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Francia e Russia espandono la collaborazione spaziale

CNES logo. Copyright: CNES

Nel corso della prima giornata del MAKS International Air Show che si è tenuto a Mosca dal 27 agosto al 1º settembre, Jean-Yves Le Gall, il presidente del CNES (l’agenzia spaziale francese) ha incontrato Dmitrij Rogozin, direttore generale del Roskosmos (l’agenzia spaziale federale russa), Maksim Jakovenko, capo della Rosgidromet (il servizio federale russo per l’idrometeorologia e il monitoraggio ambientale) e Kirill Sypalo, direttore generale del CAGI (l’istituto centrale russo di aeroidrodinamica Žukovskj).

Nel 2018 CNES (Centre National d’Études Spatiales) e Roskosmos avevano siglato un accordo quadro relativo alle scienze spaziali, per promuovere nuovi progetti in ambito spaziale e per estendere la loro collaborazione in diversi ambiti di ricerca incluso la biologia spaziale, la ricerca solare con il progetto Russian Interhelioprobe, l’impiego dell’esperienza robotica e di navigazione francese per il programma di esplorazione lunare russo, la planetologia, le scienze dell’universo e il monitoraggio climatico.

Il focus della cooperazione è senza dubbio la possibilità di far volare un esperimento sulla capsula russa Bion-M2, il cui lancio è ufficialmente previsto per il 2022 e di cui lo sviluppo industriale è già in corso con la supervisione dell’agenzia spaziale francese. Secondo però quanto diffuso recentemente dall’esperta di cosmonautica Katya Pavlushchenko, il lancio del Bion-M2 sarebbe slittato al 31 ottobre 2023.

L’esperimento sarà chiamato MTB-2 (Mouse Telemetry on Bion-2) e per esso il Presidente del CNES e il Direttore generale di Roskosmos hanno firmato un piano per il perseguimento della cooperazione già in atto fra le due nazioni e per confermare l’intenzione di voler lavorare assieme a questo progetto.

Affrontare la problematica dei cambiamenti climatici è un’altra delle priorità del CNES, perciò Jean-Yves Le Gall ha sottolineato la necessità del supporto della Rosgidromet per la creazione dello Space Climate Observatory (SCO), un’iniziativa dell’agenzia francese il cui documento costitutivo è stato firmato lo scorso giugno al Paris Show in presenza del Presidente Emmanuel Macron, per sottolineare l’importanza che ha per il CNES la tutela del pianeta. CNES, Rosgidromet e Roskosmos hanno collaborato in passato nello svolgimento di campagne di lancio di palloni scientifici; una collaborazione che l’agenzia spaziale francese vuole rinnovare per supportare la regolare prosecuzione dei lanci. Il primo incontro per le firme dei documenti relativi a SCO si terrà il 22 e il 23 ottobre, nel corso dell’International Astronautical Congress (IAC 2019) di Washington D.C.

I satelliti Bion

I satelliti Bion (chiamati anche Biocosmos) sono una serie di biosatelliti russi ideati per svolgere ricerche nel campo della medicina spaziale e fanno anch’essi parte della serie Kosmos. Il veicolo spaziale è formato da due componenti derivati da due storiche famiglie di satelliti spia russi. Il modulo sferico contenente il payload destinato al rientro sulla Terra proviene dal satellite per fotoricognizioni Zenith 2M, mentre il modulo di servizio è mutuato dal satellite da ricognizione Jantarʹ.

Una capsula Bion in esposizione Credits: Wikipedia

Le ricerche svolte con il progetto Bion-M2 aiuteranno gli scienziati a stabilire i criteri di protezione dalle radiazioni per impostare le missioni spaziali al di là del campo magnetico terrestre, verso la Luna e oltre. Diversamente dai suoi predecessori, che avevano indagato principalmente su alcuni aspetti della fisiologia, il payload della capsula Bion-M2 effettuerà un’indagine sugli effetti che le radiazioni spaziali hanno su un organismo vivente.

«Il compito principale è quello di investigare i rischi presenti durante le missioni spaziali al di fuori dell’orbita bassa terrestre», ha spiegato Vladimir Syčëv, responsabile del progetto. «L’esperimento verrà svolto essenzialmente sui topi; verranno lanciati un totale di 65 topi, nelle loro gabbie saranno installate delle fotocamere e le immagini verranno regolarmente inviate al suolo». Assieme ai topi voleranno anche dei moscerini della frutta (Drosophila Melanogaster).

La capsula Bion-2M, progettata e costruita dal Progress Rocket Space Center (CSKB) di Samara, Russia, dovrebbe essere lanciata da Bajkonur con un razzo Sojuz-2.1b. Per 30 giorni la Bion-M2 orbiterà a una quota compresa fra gli 800 e i 1000 km. È previsto che gli animali a bordo riceveranno una dose di radiazioni paragonabile a quella subita durante una permanenza di tre anni sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Il predecessore del Bion-M2, il Bion-M1 è stato lanciato dal Cosmodromo di Bajkonur, Kazakistan, il 19 aprile 2013 e dopo una missione di 30 giorni in un’orbita di 471 × 579 km, è atterrato il 19 maggio vicino alla città di Orenburg a circa 1470 km a sud-est di Mosca. A bordo aveva topi, gechi, pesci, lumache e alcuni microorganismi.

Il payload scientifico viene installato sul modulo di rientro del satellite Bion-M1 dai tecnici russi a Bajkonur. Credits: Roskosmos

Fonti: Wikipedia; CNES; NASA; TASS;

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