A seguito della proposta di budget per l’anno fiscale 2021, delle affermazioni di un dirigente NASA, di alcuni problemi sorti durante la realizzazione del prossimo rover marziano Perseverance e della volontà di lanciare a tutti i costi la missione alla data stabilita del prossimo 17 luglio, NASA potrebbe tagliare i fondi a tre storiche missioni attualmente operative sul pianeta rosso, condannandone due alla conclusione.
«Nonostante il budget 2020 sia a noi molto favorevole, purtroppo, a causa di alcune difficoltà riscontrate nella preparazione della missione Mars 2020 siamo incorsi in problemi che ci hanno obbligato a ridurre i finanziamenti ad altre missioni», ha affermato Jim Watzin, direttore del NASA Mars Exploration Program, durante un meeting governativo dello scorso 9 marzo.
I problemi a cui si riferisce Watzin sono stati di natura tecnica riguardanti due strumenti scientifici del rover Perseverance, lo spettrometro “Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals” (SHERLOC) e il “Sample Caching System”, il sistema di contenimento dei campioni di suolo che con una futura missione potrebbero essere riportati sulla Terra.
Questo ha causato un incremento dei costi di circa 360 milioni di dollari, pari al 21,4% del budget preventivato per il prossimo anno fiscale 2021.
Anche se ufficialmente NASA non ha ancora comunicato dove andranno reperiti i fondi per colmare il deficit creatosi, sempre Jim Watsin ha anticipato che i tagli potrebbero riguardare tre missioni già in corso, Mars Odyssey, MSL Curiosity e il supporto alla missione europea Mars Express.
Viste le limitazioni imposte dal budget abbiamo di fronte decisioni molto difficili da prendere e questo purtroppo potrebbe essere il risultato.
Mars Odyssey, lanciata nel 2001, è attualmente all’ottava estensione della missione. Dall’orbita polare marziana la sonda raccoglie dati riguardanti la geologia, il clima e la mineralogia del pianeta rosso, fungendo inoltre da ripetitore primario per i rover e lander NASA degli ultimi dieci anni. Secondo quanto proposto la missione riceverebbe 1 milione di dollari nel 2021, contro gli 11,5 del 2019, per poi essere terminata a partire dal 2022, anche se la riserva di carburante per le manovre orbitali è sufficiente fino al 2025.
MSL Curiosity è operativo all’interno del cratere Gale, dove dal 2012 sta esplorando le pendici del monte Sharp campionando e analizzando il suolo marziano, è attualmente alla sua terza estensione della missione.
Secondo quanto proposto i finanziamenti verrebbero ridotti dai 51,1 milioni di dollari del 2019 a 40 nel 2021, azzerandosi negli anni successivi.
Mars Express è una sonda europea lanciata nel 2003, attualmente alla sesta estensione della missione, il cui scopo è lo studio della ionosfera, atmosfera, superficie e sottosuolo di Marte.
NASA ha finanziato in parte due degli strumenti scientifici a bordo, l’italiano MARSIS e lo svedese ASPERA, e nel 2019 aveva destinato 2,8 milioni di dollari al mantenimento della missione, ma dal 2021 in poi non è previsto nessun contributo. Se così fosse ESA dovrebbe accollarsi il 100% dei costi di mantenimento.
Questi tagli avverranno anche a causa dell’aumento dei finanziamenti per le future missioni marziane che NASA ha proposto negli ultimi anni. Se nel 2019 il programma Mars Future Missions era finanziato con 30 milioni di dollari, per il 2021 ne sono stati richiesti 232,6 che aumenteranno fino a 775 nel 2025.
La maggior parte di questi fondi sono destinati alla progettazione e sviluppo della Sample Return Mission (SRM), la missione in collaborazione con ESA che preleverà il contenitore dei campioni di suolo da Perseverance per riportarli sulla Terra. Questa complessa e ambiziosa missione, che comprende un lander (NASA), un rover (ESA), un Mars Ascent Vehicle MAV (NASA) e una sonda di ritorno verso la Terra con relativa capsula di rientro (ESA), è attualmente prevista per il 2026, con rientro della capsula nel 2031.
Un’altra missione che inizierà il percorso di studio, sviluppo e realizzazione sarà la “Mars Ice Mapper” che, in collaborazione con la Canadian Space Agency (CSA) mapperà dall’orbita i depositi sub-superficiali di ghiaccio di alcune regioni a medie latitudini fino a 10 metri di profondità. La scelta di mappare queste regioni risiede nel fatto che esse potrebbero essere scelte per le future missioni esplorative, incluse quelle con equipaggio.
La sonda, il cui lancio è attualmente previsto per il 2026, fungerà anche da ripetitore orbitale per le comunicazioni delle future missioni marziane.
Fino alla presentazione del budget per l’anno fiscale 2021 questa missione non era stata oggetto di ampie discussioni e quindi ha colto la comunità scientifica abbastanza di sorpresa. Ma recentemente è stata difesa da Thomas Zurbuchen, NASA Associate Administrator for Science, che ha chiarito che la missione rientra nella richiesta di mantenere una robusta rete di comunicazione con Marte, che lo strumento canadese per la mappatura del ghiaccio non rappresenta un incremento significativo per i costi e che missioni di questo tipo, quindi piccole ed economiche, possono essere realizzate anche se in passato non sono state oggetto di grandi studi e discussioni.
A stemperare i toni e le preoccupazioni però ci ha pensato Lori Glaze, NASA Director of Planetary Science Division, che lo scorso 16 marzo ha affermato che queste sono solo proposte: il budget 2021 è ancora lontano dall’essere ufficializzato, tant’è vero che quello di quest’anno 2020 è ancora oggetto di discussione al Congresso.
Per favore tenete in considerazione che queste sono solo proposte di budget, le missioni riportate sono ancora nel pieno della loro operatività, hanno finora ottimamente svolto gli obbiettivi assegnati e sicuramente abbiamo tutto l’interesse e il desiderio di mantenerle operative il più possibile.
Fonte: SpaceNews, NASA (PDF).