Nella serata di ieri 5 dicembre è avvento con successo il lancio della capsula Dragon per la missione di rifornimento CRS-16 verso la Stazione Spaziale Internazionale. La soddisfazione per la missione primaria avviata con pieno successo è stata però intaccata dalla perdita in mare del primo stadio del vettore, che non è stato in grado di atterrare alla Landing Zone 1 del Kennedy Space Center.
Il primo stadio del lanciatore prodotto da SpaceX infatti mostrato seri problemi nelle fasi finali della discesa, ed il sistema di sicurezza, riconosciuta la difficoltà nel mantenere la corretta traiettoria di rientro, ha diretto il booster ad un ammaraggio in un punto non troppo distante dalla piattaforma LZ1.
Ecco un video con alcune immagini dell’inusuale atterraggio in mare… senza chiatta.
Il primo stadio del Falcon 9 ad aver avuto difficoltà è stato un Block 5 (la versione più recente), matricola B1050, al suo primo volo. Secondo quanto annunciato dallo stesso Elon Musk in un suo tweet la causa è stata identificata in un’anomalia alle grid fin, particolari superfici aerodinamiche a griglia fondamentali per il corretto controllo dell’assetto in fase di discesa.
A poche centinaia di metri dal suolo dalle immagini in diretta già si è potuto notare un accentuato rollio sull’asse verticale del booster, anche se lo streaming delle immagini dal primo stadio è stato interrotto bruscamente. Come detto, il sistema di sicurezza del Falcon ha tenuto il razzo in discesa ben lontano dalla costa, optando per uno “splashdown” in un’area di mare sicura. Il Falcon 9 ha anche correttamente espulso tutti i gas residui evitando l’esplosione dello stadio, ed ha continuato a inviare dati di telemetria fino alla fine del volo.
Elon Musk a dichiarato ottimisticamente che lo stadio B1050 potrebbe comunque essere utilizzato per voli sperimentali interni a SpaceX.
Pump is single string. Some landing systems are not redundant, as landing is considered ground safety critical, but not mission critical. Given this event, we will likely add a backup pump & lines.
— Elon Musk (@elonmusk) December 5, 2018
Da altri tweet di Musk si è capito che il sistema delle grid fin è dotato solo di una pompa per il movimento delle alette e che non ha ridondanza, in quanto non considerato un componente critico per la riuscita della missione principale, cioè l’immissione in orbita del carichi utili.
In effetti la missione di rifornimento CRS-16 è sulla corretta orbita verso la ISS. La capsula cargo Dragon impiegata per questa missione è C-11, al suo secondo volo. Il primo risale al 2017 con la missione CRS-10.
I fallimenti in campo aerospaziale, per quanto mai auspicati, sono una risorsa molto preziosa: il loro studio porta a implementare migliorie che vengono integrate nelle missioni successive, per prevenire il ripetersi dello stesso problema e ottenere un design ancora più robusto. In questo senso Musk ha già annunciato una futura modifica al sistema.
Nuovi dettagli e altri filmati emergeranno nelle prossime ore. Invitiamo quindi i nostri lettori a seguire l’evolversi degli eventi e gli approfondimenti su ForumAstronautico.it.
Credit Immagine di copertina: Tom Cross/Teslarati