La piattaforma commerciale Bartolomeo è stata installata su Columbus
Mentre l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale stava dormendo nella notte dello scorso giovedì 2 aprile, i controllori del braccio robotico Canadarm2 e del suo manipolatore Dextre, hanno installato una nuova piattaforma scientifica commerciale all’esterno del laboratorio europeo Columbus. Si tratta, in ordine di tempo, dell’ultimo contributo europeo per il laboratorio orbitale internazionale. La complicata procedura è stata perfezionata nell’arco di due giorni.
La nuova piattaforma scientifica, chiamata Bartolomeo, è stata finanziata, progettata e costruita da Airbus Space e dall’Agenzia Spaziale Europea ESA. Essa è in grado di offrire ai propri clienti un rapido accesso allo spazio orbitale a prezzi competitivi e potrà ospitare fino a 12 moduli scientifici paganti, offrendo inoltre assistenza nella preparazione del payload, il servizio di lancio, le operazioni legate all’installazione sulla piattaforma, il supporto per la trasmissione dei dati a elevata velocità e, a richiesta, la possibilità di far rientrare l’hardware sulla Terra. Bartolomeo, che è stata chiamata così in onore del fratello più giovane di Cristoforo Colombo, è stata installata sulla parte anteriore, rispetto al senso di marcia, del laboratorio europeo Columbus.
Giunta in orbita nel “bagagliaio” esterno della ventesima missione della capsula Dragon della SpaceX, la piattaforma è stata posizionata in modo tale da avere una vista diretta e libera della Terra.
Nei mesi precedenti, gli astronauti della Stazione avevano svolto delle attività extraveicolari al fine di preparare l’esterno di Columbus all’arrivo di Bartolomeo, adattando i perni di supporto ai quali è poi stata connessa. Prossimamente, durante un’altra sortita verranno completati i cablaggi e verrà installato il terminale di ColKa, (Columbus Ka-band antenna), lanciato a bordo della Cygnus CRS-2 NG-13 Lawrence lo scorso 15 febbraio. Esso permetterà la trasmissione dei dati da Columbus in banda Ka, tramite l’EDRS (European Data Relay System), consentendo quindi al modulo laboratorio europeo di rendersi più indipendente dalla copertura dei satelliti TDRS della NASA.
Fonti: AstronautiNEWS; ESA; Airbus Space;
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