È partita stanotte una nuova missione di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale che sta portando più di due tonnellate di carico utile per l’equipaggio e arriverà a destinazione domani, sabato 27 luglio. Si tratta della missione CRS-18 (Commercial Resupply Service, parte del programma di rifornimento commerciale della ISS) il cui lancio è operato da SpaceX con un lanciatore Falcon 9 e con una navicella Dragon per il carico. A bordo sono presenti, tra le altre cose, materiali per esperimenti scientifici da svolgere a bordo della ISS nei prossimi mesi, molti dei quali verranno eseguiti da Luca Parmitano durante la sua permanenza a bordo. Oltre a questo, il cargo porta rifornimento per l’equipaggio, attrezzatura per le attività extra-veicolari, hardware generico, computer e IDA-3 (International Docking Adapter 3) un nuovo componente della stazione spaziale per l’attracco di veicoli commerciali.
Il lancio è stato effettuato alle 00:01 (ora italiana) di oggi 26 luglio 2019 dal centro di lancio di Cape Canaveral, in Florida, quando per il fuso orario lì erano le 18:01 del 25 luglio con un vettore e una capsula già riutilizzati in precedenza: il primo stadio era un booster con numero di serie B1056, lo stesso usato per la precedente missione di rifornimento, la CRS-17. Se non si riscontrano problemi verrà utilizzato anche per la successiva CRS-19 a dicembre. La capsula Dragon, la numero C108, è invece al suo terzo riutilizzo, avendo già volato con le missioni CRS-6 e CRS-16.
Inizialmente questa missione era stata pianificata per l’8 luglio, ma ha subito una serie di ritardi tecnici prima del test statico di accensione dei motori, effettuato solo il 20 luglio, e un’altra serie di ritardi a causa delle condizioni meteo non ottimali. Il lancio è avvenuto in una fase incerta di meteo, una decina di minuti prima del lancio vigeva ancora il NO GO, ma le procedure di lancio hanno continuato, in quanto la decisione finale viene presa a 30 secondi dalla partenza. Fortunatamente, sebbene al limite, qualche minuto prima del lancio c’è stato il GO anche del meteo. I nove motori Merlin del primo stadio si sono accesi e hanno spinto il razzo per 2 minuti e 18 secondi, prima di spegnersi, separarsi e riaccendersi per tornare alla base, atterrando delicatamente sulla piattaforma di atterraggio terrestre denominata LZ-1, dalla quale verrà poi preso ed esaminato per poter essere riutilizzato successivamente. Il secondo stadio ha continuato la missione, accendendo i motori per altri 6 minuti, per portare il veicolo alla velocità orbitale corretta. A 8 minuti e 30 secondi dal lancio la missione del Falcon 9 è stata completata; un minuto dopo la Dragon si è separata dal secondo stadio per iniziare le procedure di dispiegamento dei pannelli solari e navigazione autonoma. Arriverà a destinazione tra due giorni, e ad accoglierla ci saranno Nick Hauge e Christina Koch, che manovreranno il braccio meccanico della ISS per agguantare la Dragon e accostarla al boccaporto del modulo Harmony.
Tra le novità di questo volo ci sono da annoverare due elementi del razzo che servono solamente per completare dei test interni di SpaceX. Il primo riguarda un’insolita banda grigia nel secondo stadio, all’altezza di dove viene immagazzinato il cherosene, il cui scopo non è stato chiarito ufficialmente dall’azienda, ma sembrerebbe un nuovo tipo di isolamento per gestire meglio la temperatura del carburante. Il secondo, invece, è stato descritto più dettagliatamente: si tratta di piccole piastrelle di ceramica poste nel bordo dello scudo termico della navicella, la cui efficienza verrà testata al rientro in atmosfera ad agosto. SpaceX sta sviluppando un nuovo sistema di protezione termica per un veicolo spaziale di prossima generazione, la navetta StarShip, che necessiterà di dissipare al rientro in atmosfera più energia di quanto mai fatto da qualunque altro mezzo fin’ora.
A bordo della Dragon, tra le altre cose, c’è IDA-3, un adattatore per l’attracco dei veicoli. Qualcosa di simile agli adattatori per le prese di corrente che usiamo quando viaggiamo all’estero, ma questo è usato per attaccare non una presa di pochi centimetri, ma una navetta spaziale di qualche metro. IDA viene usato per convertire il tipo di aggancio del segmento russo della stazione spaziale dal formato russo APAS (Androgynous Peripheral Attach System) a quello americano NDS (NASA Docking System). Grazie a questi adattatori le navette americane possono attraccare anche nel segmento russo.
Oltre a IDA, che è posto nella zona cargo non pressurizzata della navicella Dragon, c’è del carico utile nella zona pressurizzata che porterà tanto lavoro agli astronauti della ISS. La parte principale del carico pressurizzato è costituita da esperimenti scientifici volti a migliorare la qualità della vita sia nello spazio che sulla Terra. In ambiente di microgravità si conducono meglio ricerche sul comportamento degli organi e dei tessuti umani. CRS-18 trasporta per la prima volta una stampante 3D per la produzione di alcuni semplici tessuti umani, con l’ambizioso progetto di riuscire in futuro a produrre un intero organo umano.