Trump rilancia: 1,6 miliardi alla NASA per mandare l’uomo sulla Luna
Era atteso da un mese, ma finalmente l’emendamento del budget NASA per il 2020 da parte del presidente degli Stati Uniti è arrivato. Si tratta di 1,6 miliardi di dollari in più rispetto a quanto proposto precedentemente, che serviranno a finanziare la missione Artemis, il ritorno con equipaggio umano sulla Luna nel 2024.
A marzo la prima proposta di budget per il 2020 era stata deludente, 500 milioni in meno rispetto al 2019. Poco dopo il vice presidente annunciava a sorpresa l’intenzione di tornare sulla Luna entro 5 anni, totalmente incompatibile con la proposta precedente, un simile sforzo richiedeva un’iniezione di denaro non indifferente. Mentre iniziavano i lavori di programmazione per lo sbarco lunare del 2024, i ritardi all’emendamento del budget, la mancanza di elementi fondamentali (come il lander lunare) e i continui rinvii dello sviluppo del razzo SLS lasciavano intendere ai media che si trattasse del solito annuncio politico per attirare un po’ di attenzione in vista del cinquantenario della missione Apollo 11.
Successivamente, un po’ a sorpresa, due compagnie private hanno palesato piani e progetti a cui stanno lavorando da anni. È il caso di Lockheed Martin, con un habitat per il gateway lunare e un lander, e Blue Origin, con un lander lunare innovativo, che con il loro lavoro confondono la comunità incredula e aumentano il dibattito se ci sarà o meno l’uomo sulla Luna tra 5 anni.
Il 13 maggio finalmente arriva l’emendamento del presidente. Ne ha dato l’annuncio Jim Bridenstine, l’amministratore di NASA, in un video messaggio.
Si tratta di 1,6 miliardi di dollari di finanziamento aggiuntivo, che permetteranno a NASA di iniziare i lavori di progettazione e sviluppo, di accelerare la produzione del razzo SLS e della navicella Orion, di finanziare lo sviluppo di un lander lunare con equipaggio umano, e di predisporre attività propedeutiche, come l’esplorazione robotica delle regioni polari della Luna.
L’annuncio è avvenuto a ridosso della conferenza annuale Humans to Mars, dedicata all’esplorazione umana su Marte, ma che quest’anno ha visto il dibattito incentrarsi sull’esplorazione umana sulla Luna come esercizio propedeutico fondamentale per la conquista del pianeta rosso.
Dettaglio del finanziamento aggiuntivo
Poco più di un miliardo e mezzo non basta a finanziare la missione. Oltre al budget aggiuntivo sono stati effettuati dei tagli ad altre voci del budget NASA per riversare più risorse sull’obiettivo principale dei prossimi 5 anni. Questa è solo l’ultima modifica, altri tagli ad alcune missioni scientifiche erano stati effettuati nella proposta precedente, quella di marzo, e non sono stati alterati.
Nel documento riassuntivo ufficiale si evidenzia un miliardo netto per finanziare lo sviluppo del lander il prima possibile, anticipando di 3 anni quello che era il progetto precedente. Lo sviluppo e la produzione del lander verranno affidate a una singola società privata. Il Gateway da portare in orbita lunare nascerà zoppo: la voce ha subito un taglio di 321 milioni di dollari per eliminare elementi non necessari alle prime operazioni del 2024, di fatto verranno preparati solo il modulo di propulsione ed energia (PPE) e un hub per l’attracco di Orion e del lander.
In compenso la produzione di SLS e Orion riceverà altri 651 milioni di dollari per accelerare la produzione. Il lancio della missione EM-1 entro il 2020 è fondamentale per la riuscita del programma Artemis. Verranno poi assegnati 132 milioni allo sviluppo di tecnologie precursori utili per la missione, come la propulsione elettrica solare e le tecnologie per lo sviluppo di risorse in situ. Infine sono destinati 90 milioni di dollari all’esplorazione delle regioni polari della Luna.
Controversie politiche
Sebbene la proposta del presidente abbia entusiasmato gli appassionati di astronautica, non è detto che ottenga lo stesso apprezzamento dal congresso. Trump dovrà giocare da mediatore tra quelle che sono le effettive necessità della NASA e quello che il congresso può concedere. Non agevola la situazione lo scontro che c’è stato a inizio anno tra il presidente e il capo della sottocommissione all’approvazione del budget NASA, José Serrano, che ha criticato l’abbandono totale di finanziamento per il programma di sostentamento nutrizionale delle vittime di Puerto Rico.
Inoltre, le ipotesi che circolano sull’affidare a vettori privati alcune missioni precedentemente programmate per lo SLS fa storcere il naso ad alcuni senatori dell’Alabama, stato dove il razzo è sviluppato, che non desiderano allentare la morsa politica sul proprio elettorato.
Oltre a tutto questo, c’è anche la controversa origine del finanziamento aggiuntivo alla NASA che viene dal Pell Grant Reserve Fund, un fondo di supporto per gli studenti meno abbienti. Secondo Trump non si tratta di tagli, ma di risorse rimaste inutilizzate che possono essere riassorbite nel budget federale.
Il programma Artemis
Il nuovo programma di esplorazione umana della Luna si chiamerà Artemis, in onore della dea della Luna nella mitologia greca, conosciuta in italiano come Artemide. Richiamando il programma degli anni ’70, nella mitologia Artemide era la sorella gemella di Apollo e così, mentre il programma Apollo ha portato il primo uomo sulla Luna nel 1969, il programma Artemis porterà la prima donna sulla Luna nel 2024. Su questo è sorta un po’ di ironia in rete in quanto nella mitologia fu proprio Artemide a uccidere Orione (Orion è il nome della capsula che porterà l’equipaggio): è stata la scelta dei nomi azzeccata?
Il nuovo programma non si limita a inviare e far tornare gli astronauti dalla superficie della Luna, ma si pone l’obiettivo più ambizioso di creare un’infrastruttura tecnologica per permettere operazioni continue e sostenibili sulla Luna, per la NASA e per i propri partner. Tra gli obiettivi a lungo termine ci sono la possibilità di utilizzo di risorse locali, lo studio degli effetti sull’uomo di una permanenza prolungata al di fuori dell’influenza terrestre e lo sviluppo di conoscenze e tecnologie per espandere la presenza umana nel sistema solare, e magari di arrivare su Marte negli anni 2030.
Le tappe temporali consistono nello sviluppo di SLS e Orion, con il lancio inaugurale di SLS nel 2020 e il primo volo con equipaggio umano di Orion nel 2021. Il 2023 dovrebbe vedere la costruzione del Gateway lunare nella sua versione minimale, con solo il modulo PPE e un hub per l’attracco. Il 2024 è l’anno del ritorno sulla Luna, inizialmente senza equipaggio per completare i test del lander e entro la fine dell’anno con equipaggio umano. Il completamento del Gateway è previsto per il 2028, quando entreranno a pieno regime le attività scientifiche sulla Luna.
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Ci aspetta in futuro elettrizzante! Speriamo il Congresso approvi l’emendamento al budget!
Segnalo un piccolo errore… “Locked Martin” invece di “Lockheed Martin”
Grazie mille per la segnalazione, ho sistemato l’errore.