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La svedese Ovzon opta per il lancio con Arianespace

La società svedese di telecomunicazioni Ovzon ha comunicato lo scorso 24 agosto la decisione di cambiare il fornitore per la messa in orbita del suo nuovo satellite Ovzon-3, annullando il contratto con SpaceX e sottoscrivendone uno nuovo con Arianespace.

Ora il lancio è previsto per il 2021 per mezzo di un razzo Ariane 5 e non più con un Falcon Heavy di SpaceX come annunciato nell’ottobre dello scorso anno.

Il razzo Falcon Heavy sulla rampa di lancio LC39-A di Cape Canaveral. (C) SpaceX

Il CEO di Ovzon, Magnus René, annunciando il cambio di servizio, ha precisato che la scelta è stata puramente di carattere economico e logistico, avendo Arianespace semplicemente formulato un’offerta più vantaggiosa rispetto ai concorrenti di SpaceX, verso cui non ci sono assolutamente pregiudizi di fiducia o di altro genere.

Parlando del precedente contratto, René ha affermato che si trattava di un accordo provvisorio non vincolante in quanto all’epoca l’azienda non aveva ancora ottenuto tutti i finanziamenti necessari all’operazione, trattandosi infatti del primo satellite totalmente di proprietà e non condiviso con altri operatori.

Adesso le cose stanno procedendo grazie alla firma, avvenuta a luglio, di un contratto di prestito per 60 milioni di dollari con la Proventus Capital Partners e all’aggiunta di altri 20,8 milioni tramite un prestito subordinato, tutti capitali che vanno ad aggiungersi ai 7,8 milioni raccolti a gennaio con la vendita di diritti e con cui la società intende finanziare il contratto di costruzione del satellite con Maxar Technologies, firmato sempre a luglio.

L’azienda del Colorado è balzata agli onori della cronaca a maggio, quando è stata scelta dalla NASA per la costruzione del primo modulo del Lunar Gateway, l’avamposto in orbita lunare del nuovo programma di esplorazione spaziale.

La Maxar può comunque vantare una lunga esperienza in ambito spaziale in quanto si tratta di una società nata nel ottobre del 2017 dalla fusione della statunitense DigitalGlobe e della canadese MDA Holdings Company, la costruttrice di entrambi i Canadarm (quello del programma STS e quello del programma ISS).

Nel pacchetto delle aziende gestite si trova anche la Space Systems Loral, storica azienda costruttrice di satelliti spaziali.

Proprio negli stabilimenti californiani di quest’ultima, a Palo Alto, verrà materialmente costruito il satellite, che si basa su una piattaforma di tipo SSL-500, scelta per le sue caratteristiche di affidabilità e prestazioni derivate dalla serie 1300 (oltre 80 satelliti già in orbita e 20 in costruzione, più di ogni altra piattaforma per satelliti da telecomunicazioni) ma con dimensioni, pesi e costi ridotti rispetto alla serie “madre”.

Il satellite infatti peserà circa 1500 kg, un peso ben diverso rispetto alle oltre 6 tonnellate dei tradizionali satelliti per telecomunicazioni della serie 1300.

Un satellite costruito sulla piattaforma SSL-1300, il BulgariaSat-1, durante i test presso SSL (Credit: SSL)

La disponibilità di fondi e la sicurezza della costruzione del satellite hanno permesso di concentrarsi sulla revisione del contratto di lancio. Nelle trattative la Ovzon ha ricevuto da Arianespace una proposta con migliori condizioni economiche e logistiche, la scelta quindi è ricaduta sul fornitore europeo a discapito di SpaceX.

Il lancio è previsto nella seconda metà del 2021 (il cambio di contratto non ha influito sulle tempistiche) per mezzo di un vettore Ariane 5 in uno dei suoi ultimi viaggi prima del pensionamento.

Ufficialmente non ci sono state dichiarazioni su quale aspetto in particolare abbia influenzato la scelta, se non l’essere stata genericamente considerata come “un’offerta migliore”, ma le speculazioni sul fatto che si tratti di uno degli ultimi lanci di questo vettore portano a pensare a un deciso sconto da parte dell’azienda europea per completare velocemente il calendario del vecchio “cavallo da tiro” prima del ritiro.

Un ulteriore indizio viene dalle dichiarazioni già citate con cui René rassicura di non avere pregiudizi (politici o di fiducia) verso SpaceX, che infatti verrà sicuramente presa in considerazione per futuri servizi visti i prossimi piani dell’azienda.

Per le prossime missioni potremmo tornare a usare SpaceX… riteniamo che la loro sia stata un’ottima offerta, stavolta quella di Ariane era semplicemente migliore.

Queste le parole del CEO di Ovzon, che ha anche preannunciano futuri lanci di nuovi satelliti cambiando decisamente il piano operativo dell’azienda: finora aveva affittato servizi da altri operatori satellitari per fornire i propri ai clienti.

Ad esempio il recente Intelsat-39, lanciato a inizio agosto proprio con un Ariane 5, sarà utilizzato in parte dall’azienda svedese che, in uno scambio circolare, ha poi affittato i servizi del proprio “capostipite” Ovzon-3 alla stessa azienda lussemburghese una volta immesso in orbita.

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