16 aprile 1970 – giorno 5
Dal nostro inviato a Houston.
Gli astronauti dell’Apollo 13, comandati da Jim Lovell, sono sempre più vicini al rientro a casa, ma la situazione a bordo rimane critica dopo l’incidente di due giorni fa.
La giornata di ieri ha visto Fred Haise e Jack Swigert lavorare a un adattatore di fortuna per utilizzare nel LEM le cartucce di rimozione della CO₂ del modulo di comando. La soluzione ha funzionato e i livelli di anidride carbonica a bordo sembrano, per il momento, sotto controllo.
La situazione a bordo, comunque, non è delle più rosee. Per conservare energia l’equipaggio ha dovuto spegnere tutti i sistemi non necessari alla sopravvivenza. La temperatura a bordo del trenino spaziale si è di conseguenza abbassata notevolmente, poco sopra gli zero gradi. Il freddo potrebbe essere un problema non solo per gli astronauti, ma anche per la strumentazione elettrica che non è progettata per lavorare a queste temperature. Gli astronauti hanno anche segnalato la formazione di condensa sulle pareti del modulo lunare, che potrebbe provocare danni ai sistemi.
Il consumo d’acqua potabile è stato razionato. Questa, infatti, era principalmente prodotta dalle celle a combustibile del modulo di comando, che ora sono inutilizzabili. Nella serata di ieri l’equipaggio ha cominciato a testare e riaccendere i sistemi del modulo di comando che serviranno per il rientro a Terra. Verso le 21:26 italiane gli astronauti hanno sentito un altro forte rumore, e hanno osservato la fuoriuscita di un fluido dal modulo di servizio. Non si ha ancora una spiegazione dell’accaduto, ma al momento non sembrano essere stati compromessi ulteriori sistemi di bordo.
Nelle prime ore del mattino di oggi Lovell, Haise e Swigert hanno svolto con successo un’altra importante operazione: dopo la correzione di rotta di ieri allo scopo di accorciare il più possibile il viaggio di ritorno, i motori del modulo lunare sono stati riaccesi per un’altra piccola correzione che permetterà il rientro in atmosfera con il giusto angolo.
In queste ore l’attenzione è focalizzata principalmente sui sistemi del modulo di comando, necessari perché gli astronauti rientrino sani e salvi. L’accensione delle varie componenti, avvenuta nelle ore precedenti, non ha per fortuna evidenziato particolari criticità e la strumentazione necessaria sembra essere pienamente funzionante. Nelle scorse ore l’equipaggio ha lavorato alla procedura, elaborata il giorno precedente dal controllo missione della NASA, per collegare le batterie del modulo lunare a quelle del modulo di comando in modo da ricaricarle il più possibile e poter tornare a utilizzare il modulo Odyssey.
In questo momento mancano circa venti ore al rientro. Lo sforzo dei team a terra si sta principalmente concentrando sull’elaborazione di una procedura per l’accensione di tutti i sistemi di Odissey necessari al rientro che non comprometta le batterie e non consumi più energia di quella disponibile. La speranza è quella di poter comunicare tale procedura agli astronauti già nelle prossime ore, dando loro il tempo di prepararsi al meglio per il momento critico del rientro atmosferico.