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Un passo avanti per WFIRST, il prossimo telescopio spaziale NASA

Il progetto per il futuro successore dell’Hubble Space Telescope (HST) e del James Webb Space Telescope (JWST), ha recentemente superato una prima revisione generale che ne consente quindi il prosieguo dello sviluppo, in linea con i tempi previsti nonostante alcune incertezze economiche.

Il Wide Field Infrared Survey Telescope (WFIRST), la cui messa in orbita è attualmente prevista per la metà degli anni ’20, sarà il prossimo grande programma di astrofisica dell’agenzia spaziale statunitense, dedicato all’osservazione dell’universo, in particolare per lo studio della materia oscura ed esopianeti.

Il telescopio vero e proprio, con un’apertura ottica di 2,4 metri di diametro, identico a quello di Hubble ma con una lunghezza focale più corta e quindi con ampiezza visiva 100 volte superiore, era destinato a un satellite spia mai realizzato ed è stato donato alla NASA dal National Reconnaissance Office nel 2012.

A differenza dell’HST, WFIRST potrà operare su diverse bande anche nel campo dell’infrarosso e, grazie al Wide Field Instrument con risoluzione pari a 288 megapixel, nel corso della sua vita operativa potrà osservare miliardi di galassie, supernove e circa 2600 esopianeti noti.
Il secondo strumento scientifico di bordo sarà un coronografo/spettrometro in grado di bloccare la luce delle stelle inquadrate, lasciando però passare solo quella riflessa dei pianeti, di altri corpi minori, detriti e polvere.

«Le osservazioni scientifiche che il nostro telescopio ci fornirà sono straordinarie», ha affermato Jeff Kruk, uno degli scienziati del team di sviluppo di WFIRST. «Osservando come accelera l’espansione dell’universo, ci chiediamo quale sia il suo destino, e studiando gli esopianeti di altri sistemi planetari, ci chiediamo se siamo davvero soli nell’universo».

Negli ultimi anni, soprattutto a causa dei costi sempre maggiori per il completamento del JWST, per un paio di volte il programma WFIRST ha rischiato di essere cancellato dal budget NASA, ma il Congresso ha sempre trovato i fondi per mantenere, seppur al minimo, il progetto attivo. La stessa cosa potrebbe purtroppo accadere tra poche settimane con l’entrata in vigore dell’anno fiscale 2020.

«Il lavoro continua finché avremo i fondi», aveva affermato Paul Hertz, direttore della divisione astrofisica NASA, lo scorso giugno. «Il team ha direttive per rimanere in linea col piano di sviluppo e con il budget. Lasciamo ai politici il compito di occuparsi dei finanziamenti per i prossimi anni».

Il programma WFIRST è gestito dal NASA Goddard Space Flight Center e dal Jet Propulsion Laboratory per la parte strumentale, partecipano inoltre numerosi enti di ricerca, istituti e partner industriali, tra cui Ball Aerospace, L3 Harris Technologies e Teledyne Imaging Sensors.

Fonte e foto credit: NASA.

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