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Presentati gli astronauti delle prime missioni commerciali USA

In una conferenza stampa tenutasi il 3 agosto NASA ha presentato al pubblico il primo gruppo di astronauti statunitensi che volerà a bordo della nuova generazione di capsule costruite e lanciate da imprese americane, riaffermando la capacità autonoma di accesso allo spazio interrotta con il ritiro degli Space Shuttle nel 2011.

L’agenzia ha individuato i nove astronauti che faranno parte degli equipaggi dei voli di prova e della prima missione ufficiale a bordo delle capsule CST-100 Starliner di Boeing e Crew Dragon di SpaceX. La NASA ha lavorato in stretta collaborazione con le due aziende per la progettazione, lo sviluppo e il test dei due veicoli, assicurandosi che i rispettivi sistemi rispettassero i requisiti di sicurezza e performance concordati.

“Gli uomini e le donne che stiamo assegnando a questi primi voli sono la prima linea di questo entusiasmante momento di cambiamento per il volo spaziale abitato”, ha affermato Marc Geyer, direttore del Johnson Space Center di Houston. “Sarà davvero eccitante vedere i nostri astronauti partire da suolo americano, e non vediamo l’ora di averli a bordo della Stazione Spaziale Internazionale”.

Ecco il video completo della presentazione.

La capsula Starliner di Boeing verrà lanciata dal vettore Atlas V di ULA, che prenderà il via dal complesso di lancio SLC-41 della Cape Canaveral Air Force Station in Florida.

La Crew Dragon di SpaceX sarà lanciata dal razzo Falcon 9 facendo uso dello storico Launch Complex 39A del Kennedy Space Center.

Le missioni di test

Prima di iniziare i voli operativi veri e propri le due capsule dovranno affrontare una volo di prova con equipaggio, atto a validare veicoli, sistemi e procedure e a certificarne la capacità di utilizzo per  il trasporto di astronauti e carichi verso e dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Se le missioni di test saranno coronate da successo la NASA procederà a stipulare un contratto per sei voli con ciascuna azienda, finalizzato al trasporto di fino a quattro astronauti per ogni volo.

Gli astronauti della missione Starliner Test Flight

Gli astronauti assegnati al primo volo della capsula Starliner di Boeing sono Eric Boe e Nicole Aunapu Mann, entrambi di NASA, e Christoper Ferguson, astronauta di grande esperienza che dopo essersi dimesso da NASA è passato alle dipendenze dirette di Boeing e si può quindi considerare a tutti gli effetti un astronauta privato.

Eric Boe è nato a Miami e cresciuto ad Atlanta. Prima di entrare in NASA è stato pilota di test e da combattimento per l’aeronautica militare degli Stati Uniti raggiungendo il grado di colonnello. È stato selezionato come astronauta nel 2000 e ha pilotato lo shuttle Endeavour nella missione STS-126 e la navetta Discovery nel suo volo finale,  la missione STS-133.

Christopher Ferguson è nato a Philadelphia. È un ex capitano della Marina Militare americana, ha pilotato la navetta spaziale Atlantis nella missione STS-115 ed è stato il comandante della Endeavour nella missione STS-126 (riunendosi quindi al compagno di missione Eric Boe). Dimessosi da NASA nel 2011, in Boeing ha iniziato subito a lavorare al programma CST-100.

Nicole Aunapu Mann viene dalla California ed è tenente colonnello del corpo dei Marine. È una pilota collaudatrice dei cacciabombardieri F/A-18 con 2.500 ore di volo all’attivo ottenute pilotando oltre 25 aeromobili. Mann è stata selezionata come astronauta nel 2013, ed il volo a bordo della CST-100 sarà il suo primo volo nello spazio.

Chris Ferguson in un mockup della CST-100 – (C) Boeing Co.

Gli astronauti della missione Crew Dragon Test Flight

Gli astronauti assegnati al volo di esordio della Crew Dragon di SpaceX sono Robert Behnken e Douglas Hurley, entrambi di NASA.

Robert Behnken viene da St. Ann, Missouri. Ha conseguito un dottorato in ingegneria ed è un pilota collaudatore e colonnello dell’Air Force. Si è unito al corpo astronauti nel 2000 e ha volato per due volte a bordo dello space shuttle Endeavour nel corso delle missioni STS-123 e STS-130. Nella sua carriera ha svolto sei attività extraveicolari totalizzando 37 ore di lavoro nello spazio.

Douglas Hurley è originario di Apalachin, New York. È stato pilota collaudatore e colonnello del corpo dei Marine prima di entrare nel corpo astronauti nel 2000. È stato pilota della missione STS-127/Endeavour e ha poi volato su Atlantis per la missione STS-135.

