Apollo 11, l’Aquila è atterrata
20 luglio 1969
Dal nostro inviato a Houston.
Houston, qui base della Tranquillità, l’Aquila è atterrata!
Neil Armstrong
Queste sono state le storiche e tanto attese parole del comandante Neil Armstrong, che insieme al compagno Edwin Aldrin una ventina di secondi prima aveva posato il modulo lunare Eagle sulla superficie lunare. In Italia erano le 22:17 e 59 secondi.
Dopo 8 anni si è realizzata dunque la prima parte della visione del Presidente J.F. Kennedy: «…prima della fine di questo decennio, far atterrare un uomo sulla Luna…».
Il quinto giorno di missione è cominciato molto presto per gli astronauti dell’Apollo 11, con i controlli finali per la discesa e la preparazione del modulo lunare.
Dopo aver salutato il compagno Mike Collins, che è rimasto in orbita a bordo del modulo di comando Columbia, alle 19:44 italiane Armstrong e Aldrin hanno separato il modulo lunare Eagle.
I due astronauti hanno manovrato in prossimità del Columbia per permettere a Collins di effettuare un controllo visivo di Eagle, con particolare attenzione alle quattro zampe di atterraggio. Avendo avuto conferma che dall’esterno tutto era in ordine Armstrong ha esultato esclamando: «L’Aquila ha le ali.»
Con un’accensione di 30 secondi del motore di discesa, Eagle ha abbassato il punto più basso della sua orbita ellittica a soli 15 km di altitudine. In quel punto quindi è iniziata la frenata finale.
La discesa verso la Luna
Quella che segue è la descrizione dei 17 minuti di discesa propulsa di Eagle verso la superficie lunare (ora italiana).
- 22:00:00 – Il controllo missione conferma il GO per la discesa.
- 22:05:05 – Accensione, al 10% della potenza, del motore di discesa. Come aveva descritto ieri Armstrong, l’accensione del motore sarebbe avvenuta al momento del passaggio sulla verticale del Monte Marilyn, distante 500 km dall’area del previsto atterraggio.
- 22:05:31 – Potenza del motore al 100%.
- 20:09:18 – Armstrong e Aldrin si accorgono di essere leggermente più veloci del previsto, stanno passando sopra i riferimenti topografici stabiliti con qualche secondo di anticipo e comunicano che arriveranno lunghi all’atterraggio.
- 22:09:59 – Il modulo lunare ruota automaticamente da una posizione con i finestrini che guardano in basso (verso la superficie) a una che guarda verso l’alto.
- 22:10:22 – Allarme 1202, Armstrong e Aldrin chiedono chiarimenti a Houston. Il computer di Eagle segnala di ricevere troppe informazioni dai due radar e che, per non interrompere la missione, non terrà conto di quelle non importanti.
- 22:10:50 – 10.000 metri di altitudine e velocità di 600 m/s.
- 22:10:53 – Dopo un breve consulto, da Houston arriva la conferma che possono continuare la discesa nonostante l’allarme 1202.
- 22:11:02 – Ancora un allarme 1202.
- 22:11:31 – Riduzione della potenza del motore.
- 22:11:47 – Armstrong ai comandi comincia a vedere la superficie sottostante dal finestrino.
- 22:13:32 – Eagle inizia la fase di approccio alla superficie e riduce la sua inclinazione rispetto a essa per facilitare la visione agli astronauti.
- 22:14:13 – 1000 metri di altitudine.
- 22:14:18 – Allarme 1201, simile al 1202, Houston conferma la discesa.
- 22:14:37 – Armstrong si accorge che il computer li sta portando verso una zona di atterraggio ricoperta da grossi massi.
- 22:14:43 – Ancora un allarme 1202.
- 22:14:58 – Ancora un allarme 1202.
- 22:15:15 – 200 metri di altitudine, Armstrong prende il controllo manuale e decide di oltrepassare la zona rocciosa, manovrando Eagle come un elicottero.
- 22:15:46 – 100 metri di altitudine, 15 m/s di velocità.
- 22:16:02 – Armstrong individua una buona zona per l’atterraggio oltre un piccolo cratere di 90 metri di diametro.
- 22:17:02 – Houston segnala che mancano 60 secondi di carburante alla “Bingo Call” (la decisione di atterrare entro 20 secondi o abortire e ritornare in orbita). Aldrin segnala di vedere della polvere mossa dal getto del propulsore.
- 22:17:31 – 10 metri di altitudine.
- 22:17:31 – Houston segnala che mancano 30 secondi alla “Bingo Call”.
- 22:17:39 – Aldrin segnala il contatto di una delle sonde delle zampe, subito dopo Eagle si posa dolcemente sulla superficie.
- 22:17:41 – Spegnimento del motore di discesa.
Dopo aver ricevuto i complimenti dal controllo missione, per voce dell’astronauta Charlie Duke, che ha scherzosamente voluto sottolineare il fatto che molta gente stava per diventare blu e ora ha ricominciato a respirare, Armstrong e Aldrin hanno iniziato subito i preparativi per un eventuale decollo di emergenza.
Man mano che le operazioni di messa in sicurezza dello stadio di discesa venivano completate, la possibilità di una permanenza sulla superficie aumentava sempre di più, fino alla conferma finale comunicata da Houston.
Armstrong ha cosi sdrammatizzato i densi minuti della discesa: «Houston, tutti i ragazzi che dicevano che non saremmo stati in grado di dire precisamente dove saremmo atterrati, sono i vincitori oggi. Siamo stati un po’ distratti dai vari allarmi e cose varie in quella parte della discesa in cui avremmo dovuto scegliere il luogo dell’atterraggio. A parte i vari crateri sopra cui siamo passati durante la fase finale, finora non sono stato in grado di cogliere nessun elemento di riferimento.»
Su suggerimento dei due astronauti, come era stato ipotizzato da un giornalista durante la conferenza stampa dello scorso 5 luglio, l’uscita sulla superficie per l’attività extraveicolare è stata anticipata di qualche ora, posticipando il riposo programmato. L’apertura del portello avverrà quindi alle 04:40 di domani 21 luglio.
Fonte e foto credit: NASA.
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