
Esplorando la Luna
Chang’e 4 e il rover Yutu 2 sono in una breve ibernazione dopo aver terminato il loro diciottesimo giorno lunare. Il rover ha viaggiato per circa 448 metri dall’inizio della missione e ora si trova a 292 metri da Chang’e 4. Durante il mese scorso Yutu 2 non si è mosso a causa di lavori di aggiornamento al sistema di comunicazione con le sonde spaziali che i cinesi stanno effettuando in previsione della missione marziana Tianwen-1. In orbita, a supporto della missione, c’è anche il satellite ripetitore Queqiao. Dovrebbe essere ancora attivo, inoltre, il telescopio all’ultravioletto del precedente lander cinese, Chang’e 3.
In orbita continuano le missioni di Chandrayaan-2 (ISRO), Lunar Reconnaissance Orbiter e le due sonde P1 e P2 della missione THEMIS-ARTEMIS (NASA).
In equilibrio tra Sole e Terra
In orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole ci sono i satelliti di osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA). Proprio quest’ultima ha scoperto una nuova cometa, denominata SWAN, dall’acronimo dello strumento a bordo di SoHO che ha permesso la scoperta. Nelle vicinanze c’è anche DSCOVR (NASA/NOAA), quest’ultima con un occhio anche all’osservazione della Terra.
Dall’altra parte rispetto alla Terra, in orbita intorno al punto lagrangiano L2, ci sono invece i telescopi spaziali Spektr-RG (Roscosmos/DLR) e Gaia (ESA). Un nuovo studio dei dati provenienti da Gaia ha permesso di ricostruire la storia dell’orbita della galassia nana Sagittario che, nei suoi passaggi attraverso la nostra galassia, potrebbe aver accelerato i processi di formazione stellare nella Via Lattea. Uno di questi passaggi coincide proprio con la nascita del nostro Sole.
Nel sistema solare interno
Due missioni solari sono in viaggio per raggiungere tra qualche anno l’orbita finale che permetterà di studiare la nostra stella. Solar Orbiter (SolO) (ESA) sta proprio in questi giorni attraversando le code della cometa ATLAS. Si parla di code perché sono due: la scia di ioni che punta esattamente in direzione opposta al Sole e la scia di polveri che vengono espulse dal nucleo. La prima coda verrà attraversata tra il 31 maggio e il 1º giugno, mentre la seconda il 6 giugno. Gli strumenti di SolO avranno quindi un “bonus” scientifico da questo passaggio. Nel frattempo la sonda sta viaggiando tra le orbite di Mercurio e Venere e si sta avvicinando al perielio (punto più vicino al Sole) che passerà il 15 giugno alla distanza di circa 77 milioni di km. Questa distanza diventerà sempre più piccola nel corso degli anni, fino a giungere all’interno dell’orbita di Mercurio.
Anche Parker Solar Probe è in viaggio e si sta avvicinando al suo sesto perielio, che verrà raggiunto il 7 giugno alla distanza di meno di 20 milioni di km dal Sole. Questo sarà l’ultimo perielio nell’orbita corrente, dato che a luglio ci sarà il prossimo sorvolo di Venere che avvicinerà ulteriormente la traiettoria al Sole. Nel frattempo lo scorso 9 maggio la sonda ha cominciato la campagna di osservazione a oggi più lunga: l’attuale raccolta di dati terminerà infatti il prossimo 28 giugno.
Orbita complicata anche per il lungo viaggio di BepiColombo (ESA/JAXA), diretto verso Mercurio. Le due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA), trasportate grazie al Mercury Transfer Module (ESA), hanno abbassato l’orbita ad aprile grazie al sorvolo ravvicinato della Terra e ora si preparano per il prossimo flyby di Venere che avverrà a ottobre di quest’anno.
In un’orbita simile a quella della Terra, l’unica sopravvissuta della missione americana STEREO, Stereo A, continua ad osservare il Sole.
Continua intorno a Venere la missione giapponese Akatsuki. Uno studio dei dati della missione ha permesso di comprendere meglio come si sviluppi la cosiddetta “super rotazione”, ovvero quel fenomeno per cui l’atmosfera di Venere ruota ad una velocità superiore alla rotazione del pianeta stesso.
La missione di OSIRIS-REx (NASA) sull’asteroide Bennu sta entrando in una fase cruciale. La fase di preparazione alla raccolta di campioni è stata dichiarata ufficialmente conclusa ed è stata fissata al 20 ottobre la data in cui la sonda tenterà il prelievo dal sito Nightingale. Nei giorni scorsi la sonda ha anche effettuato un sorvolo ravvicinato del sito di backup Osprey, a cui si è avvicinata a soli 250 metri. La prossima prova generale del campionamento avverrà il 14 agosto.
La sonda giapponese Hayabusa 2, invece, sta già rientrando a casa dopo aver raccolto un campione dell’asteroide Ryugu. Il 12 maggio la sonda ha acceso i propulsori a ioni per la seconda volta. La spinta durerà fino a settembre per tornare sulla Terra a fine anno.
La flotta marziana
È il sol 2779 per Curiosity sulla superficie di Marte. Il rover della NASA ha studiato in maniera approfondita il sito denominato “Glasgow” e sta proprio in questi giorni ripartendo sul versante del monte Sharp. Il lander InSight (NASA) è giunto invece al sol 537 e la tattica “aggressiva” di aiutarsi con la benna durante il processo di scavo dello strumento HP3 sembra che cominci a dare i suoi frutti.
In orbita intorno a Marte ci sono anche Mars Odyssey (NASA), Mars Express (ESA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Orbiter Mission (ISRO), MAVEN (NASA) e Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), che continuano le loro più o meno longeve missioni di esplorazione.
Nel sistema solare esterno
La sonda della NASA Juno continua nella sua orbita di 53 giorni intorno al gigante del sistema solare, Giove. Il prossimo passaggio ravvicinato sarà il ventisettesimo, mentre si avvicina la fine di questa bella missione. L’ultimo flyby, il trentasettesimo, sarà infatti nel 2021.
New Horizons (NASA) continua il suo allontanamento dal sistema solare dopo aver sorvolato prima Plutone, poi l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69 Arrokoth. Sempre più lontane anche le sonde americane Voyager 1 e Voyager 2. La prima è a ben 149 UA dalla Terra (20 ore e 36 minuti luce), mentre la seconda a 123 UA (17 ore e 6 minuti luce).
Riassunto missioni
Ci sono 30 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 34 unità robotiche. Oltre alle sonde nello spazio, 3 lander e 2 rover sono in funzione nella superficie del rispettivo corpo celeste.
Per questo mese siamo giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo a giugno con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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