Aggiornamenti dal sistema solare: agosto 2018

Credit: NASA

Aggiornamenti di agosto dedicati soprattutto all’attesa. Quella per il risveglio del rover Opportunity su Marte, quella per l’inizio delle operazioni di superficie sull’asteroide Ryugu per Hayabusa 2, quella per l’inizio della missione di OSIRIS-REx e per la nuova missione di New Horizons.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

La prossima importante missione interplanetaria europea, BepiColombo, partirà il 19 ottobre dallo spazioporto di Kourou, in Guiana Francese. La missione è diretta verso Mercurio e si compone di due elementi principali: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA.

Le autorità cinesi hanno finalmente ufficializzato il periodo di lancio di Chang’e 4, composta da un lander e da un rover diretti verso la Luna e, più precisamente, su un sito di atterraggio nel lato nascosto del nostro satellite. Il lancio avverrà a dicembre di quest’anno e i cittadini cinesi potranno anche votare per scegliere il nome del rover, come fu fatto per Yutu nella precedente missione Chang’e 3.

La data di lancio di Chandrayaan 2, la prossima sonda lunare indiana, è stata nuovamente spostata ed è al momento prevista per il 3 gennaio 2019. La missione sarà composta da un orbiter, un lander ed un piccolo rover. Il sito di atterraggio prescelto è nei dintorni del polo sud lunare ed il lander è stato battezzato “Vikram” il mese scorso, in onore dell’ex presidente di ISRO Vikram Sarabhai.

Esplorando la Luna

QueQiao è in orbita lunare in attesa dell’arrivo di Chang’e 4. Il satellite, infatti, farà da ripetitore per il lander ed il rover che, atterrando sul lato nascosto della Luna, non potranno comunicare direttamente con la Terra. Lanciato insieme a QueQiao resta in orbita lunare anche il microsatellite LongJiang2.

Il Mare Nubium ripreso dalla fotocamera degli studenti dell’Harbin Institute of Technology sul microsatellite LongJiang-2. Credit: HIT

Il Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA) continua ad esplorare la Luna dopo oltre nove anni di missione. L’unità di misura inerziale (IMU) sta giungendo alla fine della vita utile e i tecnici della NASA l’hanno spenta per precauzione e per preservarne il suo utilizzo durante le fasi critiche come eclissi o safe mode.

Anche le due sonde della missione ARTEMIS (NASA) sono in orbita lunare e stanno studiando da diversi anni il debole campo magnetico nei pressi del satellite. Anche il dimostratore tecnologico cinese Chang’e 5-T1 è ancora in orbita, ma non si sa se sia ancora attivo. Il lander cinese Chang’e 3 è sulla superficie della Luna dal dicembre del 2013 ed è sorprendentemente ancora attivo, anche se ormai la sua missione scientifica è piuttosto limitata.

Nel sistema solare interno

Ci sono diverse sonde della NASA che condividono l’orbita della Terra, anche se ad una certa distanza dal nostro pianeta. Innanzi tutto le due sonde della missione STEREO, Stereo-A e Stereo-B (di quest’ultima, però si sono persi i contatti da diverso tempo) e il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer, che ha appena festeggiato i 15 anni in orbita. Infine c’è Kepler, il telescopio progettato per la scoperta di esopianeti più famoso e di gran lunga più di successo. La sonda è stata recentemente messa in ibernazione, in quanto il propellente a bordo è quasi esaurito e la priorità, al momento, è ricevere i dati scientifici delle ultime osservazioni.

Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA). Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.

Parker Solar Probe (NASA), sonda solare che otterrà il record per il massimo avvicinamento alla nostra stella, è appena stata lanciata da Cape Canaveral.  La sonda ha poi compiuto nei giorni successivi la prima manovra correttiva che l’ha immessa nella corretta traiettoria per il primo dei sette flyby di Venere, che avverrà ad ottobre.

Poco lontano dall’orbita terrestre, è da poco arrivata a destinazione sull’asteroide NEO Ryugu Hayabusa 2 (JAXA) dopo un viaggio lungo alcuni anni. Nei primi mesi di missione la sonda stazionerà ad un’altitudine di circa 20 km dall’asteroide, con periodici avvicinamenti a 5 km ed a 1 km di distanza per preparare le operazioni di superficie. Il 21 settembre, infatti, la sonda rilascerà il primo dei rover MINERVA-II, mentre il 3 ottobre è previsto il rilascio del lander franco-tedesco MASCOT.

La sonda della NASA OSIRIS-REx si sta avvicinando verso il proprio obiettivo. Al momento è a circa 1,7 milioni di km dall’asteroide Bennu. OSIRIS-REx ha già cominciato le operazioni di avvicinamento lo scorso 17 agosto, quando ha anche acquisito le prime immagini a distanza di Bennu. La fase si concluderà poi a dicembre con l’entrata in orbita e l’inizio della ricognizione preliminare per individuare il miglior punto di raccolta campioni.

Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.

Esplorando Marte

Il lander della NASA Insight, insieme a due cubesat MarCO-A e MarCO-B, e attualmente in viaggio verso Marte. I tre veicoli si trovano a circa 13 milioni di km da Marte e l’atterraggio di Insight avverrà il 26 novembre di quest’anno.

Continua a diminuire la quantità di polvere presente nell’atmosfera marziana, dopo la tempesta globale di polvere che ha diminuito fortemente la visibilità sulla superficie del pianeta negli ultimi mesi. Per il team di Opportunity, questo significa l’inizio di un periodo molto delicato in cui cercheranno di ristabilire i contatti con il rover. Giunto infatti al sol 5191, e dopo oltre 45 km percorsi, il MER superstite è entrato in ibernazione durante la tempesta a causa della bassa quantità di radiazione solare sui pannelli.

Sempre sulla superficie di Marte, siamo arrivati al sol 2158 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover sta completando le osservazioni scientifiche presso il sito denominato Stoer, sul Vera Rubin Ridge.

Senza particolari aggiornamenti questo mese, in orbita intorno a Marte ci sono 6 satelliti: Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos), MAVEN (NASA),  Mars Orbiter Mission (ISRO), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA) e Mars Odyssey (NASA).

Nel sistema solare esterno

La sonda americana Dawn è sempre presso il pianeta nano Cerere, mentre sta ormai concludendo la propria missione in un’orbita molto ellittica ma con periastro che la porterà a soli 35 km dalla superficie. La NASA si aspetta che il propellente si esaurisca nei prossimi mesi.

Juno, sempre di NASA, è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. La sonda ha completato il 16 luglio il passaggio ravvicinato PJ14 nella sua lunga orbita ellittica intorno al gigante gassoso. Il prossimo flyby (PJ15) avverrà il 7 settembre.

Immagine delle nubi di Giove riprese da Juno il 23/5/2018. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Gerald Eichstäd/Seán Doran

Comincia ufficialmente la fase osservativa di avvicinamento verso il nuovo obiettivo nella fascia di Kuiper per la sonda americana New Horizons. La sonda ha eseguito la prima acquisizione d’immagine di 2014 MU69 “Ultima Thule” e si sta preparando al flyby che avverrà a capodanno.

Primissime immagini di 2014 MU69 da una New Horizons ancora molto lontana. Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 143 UA dalla Terra (19 ore e 50 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 118 UA dalla Terra (16 ore e 21 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 4

Missioni operative nella fase principale o estesa: 31

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.