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Virgin Galactic: ultimo volo planato per lo SpaceShipTwo Unity?

Credit: Virgin Galactic

Virgin Galactic ha annunciato di aver effettuato con successo, l’11 gennaio scorso, un nuovo test di volo planato del suo spazioplano SpaceShipTwo.

Il veicolo, denominato VSS Unity è decollato poco dopo le 8 del mattino dalla base di Mojave, in California, unito all’aereo madre VMS Eve, il cui equipaggio era formato da C.J. Sturckow e Kelly Latimer, nel ruolo di piloti, e Richard Starke come ingegnere di volo.

Raggiunta una quota di oltre 15.000 metri – la stessa da cui partiranno i voli regolari – VSS Unity si è sganciata da WhiteKnightTwo e i due piloti, Mark “Forger” Stucky e Michael “Sooch” Masucci, hanno preso il controllo del veicolo, indirizzandolo nella planata più ripida mai tentata in questo tipo di test. Unity – si legge infatti nel comunicato di Virgin Galactic – ha toccato per la prima volta Mach 0.9, rasentando la velocità massima che è in grado di raggiungere senza fare uso del propulsore a razzo.

Lo scopo del test era quello di verificare prestazioni, stabilità e controllo del veicolo a velocità transonica, confermare l’efficacia delle piccole modifiche introdotte durante il lavoro di analisi dei dati e sperimentazione a terra condotto dopo l’ultimo test, risalente all’agosto scorso, e accertare che la SpaceShipTwo sia pronta ad affrontare i carichi aerodinamici di un volo propulso.

I test di volo planato sono iniziati il 3 dicembre del 2016, dopo quattro voli in cui lo spazioplano è decollato e atterrato senza sganciarsi dalla nave madre, e quello dell’11 gennaio è stato il settimo della serie. Come nel precedente glide test la dotazione della SpaceShipTwo era pressoché completa, con la sola eccezione di parti del propulsore e dell’ugello, sostituite da un carico d’acqua, espulso ad una quota di circa 6.700 metri, permettendo ai piloti di ultimare la discesa e l’atterraggio con un veicolo più leggero, come avverrà nei voli effettivi.

Per la prima volta, l’11 gennaio, Unity ha volato con il sistema di protezione termica (TPS) completamente applicato. L’aspetto argentato di alcune parti della navetta, infatti, non dipende da motivazioni estetiche, ma dalla presenza di un film protettivo che ha lo scopo evitare al veicolo danni generati dall’attrito dell’aria durante l’accensione del razzo e il rientro supersonico. Anche questo, come dichiara esplicitamente il comunicato di Virgin Galactic, è un piccolo segno del fatto che i test di volo propulso si stanno avvicinando.

Quando la SpaceShipTwo tornerà ad accendere i motori in volo, per la prima volta dopo il tragico incidente del 2014? In merito non esiste alcuna dichiarazione ufficiale. Lo stesso Richard Branson, fondatore di Virgin, ha recentemente dichiarato di essersi pentito di essere stato troppo “aperto” sul tema delle scadenze, indicando delle date – come quella del 2018 per l’inizio del servizio commerciale – che si sono dimostrate palesemente irrealistiche. Ci sono segnali però che possono far pensare che quello appena svoltosi con successo potrebbe essere l’ultimo test senza motore.

Prevediamo di avere tutto un 2018 di voli di prova propulsi – ha ammesso il CEO George Whitesides durante una conferenza svoltasi nello scorso dicembre – Sarà una frase molto eccitante per la nostra azienda. Ma ci prenderemo il nostro tempo, per farlo nel modo giusto.

I test – come è già avvenuto per la VSS Enterprise – si svolgeranno in modo incrementale, portando gradatamente il veicolo alle condizioni del volo effettivo, che vedrà il funzionamento del motore a razzo per poco più di un minuto. A differenza di quanto dovrebbe avvenire nel servizio commerciale, durante i test Unity non potrà oltrepassare la linea di Kármán ed entrare nello spazio. Per il maggior peso dovuto alla strumentazione utilizzata nelle prove, dovrà infatti limitarsi agli 80 km di altitudine.

Il programma di Virgin Galactic prevede che, dopo i test di volo in condizioni nominali, si passi agli off-nominal test nei quali sarà verificato il comportamento del veicolo in caso di anomalia e saranno messe alla prova le procedure di abort. Dal momento che SpaceShipTwo aspira ad ospitare passeggeri in voli turistici, risulterà particolarmente importante provare che il sistema è in grado di garantire elevati standard di sicurezza.

All’interno di VSS Unity. Credit: Virgin Galactic

A vari aspetti dell’esperienza dei passeggeri (confort, comunicazioni, finestrini) saranno dedicati anche gli ultimi test che precederanno il primo volo commerciale dallo spazioporto appositamente costruito nel New Mexico, al il cui utilizzo la FAA, l’ente che regola le attività aeronautiche e spaziali negli Stati Uniti, ha recentemente autorizzato Virgin Galactic. È però molto probabile che i veicoli dell’azienda californiana siano destinati a decollare anche da altri continenti, come dimostrano i recenti accordi con il governo dell’Arabia Saudita e con l’Agenzia Spaziale Italiana.

Fonte: Virgin Galactic

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