Il 22 maggio 2019, mentre in Italia erano le due di notte, nella piccola isola di Sriharikota, nel golfo del Bengala, in India, erano già le 5:30 di mattina e oltre alle prime luci del crepuscolo astronomico nel cielo splendevano i motori del poco conosciuto razzo PSLV-CA, al suo 48º volo. Portava in orbita il satellite RISAT-2B, progettato per la ricognizione radar del territorio indiano e pakistano.
Il razzo aveva numerazione PLSV-C46 ed era di tipo PLSV-CA, core alone, senza cioè booster laterali. Quelli che si vedono nella foto e sembrano quattro mini-booster sono in realtà due piccoli stabilizzatori aerodinamici e due stabilizzatori di assetto. Il vettore è alto solamente 44 metri, ma ha delle ottime performance grazie ai suoi 4 stadi, una configurazione atipica rispetto ai sistemi di lancio di altre agenzie spaziali: nella sua versione più potente con 6 booster ha ottenuto notevoli successi, è stato usato per lanciare la sonda Mangalyaan, attualmente in orbita attorno a Marte, e anche per immettere 104 satelliti in orbita in un lancio unico.
Il carico utile era costituito dal satellite RISAT-2B, di 615 kg, inserito in orbita a 557 km di quota e 37° di inclinazione. Il satellite, dotato di strumentazione radar per individuare dettagli sulla Terra con una risoluzione di 1 metro, ha una vita operativa programmata di 5 anni. La missione ha un duplice scopo, militare e scientifico: anche se non potrà essere utilizzato per una sorveglianza globale a causa della sua inclinazione bassa, servirà per controllare i confini marittimi e terrestri dell’India, per osservare i campi Jihadisti del Kashmir (territorio conteso tra India, Pakistan e Cina) e verrà utilizzato anche per monitorare i cambiamenti climatici e per fornire informazioni di supporto all’agricoltura. Nonostante la numerazione sia confusionaria RISAT-2B è il terzo della serie, dopo il primo lanciato nel 2009, RISAT-2, e il secondo lanciato nel 2012, RISAT-1 (posticipato a causa di priorità tecnologiche di RISAT-2). Quest’ultimo fu messo fuori uso da un impatto con un detrito spaziale.
Il lancio è avvenuto dal Centro spaziale Satish Dhawan ed è stato osservato da molti spettatori amatoriali dalla nuova tribuna di 5.000 posti inaugurata il 31 marzo 2019 dall’istituto di ricerca spaziale indiano, ISRO, per permettere ai cittadini di godersi lo spettacolo dei lanci spaziali dal vivo e rispondere alla popolarità che le attività spaziali stanno riscuotendo in India negli ultimi anni.
Fonte: ISRO.