E’ stata completata l’integrazione del Modulo di Servizio di Orion
Durante la seconda settimana di settembre è stata completata presso la sala d’integrazione di Airbus di Brema, in Germania, l’assemblaggio dell’European Service Module per la capsula Orion della NASA. L’ultima parte ad essere stata installata è stato un radiatore.
L’European Service Module dell’ESA fornirà energia, acqua, aria ed elettricità alla navicella spaziale americana Orion, che ricordiamo, è stata progettata appositamente per portare astronauti al di là dell’orbita lunare. Il modulo europeo è ora completo per la prima missione di Orion, che volerà senza astronauti eseguendo un fly-by lunare per dimostrare agli ingegneri le proprie capacità.
Avendo posizionato i radiatori, i tecnici non saranno più in grado di accedere alle parti più interne dell’ESM, pertanto questa operazione ha segnato simbolicamente la fine delle fasi di assemblaggio ed integrazione del modulo presso gli stabilimenti europei.
I tecnici hanno lavorato per 24 ore al giorno, sette giorni su sette su tre turni per completare l’assemblaggio del modulo che verrà ora sottoposto alle ultime fasi di test su larga scala. Gli ingegneri metteranno alla prova il modulo con dei test funzionali che includono il controllo dei radiatori appena installati e il collaudo del sistema propulsivo con le sue intricate tubazioni che forniscono carburante ed ossidante ai 33 motori dell’ ESM.
Al termine di queste operazioni, l’European Service Module verrà imballato e spedito al Kennedy Space Center della NASA, in Florida. I pannelli solari di Orion verranno inviati separatamente, sempre da Brema. Una volta arrivato negli USA il modulo verrà unito al Crew Module Adaptor ed al Crew Module, andando a completare per la prima volta l’astronave Orion.
La capsula Orion è attesa da ulteriori test presso la Plum Brook Facility della NASA, dove essa verrà posta nella più grande camera a vuoto esistente per simulare le condizioni del volo spaziale, inoltre verrà sottoposta a dei test acustici per simulare le intense vibrazioni che Orion dovrà sopportare quando verrà lanciata con il più grande razzo al mondo, lo Space Launch System della NASA.
Nel frattempo i tecnici di Brema sono già al lavoro sul secondo European Service Module. La struttura è già stata completata e ben 11 km di cablaggi vari sono stati già collocati meticolosamente per attivare i computer e gli equipaggiamenti per il sostentamento vitale degli astronauti durante la seconda missione di Orion, questa volta con equipaggio, e denominata Exploration Mission-2.
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Complimenti ESA per il tempismo!
Ma queste parti (modulo di servizio) dell’astronave Orion sono purtroppo “a perdere”, non è possibile recuperarle e riutilizzarle: peccato, tanto lavoro e tanti costi che andranno perduti…