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Lucy passa la Critical Design Review

Una rappresentazione artistica della sonda Lucy visitare gli asteroidi troiani (617) Patroclus ed il suo compagno binaria Menoetius. Credit: NASA’s Goddard Space Flight Center/Conceptual Image Lab/Adriana Gutierrez

Lo scorso 18 ottobre la missione Lucy della NASA ha superato questo importante esame: il team ha presentato il progetto completo della missione, dimostrando che gli ingegneri hanno vinto le sfide tecniche e che sono quindi pronti per la costruzione dell’hardware. Pertanto la commissione indipendente dell’agenzia spaziale statunitense ha autorizzato l’inizio della fabbricazione della sonda interplanetaria.

La Critical Design Review di Lucy è iniziata il 15 ottobre presso la Lockheed Martin di Littleton, Colorado. Questa importante tappa segna il culmine di mesi di revisioni di tutti i sistemi e sottosistemi della missione. Nel corso dell’esame la commissione indipendente, composta da responsabili della NASA e di diverse organizzazioni esterne, ha ascoltato le presentazioni su tutti gli aspetti progettuali della missione, inclusi la sonda vera e propria e il suo payload scientifico, i programmi di test per l’hardware e il software di volo, i vari sistemi ingegneristici, i sistemi di terra, l’assicurazione sulla missione e gli aspetti scientifici.

Le Critical Design Review sono eventi programmati che collegano le fasi di progettazione e di manifattura di un progetto complesso. Una revisione superata con successo implica la validazione del progetto e il soddisfacimento di tutti i suoi requisiti, compresi quelli legati alla sicurezza – il tutto sostenuto da solide analisi e da una documentazione esauriente.

Nel corso della sua missione Lucy sorvolerà sei asteroidi troiani di Giove. Questa animazione in time-lapse mostra i movimenti dei pianeti interni (Mercurio, marrone; Venere, bianco; Terra, blu; Marte, rosso), Giove (arancio), e i due sciami troiani (verde) durante lo svolgimento della missione di Lucy.
Credits: Astronomical Institute of CAS/Petr Scheirich (used with permission)

Lucy sarà la prima missione spaziale a studiare gli asteroidi troiani, un sistema di asteroidi situato in alcuni punti di equilibrio gravitazionale del sistema Giove-Sole, ovvero i punti di Lagrange, in cui le forze gravitazionali dei due oggetti celesti si annullano. La maggiore quantità di asteroidi si trova in due regioni oblunghe e curve attorno a questi punti, che rispettivamente precedono e seguono Giove di circa 60°. Gli scienziati ritengono che gli asteroidi troiani possano essere i resti di materiale primordiale che formava dei pianeti esterni, risalenti a 4 miliardi di anni fa. Osservare da vicino questi oggetti equivale quindi ad avere fra le mani una capsula del tempo..

La sonda verrà lanciata nell’ottobre del 2021 e raggiungerà la nuvola troiana in L4 (posizionata 60º avanti nell’orbita gioviana) nel 2027, eseguendo sorvoli ravvicinati di 3548 Eurybates15094 Polymele11351 Leucus e 21900 Orus. Di seguito Lucy tornerà nei paraggi della Terra dove sfrutterà la gravità terrestre come fionda gravitazionale per raggiungere nel 2033 la nuvola troiana situata in L5 (posizionata 60º indietro nell’orbita gioviana), dove visiterà il troiano binario 617 Patroclus e il suo satellite Menoetius. La sonda sfiorerà anche 52246 Donaldjohanson, un asteroide della fascia principale così chiamato in onore dello scopritore della nana bianca Lucy.

Il payload scientifico della sonda include 3 strumenti: una fotocamera nello spettro visibile ad alta risoluzione, uno spettrometro fotografico nello spettro visibile e nel vicino infrarosso e uno spettrometro termico nell’infrarosso. Oltre a ciò la Radio Science Investigation sfrutterà l’hardware per le telecomunicazioni di Lucy e l’effetto Doppler per determinare la massa degli asteroidi.

La missione prende il nome dal reperto archeologico A.L.288-1, risalente a circa 3,2 milioni di anni fa, scoperto in Etiopia nel 1974 e consistente in centinaia di frammenti di ossa fossili che rappresentano il 40% dello scheletro di un esemplare femmina di Australopithecus afarensis. Al reperto fu dato il nome Lucy per via della canzone “Lucy in the Sky with Diamonds” dei Beatles, molto in voga fra i ricercatori nel campo della spedizione.

Nessun’altra missione nella storia è mai stata lanciata verso così tante destinazioni su orbite indipendenti attorno al Sole. Lucy ci mostrerà per la prima volta la diversità dei corpi primordiali che hanno costruito i pianeti.

Il Southwest Research Institute (SwRI) di Boulder, Colorado è la principal investigator institution e sarà a capo delle ricerche scientifiche. Il Goddard Space Flight Center di Greenbelt, Maryland gestirà la missione, fornirà i sistemi ingegneristici e si occuperà della sicurezza. La sonda verrà costruita dalla Lockheed Martin Space Systems di Denver, Colorado.

Il percorso orbitale di Lucy. Credits: Southwest Research Institute

Articolo modificato dopo la pubblicazione.

Fonti: NASA; Wikipedia.

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