19 novembre 1969
Dal nostro inviato a Houston.
Giornata lunghissima ma esaltante quella di oggi per Pete Conrad e Alan Bean che, dopo un perfetto atterraggio a bordo del LM Intrepid, sono entrati nella storia come il terzo e quarto uomo a posare piede sulla Luna.
Dopo aver completato gli ultimi controlli di bordo, alle cinque di questa mattina i due astronauti avevano salutato il compagno Dick Gordon, sganciato Intrepid dal modulo di comando Yankee Clipper e dato inizio alla fase di discesa propulsa verso la superficie lunare.
L’accensione del motore di discesa è avvenuta quando in Italia erano le 7:42 e, grazie a un aggiornamento del software di volo che causò alcuni problemi ad Armstrong e Aldrin, in soli 12 minuti il comandante Conrad ha dolcemente posato al suolo il LM, assumendo il controllo manuale solamente negli ultimi due minuti per scegliere accuratamente il luogo di atterraggio.
Uno degli obbiettivi primari della missione era di dimostrare la fattibilità di un atterraggio di precisione nel punto stabilito e difatti Intrepid si è posato a soli 177 metri dal punto stabilito, chiamato scherzosamente “Il Parcheggio di Pete” e 180 dalla sonda Surveyor 3, sulla Luna dall’aprile 1967.
La posizione esatta di Intrepid è stata anche confermata da Dick Gordon rimasto in orbita a bordo del modulo di comando, che in un successivo passaggio sopra i due compagni è riuscito ad individuare la lunga ombra che il LM proiettava sulla superficie dovuta al sole molto basso:
«Houston, ho trovato Intrepid! Ho trovato Intrepid! Sul lato nord-ovest del cratere Surveyor. Velo dico io, è l’unica cosa che proietta un’ombra del genere laggiù».
Cinque ore più tardi, alle 12:30 italiane, Pete Conrad è sceso sulla superficie e, con l’umorismo per cui è noto, ha esclamato:
«Evviva! Ragazzi, sarà stato anche un piccolo passo per Neil, ma per me è sicuramente grande».
Il riferimento era alla celebre frase di Armstrong e al fatto che Conrad è basso di statura.
La frase in realtà era stata concordata nei mesi precedenti durante un’intervista che la giornalista Oriana Fallaci fece a Pete Conrad. La Fallaci sosteneva che il governo preparasse le frasi per gli astronauti e Conrad propose una scommessa con in palio 500 dollari, che quindi ha vinto.
Un minuto dopo, allontanandosi di qualche metro dal LM e guardando verso sud-est, Conrad ha individuato la sonda Surveyor 3, che sarà la meta domani durante la seconda attività esterna.
«Ragazzi, non ci crederete, ma sapete cosa vedo poggiato sul lato del cratere? La buona vecchia Surveyor, sì».
Dopo aver raccolto i primi campioni di rocce e suolo, Conrad è stato raggiunto sulla superficie dal compagno Alan Bean che si è subito occupato di rimuovere la telecamera a colori dal supporto fisso sul LM per portarla a una decina di metri di distanza.
Purtroppo però, durante lo spostamento, la telecamera è stata erroneamente puntata verso il sole che ne ha bruciato i sistemi ottici. Per qualche minuto Bean ha cercato di porre rimedio al danno, anche con qualche sana martellata, ma senza risultato. Le due escursioni sulla superficie non avranno quindi la tanto attesa copertura televisiva.
Abbandonata la telecamera, l’attività è regolarmente proseguita con il posizionamento, a un centinaio di metri di distanza dal luogo dell’atterraggio, degli strumenti scientifici:
- Magnetometro per la misurazione del campo magnetico a livello della superficie.
- Rilevatore di particelle cariche per lo studio della ionosfera.
- Rilevatore per l’analisi della quasi nulla atmosfera lunare (densità e temperatura).
- Spettrometro per determinare forza, velocità e direzione di elettroni e protoni del vento solare.
- Campionatore per determinare la presenza di gas nobili nel vento solare.
- Sismometro per l’analisi dell’attività sismica.
Grazie ai 63 watt/ora forniti da un piccolo generatore termoelettrico a radioisotopi (SNAP-27), gli strumenti installati saranno in grado di operare per i 12 mesi previsti dalla NASA. Alimentato da plutonio 238 completamente ossidato e quindi chimicamente e biologicamente inerte, lo SNAP-27 viene attivato direttamente sulla Luna dagli astronauti, inserendo nel generatore la cartuccia di plutonio.
Durante il processo di decadimento, con emivita di 90 anni, principalmente viene emessa radiazione alfa (nuclei di elio 4) con una bassa capacità di penetrazione.
Con il rientro nel LM dopo quasi 4 ore di attività all’esterno, si è quindi conclusa la prima delle due EVA previste, in cui i due astronauti hanno percorso circa 1 km e raccolto quasi 17 kg di campioni lunari.
Fonte e foto credit: NASA.