Le prime missioni operative

La prima missione operativa di CST-100 Starliner

Gli astronauti che saranno a bordo della capsula di Boeing nel suo primo volo operativo saranno Josh Cassada e Sunita Williams di NASA.

Josh Cassada è cresciuto a White Bear Lake, Minnesota. È comandante della Marina Militare e pilota collaudatore con oltre 3.500 ore di volo su più di 40 diversi velivoli. Selezionato come astronauta nel 2013, questo sarà il suo debutto spaziale.

Sunita Williams è nata a Euclid, Ohio. Astronauta di grandissima esperienza, dopo la carriera in Marina Militare la Williams è stata selezionata come astronauta nel 1998 e ha trascorso 322 giorni a bordo della ISS come ingegnere di volo di di Expedition 14/15 e comandante di Expedition 32/33. Al suo attivo ha anche ben sette attività extraveicolari.

Sunnita Williams durante un test in un mockup della Crew Dragon – (C) SpaceX

La prima missione operativa della Crew Dragon

Gli astronauti assegnati alla prima missione operativa della Crew Dragon di SpaceX sono Victor Glover e Michael Hopkins, entrambi di NASA.

Victor Glover è di  Pomona, California. Attualmente in forze alla Marina Militare come pilota collaudatore, ha accumulato 3.000 ore di volo a bordo di oltre 40 velivoli. Nella sua carriera ha anche svolto 24 missioni da combattimento. È stato selezionato come astronauta nel 2013 e questo sarà il suo primo volo spaziale.

Michael Hopkins è nato a Lebanon, Missouri. Colonnello dell’Aeronautica Militare, è stato ingegnere per i voli di collaudo ed è entrato nel corpo astronauti NASA nel 2009. Nella sua carriera ha trascorso 166 giorni nello spazio sulla Stazione Spaziale Internazionale come ingegnere di volo di Expedition 37/38. Al suo attivo ha anche due passeggiate spaziali.

Ulteriori assegnazioni di astronauti provenienti dalle agenzie spaziali partner di NASA saranno annunciati nel prossimo futuro.

Uno sguardo al calendario dei lanci

La NASA è impegnata in una vera e propria corsa contro il tempo: l’ultimo astronauta americano a volare a bordo delle Sojuz russe tornerà a terra a novembre 2019, quindi se le due capsule commerciali non saranno pronte per quella scadenza l’agenzia spaziale a stelle e strisce si troverebbe di fronte ad un periodo di stop forzato delle missioni USA nello spazio. Per il momento il calendario prevede questi appuntamenti:

Un rapporto rilasciato lo scorso luglio da parte del NASA GAO, organo di revisione contabile che tiene sotto controllo come NASA investe i fondi ricevuti e che ha accesso completo ai documenti interni dell’agenzia, ritiene un ulteriore possibile slittamento dei tempi di diversi mesi, a causa delle difficoltà incontrate da Boeing e SpaceX nel completare i lavori per superare con successo la certificazione da parte dell’agenzia spaziale americana. Se le affermazioni del GAO saranno confermate dai fatti, è probabile che i voli operativi di entrambe le capsule si svolgeranno non prima dell’estate del 2020, con un potenziale gap tra l’ultimo volo di un americano su Sojuz e primo volo operativo delle capsule commerciali di oltre sei mesi.

Una possibile strategia di mitigazione, peraltro suggerita proprio nel rapporto del GAO, prevede una duplice azione:

Trascurando le ovvie considerazioni di prestigio nazionale, diventate di primaria importanza per l’amministrazione Trump, la presenza continua di astronauti NASA a bordo della Stazione Spaziale è essenziale per assicurare lo svolgimento continuativo di esperimenti scientifici.

Con il programma ISS che vede una possibile estinzione dei fondi federali nel 2025, è essenziale che gli Stati Uniti incrementino quanto prima il numero di astronauti a bordo grazie alla capacità di CST-100 e Crew Dragon di trasportare un minimo di quattro passeggeri, portando a sette gli occupanti dell’avamposto orbitale.

Si tratta di una sfida importante per il futuro di NASA, ansiosa di riaffermare il ruolo di leader nell’ambito dell’esplorazione spaziale volgendo finalmente fondi ed energie al programma di ritorno alla Luna e lasciando l’accesso all’orbita bassa alla capacità dei privati di offrire servizi a contratto.

Gli aggiornamenti ufficiali sul programma Commercial Crew di NASA si possono consultare sul sito istituzionale https://www.nasa.gov/commercialcrew

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