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NASA chiede suggerimenti all’industria per la nuova tuta lunare

Rappresentazione artistica di astronauti al lavoro sulla superficie lunare durante una missione Artemis. Copiright: NASA

Quando i prossimi esseri umani calcheranno nuovamente il suolo lunare nel 2024, essi indosseranno tute spaziali di nuova generazione, progettate per dare agli astronauti una migliore mobilità al fine di poter completare i propri compiti di esplorazione sulla superficie selenica. Con questo scopo, NASA sta attualmente progettando e sviluppando un nuovo sistema di tuta spaziale, chiamato Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU) da impiegare durante le missioni del programma lunare Artemis e adattabile per altre destinazioni vicine e lontane dal nostro satellite naturale.

In una Request For Information (RFI) pubblicata il 4 ottobre 2019, l’agenzia spaziale statunitense ha sollecitato dei feedback da parte dell’industria, per un aiuto nel perfezionamento e nella maturazione di strategie d’acquisizione per la produzione di tute spaziali lunari e per i servizi a esse correlati, per consentire una costante cadenza delle missioni del programma Artemis nel prossimo decennio e oltre.

L’agenzia è pronta a costruire e certificare le tute iniziali in supporto a una dimostrazione in ambiente spaziale sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2023 e al primo viaggio sulla superficie lunare del 2024, nell’ambito della missione Artemis III. Dopo Artemis III, NASA prevede di passare le responsabilità per la produzione, assemblaggio, test, mantenimento e manutenzione di una flotta di tute per l’addestramento e per l’utilizzo in missione con l’associato hardware, all’industria statunitense.

Basandosi sull’esperienza maturata in 50 anni di attività extraveicolari, NASA, con il supporto dell’industria e dell’accademia, ha progettato e sviluppato nuove tecnologie e nuovi sistemi per supportare un’architettura flessibile di tute spaziali per l’esplorazione, che renderà possibili le missioni verso molteplici destinazioni. La nuova tuta da esplorazione può essere usata in attività extraveicolari (Extra-Vehicular Activities – EVA) caratterizzate da diverse condizioni ambientali come presenza di polvere o particolari situazioni termiche, oppure con particolari esigenze operative come la necessità di camminare, guidare mezzi di superficie, raccogliere campioni, lavorare in presenza di differenti condizioni di gravità. Il progetto multifunzione implica che le tute possano venire utilizzate anche per sortite dalla Stazione Spaziale o dal Gateway se necessario, inoltre le sue principali tecnologie possono essere riutilizzate con i dovuti aggiornamenti, per affrontare l’atmosfera marziana o ambienti con maggiore gravità.

Le diverse caratteristiche progettuali delle nuove tute saranno in grado di ospitare un ampio range di taglie di astronauti, migliorando la vestibilità, il comfort e la mobilità sulla superficie lunare. I miglioramenti previsti includono un torso inferiore con una grande mobilità per agevolare la camminata e la possibilità di inginocchiarsi e un sistema di supporto vitale aggiornabile, che permetta la sostituzione di componenti con altri di nuova concezione o più adatti alle esigenze particolari di una specifica missione, evitando quindi di dover riprogettare interamente la tuta. In aggiunta, il sistema di supporto vitale della nuova tuta incorpora nuove tecnologie che ne migliorano l’affidabilità, la sicurezza e la performance.

«Non vedrete più gli astronauti fare dei balzi come i conigli e cadere al suolo come nei filmati dell’epoca Apollo, perché abbiamo aggiunto dei cuscinetti a sfera e degli elementi in materiale soffice per facilitare i movimenti della tuta, all’unisono con quelli dell’astronauta», ha spiegato Marshall Smith, direttore dell’Human Lunar Exploration Program della NASA di Washington. «Con i miglioramenti apportati alle tute per le missioni Artemis, gli astronauti possono ora aprire nuove possibilità per l’esplorazione scientifica della Luna».

Oltre all’aiuto per la produzione di tute spaziali, NASA gradirebbe un feedback industriale sulle modalità in cui l’appaltatore possa facilitare l’evoluzione delle tute stesse e raccomandare i miglioramenti al progetto iniziale dell’agenzia. Essa richiede inoltre informazioni sulla produzione e sul sostentamento degli attrezzi che gli astronauti useranno durante le uscite lunari, degli ausili per l’equipaggio, dell’hardware necessario per l’integrazione dei veicoli di supporto alle operazioni e delle interfacce associate alle missioni verso il Gateway e la superficie selenica.

«Con l’aiuto dei partner industriali ed accademici, abbiamo sviluppato una suite di componenti avanzati per tute spaziali in preparazione per le missioni verso destinazioni remote», ha detto Smith. «Ora faremo il prossimo passo insieme, con la nuova tuta da esplorazione per le missioni Artemis sulla Luna».

L’agenzia spaziale statunitense è anche interessata a ricevere input da parte dell’industria, sulla possibilità di abbassare le barriere della commercializzazione delle tute da esplorazione, dei loro accessori associati, delle interfacce e degli altri componenti. Ciò include anche suggerimenti su come i team di futuri produttori di tute spaziali, potranno essere in grado di fornire tute e quindi possibilità di effettuare EVA, a clienti diversi da NASA.

Questa infografica illustra le principali funzioni di una tuta spaziale. Credits: NASA

Fonte: NASA

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