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Battezzato il Rover dell’ESA: si chiamerà Rosalind Franklin

Un prototipo del rover Rosalind Franklin in un'esercitazione nel deserto dell'Atacama (C) ESO

L’anno 2020 si avvicina e sono previste numerose missioni spaziali verso Marte di diverse agenzie spaziali, tra cui il completamento della missione russo-europea ExoMars con l’invio di un rover.

La prima parte della missione, lanciata nel 2016, ha raggiunto un successo parziale: l’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter), fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi scientifici, si è inserito correttamente in orbita ed è ancora operativo; il lander sperimentale non ha avuto la stessa fortuna e ha impattato violentemente contro la superficie.

Mentre la sonda su Marte continua a fornire dati utili per gli scienziati, sulla Terra la preparazione per la seconda parte della missione continua e l’ESA ha scelto di dedicare il nome del rover alla scienziata inglese scopritrice della struttura del DNA: Rosalind Franklin.

L’agenzia ha riflettuto a lungo sul nome, valutando 36.000 proposte ricevute dai cittadini delle nazioni contribuenti dell’ESA e scegliendo alla fine quello che meglio evoca l’obiettivo della missione, cercare tracce di vita presente o passata su Marte.

Rosalind Franklin fu una scienziata inglese di origini ebraiche (1920-1958), specializzata in chimica-fisica che dedicò la sua vita allo studio della tecnica di diffrazione dei raggi X. Dapprima applicò questa tecnica ai cristalli, deducendone la struttura atomica, poi applicò l’esperienza acquisita ad alcuni componenti biologici, come le proteine e gli acidi nucleici. Franklin scoprì l’alfa elica, una struttura elicoidale assunta naturalmente dalle catene polipeptidiche che costituiscono le proteine. I suoi studi proseguirono con l’analisi del DNA, l’acido deossiribonucleico, scoprendo che assume principalmente due forme, una lunga e cristallina (forma A) e una idratata, lunga e sottile (forma B); quest’ultima venne identificata come una non meglio definita forma a spirale e sulla base di questi studi Crick e Watson scoprirono la struttura a doppia elica. L’esposizione continuata ai raggi X le provocò velocemente il cancro alle ovaie, stroncando definitivamente la sua carriera. Morì a meno di 38 anni. Non fu accreditata della vittoria del premio Nobel perché a quei tempi non esisteva una regola per l’assegnazione postuma.

Rosalind Elsie Franklin al laboratorio di biologia molecolare a Cambridge nel 1955 (C) collezione personale di Jenifer Glynn

Il rover a lei intestato partirà a luglio del 2020 e atterrerà a marzo del 2021 nell’Oxia Planum, una pianura situata poco a nord dell’equatore marziano che presumibilmente conteneva acqua allo stato liquido in tempi remoti e potrebbe aver avuto le condizioni necessarie per ospitare le vita. Il rover Rosalind Franklin si dedicherà a cercare tracce di vita passata usando tecniche sperimentali mai provate prima su un altro pianeta, in particolare sarà dotato di un trapano capace di perforare la superficie fino a una profondità di due metri, in quanto eventuali microorganismi potrebbero nascondersi lì sotto per sopravvivere ai raggi cosmici. Possiede inoltre un intero laboratorio di analisi concentrato in 310 chilogrammi di carico utile, con il quale potrà analizzare la struttura delle molecole organiche eventualmente trovate nei campioni estratti.


Con questo stiamo costruendo un futuro nell’esplorazione robotica, e allo stesso tempo concependo nuove tecnologie.

Timothy Peake, astronauta ESA

La missione fornirà, oltre a una mole di dati scientifici preziosissimi, una dimostrazione tecnologica per i sistemi di discesa e atterraggio su Marte e per i sistemi di navigazione semiautonoma del rover.

Fonti:

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