La NASA acquisterà anche nel 2020 posti a bordo del veicolo spaziale russo Sojuz. È dal 2011, dalla messa a terra della flotta degli Space Shuttle, che la Sojuz rappresenta l’unico mezzo che gli astronauti statunitensi (e non) hanno a disposizione per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Per tornare a disporre di un mezzo proprio, la NASA ha avviato, già da qualche anno, il Commercial Crew Program con l’intento di incoraggiare le aziende private statunitensi a sviluppare veicoli spaziali, ma questo progetto ha richiesto molto più tempo del previsto. Nel settembre 2014, la NASA ha assegnato 2,6 miliardi di dollari a SpaceX e 4,2 miliardi di dollari a Boeing per progettare e costruire le capsule conosciute rispettivamente come Crew Dragon e CST-100 Starliner. All’epoca i funzionari dell’agenzia avevano dichiarato di voler rendere operativa entro la fine del 2017 almeno una delle due capsule.
Crew Dragon ha effettuato la sua prima, e per ora unica, storica missione senza equipaggio lo scorso marzo, ma quello stesso veicolo ad aprile è stato distrutto da un’esplosione dei motori SuperDraco nel corso di un test a terra, mentre Starliner deve ancora effettuare il primo volo.
Non è chiaro quando avverranno i prossimi voli. Dallo scorso mese di luglio la NASA ha smesso di pubblicare le date degli obiettivi del Commercial Crew Program, affermando che le scadenze saranno rivalutate dal nuovo responsabile dell’esplorazione umana. Bill Gerstenmaier, che aveva ricoperto questo incarico per un decennio, è stato assegnato a un nuovo incarico.
Lo scorso 28 settembre, durante la conferenza annuale sulla SpaceX’s Starship Mars-colonization architecture, il fondatore e CEO di SpaceX Elon Musk ha dichiarato alla CNN che Crew Dragon potrebbe essere pronta per il primo volo con astronauti in tre o quattro mesi, ma l’amministratore della NASA Jim Bridenstine sembra non esserne troppo convinto, anzi prevede che l’agenzia dovrà acquistare ulteriori posti sulle Sojuz nel 2020 ad un costo di 85 milioni di dollari per persona.
Bridenstine ha espresso le sue perplessità sulle tempistiche descritte da Musk, sottolineando che il nuovo (e riprogettato) launch abort system di Crew Dragon deve ancora essere qualificato e che i paracadute della capsula non hanno ancora raggiunto i margini di sicurezza richiesti dalla NASA. Ne è nata una diatriba tra Musk e Bridenstine, che però non cambia il fatto che il Commercial Crew Program abbia accumulato anni di ritardo.
Anche SLS, il progetto di un enorme vettore che la NASA sta sviluppando per lanciare gli astronauti verso la luna e Marte, è in ritardo di anni ed ha sforato di miliardi di dollari il budget previsto.
Fonte: Space.com
[11/10/2019 09:15] Articolo modificato per specificare l’incarico di Gerstenmaier.