Boeing ha dichiarato lo scorso 2 aprile di voler rinviare ad agosto il primo volo orbitale di test della sua capsula abitata Starliner; questo per evitare inutili pressioni alla programmazione e per dare priorità alla pianificazione del lancio del satellite per le comunicazioni dell’USAF AEHF-5, dallo Space Launch Complex-41 a giugno. Inoltre NASA, il giorno seguente ha confermato di aver approvato l’estensione della durata prima missione abitata dello Starliner, per avere la possibilità di completare delle ricerche aggiuntive in microgravità, di svolgere delle manutenzioni e altre attività mentre la capsula è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale. La reale durata della prima missione abitata verrà decisa nei prossimi mesi.
Queste dichiarazioni non fanno altro che confermare le indiscrezioni che giravano negli ambienti aerospaziali statunitensi, secondo le quali la CST-100 Starliner non sarebbe stata pronta per una missione di test senza equipaggio per questo mese di aprile.
Inizialmente il primo volo abitato della capsula commerciale della Boeing era stato previsto per agosto, ma nelle dichiarazioni fornite martedì scorso è stato detto che il Crew Flight Test avverrà più tardi quest’anno, verosimilmente non prima di novembre.
«L’estensione della missione è tecnicamente attuabile senza compromettere la sicurezza dell’equipaggio,» ha spiegato Phil McAlister, direttore della Commercial Spaceflight Division presso gli uffici NASA di Washington. «I test per i voli commerciali abitati, assieme alle opportunità addizionali di volo con le Sojuz, ci aiutano nella transizione flessibile verso i nostri sistemi commerciali della prossima generazione, nell’ambito del Commercial Crew Program».
Un test di accensione dei motori di abort della Starliner è pianificato nei prossimi mesi, dopo che l’anno scorso una perdita da un serbatoio ne impedì l’esecuzione presso la White Sands Test Facility di NASA nel New Mexico. Sempre a White Sands è previsto in estate un pad abort test, prima del debutto orbitale della capsula della Boeing.
Il pad abort test verificherà la performance dei quattro motori a propellente solido che è previsto debbano entrare in funzione nell’eventualità di un malfunzionamento critico del razzo in fase di decollo, strappando letteralmente via la capsula dal vettore stesso per un atterraggio di emergenza.
Il test era inizialmente fissato fra la prima missione orbitale dello Starliner, denominata Orbital Flight Test, e la prima missione abitata della capsula.
Dopo il completamento dei vari test flight, la Starliner di Boeing e la Crew Dragon di SpaceX entreranno regolarmente in servizio facendo la spola fra l’International Space Station ed il suolo americano trasportando gli astronauti di NASA. Entrambe le astronavi potranno restare agganciate all’ISS per un periodo di 210, giorni fungendo da scialuppe di salvataggio.
Mentre l’unità Starliner per l’Orbital Flight Test è stata quasi completata, il tempo aggiuntivo disponibile permetterà ai team di tecnici di concentrarsi meglio sulle attività di test e validazione. Come è noto, la capsula è progettata per venire utilizzata fino a 10 volte.
L’11 marzo, Boeing ha unito le due parti a cupola della capsula presso la propria Commercial Crew and cargo Processing Facility situata nel Kennedy Space Center in Florida. Prima di ciò, le due parti erano state completate con i sistemi avionici, di raffreddamento, con le linee per il propellente e per il supporto vitale e con gli altri sistemi critici.
I team congiunti di NASA e Boeing hanno completato due test sui paracadute; in febbraio una sorta di dardo è stato lanciato da un aereo C-17 sullo Yuma Proving Ground in Arizona, e i paracadute hanno operato come previsto. Questi test di affidabilità fanno parte del programma di studi speciali che l’ente spaziale americano ha iniziato per validare la robustezza del progetto del sistema di paracadute dello Starliner. Nel mese di marzo presso il White Sands Missile Range in New Mexico, Boeing ha completato il quarto test di qualifica su cinque, sempre sui paracadute. Il successo anche del quinto test sancirà la qualifica del sistema di atterraggio dello Starliner per il volo abitato.
Una delle capsule adibite al volo con equipaggio ha recentemente terminato la Environmental Qualification Test Campaign presso le strutture delle Space Environment Test Facilities di El Segundo, California, inoltre sono stati svolti i test di azionamento dell’adattatore per il docking, noto come il NASA Docking System (NDS), che servirà a collegare lo Starliner al modulo Harmony della Stazione Spaziale.
La compagnia aerospaziale americana sta costruendo le capsule CST-100 Starliner in un hangar utilizzato ai tempi del programma Space Shuttle, e ora riconvertito per le proprie necessità, presso il Kennedy Space Center in Florida, dove la compagnia di Chicago prevede di eseguire le manutenzioni sulla capsula fra un volo e l’altro. Inizialmente è prevista la costruzione di due spacecraft per i voli di rotazione degli equipaggi dell’ISS, designati Spacecraft 2 e Spacecraft 3. Spacecraft 1, la prima costruita, verrà usata per il pad abort test nel New Mexico.
La capsula impiegata per i test ambientali a El Segundo era la Spacecraft 2. Essa è stata sottoposta a cicli di temperature estreme, al vuoto, alle radiazioni elettromagnetiche ed a test acustici. Al completamento dei test, la capsula verrà inviata nuovamente al KSC per gli ultimi ritocchi prima del Crew Flight Test. La Spacecraft 3 è in fase di assemblaggio per l’Orbital flight Test.
In buona sostanza, sarà ancora necessario eseguire un test di qualifica dei paracadute, il test d’accensione del propulsore del modulo di servizio e, come detto precedentemente, un test di abort al pad prima di dichiarare idonea la Starliner al Crew Flight Test. Nessuno di questi test è necessario che venga completato prima dell’Orbital Flight Test.
La NASA ha riferito che le nuove valvole per il motore di launch abort sono state ridisegnate dopo il malfunzionamento che ha causato le perdite di propellente durante il test dello scorso anno, e sono state fornite da Aerojet Rocketdyne.
Gli astronauti di NASA Nicole Mann e Mike Fincke e quello di Boeing Chris Ferguson stanno continuando i loro preparativi per il Crew Flight Test presso il Johnson Space Center di Houston. L’addestramento riguarda ovviamente i sistemi della Starliner, gli scenari nominali e d’emergenza, e le procedure di recupero in acqua. Tuttavia gli astronauti si stanno anche preparando alla loro missione di lunga durata sull’ISS; nella fattispecie Mann e Fincke si stanno addestrando alle attività extraveicolari, mentre Ferguson è in training per dare loro supporto dall’interno della Stazione.
Infine, anche l’equipaggio per la prima missione operativa della Starliner, Suni Williams e Josh Cassada, si sta sottoponendo ad un simile addestramento. Tutti e cinque gli astronauti della capsula di Boeing stanno facendo delle regolari visite alle strutture di test e alle linee di produzione per prendere confidenza con le persone ed i veicoli che li porteranno nello spazio.
Fonti: NASA; SpaceflightNow.com