La NASA seleziona i primi strumenti scientifici per il Lunar Gateway

Rendering del Lunar Gateway. Credit immagine: NASA

La NASA ha selezionato le prime due tipologie di strumentazioni scientifiche da integrare a bordo del Lunar Gateway, la futura stazione spaziale che orbiterà intorno al nostro satellite naturale e che sarà un punto cardine del programma Artemis, un ambizioso progetto della NASA che ha lo scopo di consolidare le tecnologie necessarie per una esplorazione stabile della Luna e convalidare quelle necessarie per una storica missione umana su Marte.

Gli studi prioritari: Radiazione e Vento solare

Le osservazioni ritenute più importanti e da inviare quindi come testa di ponte, sono quelle focalizzate sullo studio delle particelle solari e cosmiche presenti nell’orbita che andrà ad occupare il futuro avamposto.

Conosciamo bene l’effetto delle radiazioni sui nostri astronauti in orbita bassa terrestre, anche per periodi piuttosto lunghi. Luca Parmitano per esempio, è da poco tornato da una missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale durata 201 giorni. Altri invece, come l’astronauta nord americano Scott Kelly, sono arrivati a sfiorare un intero anno di permanenza continuativa.

Ma questi lunghi soggiorni si tengono a una altitudine di “soli” 450 chilometri, dove gli uomini sono ancora protetti dalla magnetosfera terrestre che devia il flusso del vento solare.

Il Lunar Gateway si troverà a una distanza media di circa 380.000 chilometri dalla Terra, ben al di là della zona di difesa di questo scudo naturale. L’uomo ha conosciuto questi ambienti, ma solo per i brevi periodi di permanenza delle missioni Apollo.

Da qui l’importanza di definire meglio grazie a studi mirati, l’ambiente che l’uomo dovrà affrontare in assenza della magnetosfera.

NASA ed ESA ancora insieme

Il pacchetto di strumenti per lo studio delle radiazioni verrà realizzato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e aiuterà a comprendere come proteggere gli astronauti, monitorando l’esposizione alle radiazioni che si riscontreranno in orbita lunare.

La NASA invece si occuperà del complesso di esperimenti scientifici formato da strumenti per l’osservazione delle condizioni ambientali spaziali (dette anche Space Weather), e avrà il compito di studiare con particolare attenzione il vento solare e il complesso flusso di particelle a esso correlate.

«La costruzione del Gateway con i nostri partner commerciali e internazionali è una componente fondamentale dell’esplorazione lunare sostenibile e del programma Artemis», ha dichiarato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine. «L’uso del Gateway come piattaforma per l’esplorazione robotica e umana attorno alla Luna ci aiuterà nella gestione di ciò che facciamo sulla superficie lunare e ci preparerà per il nostro prossimo salto gigante: l’esplorazione umana di Marte».

Mentre ci spostiamo più in profondità nello spazio, gli esploratori, siano essi umani o robotici, affrontano sfide pericolose anche a causa delle esplosioni talvolta violente e imprevedibili del Sole. Questo gruppo di strumenti raccoglierà moltissimi dati e migliorerà la nostra capacità di prevedere gli eventi scaturiti dalla nostra stella, che potrebbero mettere in pericolo i nostri astronauti intorno alla Luna o in rotta per Marte.

«Non solo impareremo di più sul nostro ambiente spaziale, ma impareremo anche come migliorare le previsioni ovunque la Artemis Generation deciderà di andare» ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato della NASA presso la sede dell’agenzia spaziale a Washington.

I prossimi protagonisti

In futuro verranno selezionati altri strumenti scientifici aggiuntivi da portare a bordo del Lunar Gateway. Queste indagini trarranno vantaggio dal contesto estremamente particolare offerto dall’orbita lunare, un ambiente che non può essere duplicato sulla Terra o perfino sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Il Gateway orbiterà vicino alla Luna e sarà periodicamente occupato dagli astronauti come parte dei piani di esplorazione lunare della NASA. Quest’ultima ha assegnato a Maxar Technologies un contratto nel maggio del 2019 per sviluppare il modulo fornirà energia e capacità di manovra grazie a pannelli solari e propulsori.

Una rappresentazione del Power & Propulsion Element in progetto alla Maxar Technologies. Credit immagine: NASA

La NASA sta proseguendo i negoziati con Northrop Grumman per costruire HALO, il primo modulo pressurizzato per l’equipaggio che verrà integrato al Gateway fornendo alloggi e logistica.

L’ESA, la Japan Aerospace Exploration Agency e la Canadian Space Agency sono tutte attivamente impegnate in discussioni con la NASA per sostenere la costruzione e il funzionamento del Gateway che, ricordiamo, sarà fondamentale per il supporto alle missioni lunari di superficie e aprirà la strada all’esplorazione umana di Marte.

«Questo è un momento incredibile pe r il volo spaziale umano poiché la NASA è più vicina di qualsiasi altra volta nella storia dal programma Apollo, al ritorno sulla superficie lunare» ha detto Bridenstine, aggiungendo: «L’America sta guidando un ritorno sulla Luna, e questa volta, stiamo portando tutta l’umanità con noi per esplorare a lungo termine e prepararci per Marte»

Fonte: NASA

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Raffaele Di Palma

Raffaele collabora con AstronautiNEWS dal giugno 2013. Twitter @RaffaeleDiPalma