Il Mars Reconnaissance Orbiter va in standby per precauzione
La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA per precauzione si è posta autonomamente in modalità di standby a causa di una diminuzione della tensione delle batterie interne, registrata lo scorso 15 febbraio 2018.
In orbita intorno Marte dal 10 ottobre 2006, MRO è una delle missioni più longeve di osservazione del Pianeta Rosso, del quale continua ad analizzare l’atmosfera, la superficie e il sottosuolo, supportando le missioni dei vari rover che nel tempo si sono succeduti nell’esplorazione della superficie marziana.
La sonda è dotata di pannelli solari che forniscono l’energia necessaria ai vari strumenti e agli apparati di ricetrasmissione dei segnali da e verso Marte, e di due accumulatori di energia elettrica al nickel-idrogeno per fornire energia quando la sonda, in orbita ellittica intorno a Marte ad una distanza compresa fra i 250 e i 316 km dalla superficie, non viene più illuminata dal Sole transitando nell’ombra del Pianeta Rosso.
Lo scorso 15 febbraio si è verificata un’inattesa diminuzione della tensione delle batterie, e anche se MRO è rimasta attiva e in contatto con le stazioni di comunicazione a Terra, nonché nella corretta temperatura operativa, si è posta in modo autonomo in modalità di protezione interrompendo le operazioni di analisi di Marte e di ponte radio verso la Terra per le comunicazioni dei rover Opportunity e Curiosity, attualmente al lavoro sulla superficie.
Il Project Manager della missione della sonda Mars Reconnaissance Orbiter, Dan Johnson, ha dichiarato che sono stati ripristinati i valori normali delle tensioni delle batterie di MRO, e che il team di controllo della missione presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena in California sta mantenendo la sonda in condizione auto-diagnostica al fine di valutare il comportamento delle batterie.
Se non vi saranno ulteriori anomalie, sempre secondo quanto dichiarato da Johnson, le funzionalità di comunicazione con i rover marziani verranno ripristinate probabilmente nel giro di una settimana, e solo successivamente MRO verrà riattivata per lo studio di Marte.
Negli oltre 11 anni di attività in orbita intorno a Marte la sonda Mars Reconnaissance Orbiter è andata più volte incontro ad anomalie per le quali è stata posta in modalità di standby, ad esempio nel 2009 e nel 2010, ma è tutt’ora una delle missioni di maggiore successo della NASA, avendo inviato sulla Terra più dati di qualsiasi altra missione di esplorazione spaziale passata o attuale: oltre 317 Terabit di informazioni scientifiche sul Pianeta Rosso.
Fonte: NASA JPL.
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