16 luglio 1969
Dal nostro inviato a Capo Kennedy.
Con un incredibile boato, di fronte a un milione di persone assiepate lungo la costa e nelle (relative) vicinanze e altre decine di milioni di spettatori davanti ai televisori in tutto il mondo, è finalmente iniziata la missione Apollo 11, la prima che tenterà un atterraggio con equipaggio sulla superficie lunare.
La giornata era iniziata molto presto per il comandante Armstrong e i suoi due compagni Aldrin e Collins, svegliati alle 4 del mattino per l’inizio dei preparativi.
Dopo l’ultimo controllo medico e la consueta colazione a base di uova strapazzate, carne, pane tostato e succo d’arancia, gli astronauti hanno indossato gli indumenti sottotuta, le tute pressurizzate e si sono diretti verso la rampa di lancio, dove il razzo Saturn V era già stato caricato di tutto il combustibile.
L’imponente razzo Saturn V si è staccato dalla rampa di lancio 39A alle 9:32 ora della Florida, accelerando fino a superare la barriera del suono in 1 minuto e 6 secondi.
Alto quasi 111 metri e pesante quasi 3000 tonnellate a pieno carico, il Saturn V è il più potente razzo mai costruito, in grado di inviare verso la Luna più di 140 tonnellate.
Esaurita la fase di spinta, a 2 minuti e 42 secondi dal lancio e 68 km di altitudine, il primo stadio (S-IC) ha spento i cinque propulsori F-1 e si è separato ricadendo nell’Atlantico.
Subito dopo si sono accesi i cinque propulsori J-2 del secondo stadio (S-II) che per ulteriori 6 minuti e mezzo hanno costantemente accelerato il terzo stadio (S-IVB) contenente il modulo lunare (LM) e con alla sommità la navicella Apollo.
A 9 minuti e 9 secondi dal lancio, anche il secondo stadio è stato separato ed è stato acceso l’unico propulsore J-2 del terzo stadio che in meno di 2 minuti ha completato l’inserzione in orbita a una altitudine di circa 180 km.
Dopo aver completato un’orbita e mezza, controllando l’idoneità di tutti i sistemi di bordo, il propulsore del terzo stadio è stato acceso una seconda volta per la manovra di inserzione in traiettoria trans-lunare.
Nei quasi 6 minuti di spinta la velocità orbitale è aumentata fino a 39.000 km/h, permettendo al complesso S-IVB/Apollo/LM di sfuggire alla gravità terrestre e iniziare il viaggio verso la Luna.
«Hey Houston, qui Apollo 11, questo Saturn ci ha dato un magnifico passaggio.»
Ha commentato Mike Collins subito dopo lo spegnimento del terzo stadio.
Lo stesso Collins 30 minuti dopo, ha separato il modulo di comando Columbia dal terzo stadio, allontanandosi di qualche decina di metri e, dopo una rotazione di 180°, si è riavvicinato per agganciare ed estrarre il modulo lunare (LM) Eagle dal terzo stadio, che quindi è stato indirizzato in una traiettoria sicura oltre la Luna.
Nei prossimi 3 giorni la navicella Apollo 11 si allontanerà sempre di più dal nostro pianeta per avvicinarsi alla Luna; l’uscita dalla sfera d’influenza gravitazionale della Terra e la manovra di inserzione in orbita lunare sono previsti per il pomeriggio del 19 luglio.
Fonte e foto credit: NASA.