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NASA sceglie gli esperimenti per la missione russa Bion-M2

Una rappresentazione artistica delle fascie di Van Allen. Credits: NASA/Goddard Space Flight Center/Scientific Visualization Studio

L’agenzia spaziale statunitense ha selezionato negli scorsi giorni, nove proposte di sovvenzione per altrettanti esperimenti di ricerca nel campo della biologia spaziale. I loro risultati contribuiranno alla comprensione dei rischi per la salute degli astronauti impiegati nell’esplorazione della Luna con il programma Artemis, nell’esplorazione di Marte e dello spazio profondo con le missioni del futuro. I ricercatori prescelti avranno la possibilità di svolgere degli esperimenti su dei roditori che verranno imbarcati su di un biosatellite, chiamato Bion-M2, dell’agenzia spaziale russa Roskosmos.

Nel 2022, Roskosmos e l’Institute of Biomedical Problems of the Russian Academy of Sciences (Istituto dei Problemi Biomedici dell’Accademia Russa delle Scienze – IBMP RAS), prevede di lanciare il secondo biosatellite della serie non abitata Bion-M, il cui obiettivo è quello di svolgere indagini sugli effetti dell’ambiente spaziale sugli organismi viventi, con una particolare attenzione sulla fisiologia e sulla morfologia animale, sulla biologia gravitazionale e sulla biologia delle radiazioni. Gli scienziati statunitensi hanno partecipato a una grande quantità di esperimenti che hanno volato con nove missioni del programma Cosmos/Bion di differenti durate, fra il 1975 ed il 1996, con le missioni Foton-M1 e Foton M-2 del 2005 e del 2007 e con la missione di 30 giorni Bion-M1 del 2013.

Nel 2017, il programma NASA Space Biology ha lanciato un’opportunità di ricerca intitolata Solicitation of Proposals for Possible Inclusion in a Russian Bion-M2 Mission, per raccogliere appunto proposte di ricerca in biologia spaziale utilizzando topi da laboratorio, colture cellulari, animali invertebrati e microrganismi.

La capsula Bion-M2 ospiterà 75 topi e verrà lanciata a una quota compresa fra gli 800 e i 1000 km, al di sotto quindi della fascia di Van Allen interna. Le cavie verranno così esposte a dei livelli di radiazioni di parecchio superiori a quelli presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, che vola mediamente a circa 400 km di altitudine.

Le proposte selezionate, sono compatibili con il programma di ricerca Bion-M2 e saranno d’aiuto per ottenere dei nuovi risultati scientifici dagli esperimenti svolti al di sopra delle quote orbitali. NASA ritiene che queste ultime ricerche possano far avanzare la nostra comprensione dei cambiamenti indotti dal volo spaziale nei sistemi biologici e che quindi saranno d’aiuto per le missioni di esplorazione umana, verso la Luna ed oltre.

La partecipazione dell’ente spaziale statunitense alla missione Bion-M2 rappresenta un’ulteriore tappa della collaborazione nella ricerca fra NASA e IBPM, che prosegue con successo da oltre 30 anni e che ha profondamente espanso la nostra conoscenza degli effetti del volo spaziale sui sistemi viventi. L’ammontare dei fondi USA assegnati per gli esperimenti della Bion-M2 è di 3,2 milioni di dollari.

Gli esperimenti selezionati

Lo Space Biology Program è gestito dalla Space Life and Physical Sciences Research and Applications Division dello Human Exploration and Operations Mission Directorate presso il quartier generale dell’agenzia a Washington, DC.

Fonte: NASA

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