Con un atterraggio nella steppa del Kazakistan si è conclusa alle 07:16 italiane del 17 aprile la missione della Sojuz MS-15, con la quale sono tornati sulla Terra il cosmonauta Oleg Skripočka (Roskosmos) e gli astronauti Jessica Meir e Andrew Morgan (NASA).
Il personale di recupero presente sul luogo d’atterraggio ha aiutato l’equipaggio a uscire dalla capsula, per poi condurre il trio ai consueti controlli medici post-atterraggio. Tutti e tre sono risultati in buone condizioni fisiche, benché stanchi sia per lo stressante viaggio di rientro che per il lungo periodo in assenza di peso.
In effetti è noto che le lunghe permanenze nello spazio possono causare un indebolimento delle difese immunitarie degli astronauti, e per questo motivo (ma anche per il rischio di contagio da COVID-19) sono state adottate misure di prevenzione e protezione più rigide del solito. Dimitrij Rogozin, il direttore generale di Roskosmos, ha dichiarato che tutte le persone presenti sia nel luogo di atterraggio che al Cosmodromo di Bajkonur sono sottoposte a regolari controlli medici e seguono procedure di distanziamento sociale.
A differenza delle precedenti missioni, l’equipaggio ha raggiunto in elicottero il Cosmodromo di Bajkonur saltando la tradizionale tappa all’aeroporto di Karaganda, e da lì si è poi diviso verso le rispettive abitazioni. Oleg Skripočka ha fatto ritorno alla Città delle Stelle con un aereo del Centro di Addestramento Cosmonauti Gagarin, mentre Jessica Meir e Andrew Morgan sono volati a Houston con un aereo NASA che li attendeva nella vicina città di Qyzylorda (Kazakistan). Per loro adesso ci saranno un paio di settimane di riabilitazione, durante le quali lavoreranno per riadattare l’organismo alla gravità terrestre e si sottoporranno a importanti studi comparativi per analizzare i cambiamenti ai loro corpi prima, durante e dopo il viaggio nello spazio.
Per Oleg Skripočka e Jessica Meir la missione nello spazio è iniziata lo scorso 25 settembre in compagnia del primo astronauta emiratino, Hazza Al Mansoori, con cui hanno raggiunto la Stazione. Lì sono stati accolti dall’equipaggio della Expedition 60 di cui faceva parte anche Andrew Morgan, arrivato sul laboratorio orbitante lo scorso 20 luglio con la Sojuz MS-13. In questi mesi in orbita, hanno contributo a svariati studi ed esperimenti scientifici di diverse discipline, arricchendo le conoscenze maturate nel corso dei quasi vent’anni di presenza continuativa dell’uomo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Prima di partire, durante la tradizionale cerimonia del “cambio di comando” svoltasi il 15 aprile, Oleg Skripočka ha consegnato all’astronauta NASA Chris Cassidy le chiavi della Stazione, simbolo dell’autorità e del ruolo di massima responsabilità del laboratorio orbitante. Dopo i consueti saluti e auguri di buon viaggio, il 17 aprile l’equipaggio della Sojuz MS-15 ha preso posto a bordo della navicella e alle 00:44 italiane ha chiuso il portello tra il modulo russo Zvezda e il modulo abitativo della Sojuz. Tre ore più tardi, quando in Italia erano le 03:53, i ganci che tenevano attaccata la Sojuz con la Stazione si sono aperti, e la navetta ha iniziato ad allontanarsi lentamente iniziando il viaggio di ritorno.
La separazione tra i due veicoli ha segnato la conclusione di Expedition 62 e l’inizio formale di Expedition 63, che potrete seguire quotidianamente nella discussione dedicata su ForumAstronautico.
Curiosità e numeri
Curiosamente Andrew Morgan è partito il 20 luglio 2019, a 50 anni esatti dall’allunaggio di Neil Armstrong e Buzz Aldrin, ed è tornato lo stesso giorno in cui 50 anni fa l’equipaggio dell’Apollo 13 ammarò nell’Oceano Pacifico. Durante i suoi 272 giorni in orbita ha condotto ben 7 attività extra-veicolari (EVA), un record assoluto per un rookie al primo volo. Quattro di queste sono state condotte insieme a Luca Parmitano per riparare AMS-02, lo Spettrometro Magnetico Alfa.
Jessica Meir, a sua volta alla prima missione nello spazio, ha trascorso in orbita ben 205 giorni, tanti quanti Oleg Skripočka, il collega russo che ha accumulato ben 536 giorni nello spazio nel corso di 3 voli. In questi mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale Jessica Meir è stata protagonista di 3 EVA, tutte in compagnia di Christina Koch, con la quale ha trascorso complessivamente 21 ore e 44 minuti nel vuoto dello spazio. Tra queste, la più significativa è sicuramente quella del 18 ottobre 2019, perché è stata la prima EVA della storia condotta da due donne.
L’estensione di 3 e 5 mesi delle missioni di Andrew Morgan e di Christina Koch, rientrata lo scorso 6 febbraio, darà la possibilità alla NASA di raccogliere altre preziose informazioni sull’adattamento del corpo umano alle estreme condizioni dello spazio, in previsione delle future missioni umane sulla Luna e Marte.
Fonti: Space.com