Aggiornamenti dal sistema solare: gennaio 2018
Bollettino mensile sulle sonde in giro per il sistema solare senza particolari aggiornamenti, questo di gennaio. Gli occhi sono puntati soprattutto ai futuri lanci ed altri eventi che ci faranno compagnia per tutto il 2018.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Sarà probabilmente indiana la prima missione di esplorazione del sistema solare del 2018. Si tratta di Chandrayaan 2, e la missione sarà molto ambiziosa: composta da un orbiter, un lander ed un piccolo rover , dovrebbe partire a marzo.
Brutte notizie dal Google Lunar X-Prize. Dei cinque team ancora in gara (SpaceIL, Team Indus, Hakuto, Moon Express e Synergy Moon), il team indiano e quello giapponese non riusciranno a lanciare in tempo per la scadenza del 31 marzo 2018. Anche gli altri team non sembrano al momento in grado di riuscire ad aggiudicarsi il premio e la X-Prize foundation dovrà decidere il da farsi a breve. Non è chiaro se (e quando) alcuni team vorranno comunque completare la missione indipendentemente dal premio, come aveva annunciato ad esempio più volte Moon Express.
Si avvicina anche l’apertura la finestra di lancio biennale per le missioni su Marte. L’unica sonda ai blocchi di partenza sarà Insight, della NASA, che partirà a maggio 2018 dopo aver mancato la finestra di lancio del 2016 per un problema ad uno strumento. La sonda ha appena passato un importante test, quello del dispiegamento dei pannelli solari.
Parker Solar Probe, anch’essa di NASA, partirà in estate per diventare la sonda ad avvicinarsi maggiormente al sole. PSS sta completando i test pre-lancio presso il Goddard Space Centre. In particolare la sonda è entrata a metà gennaio nella grande camera a vuoto per passarci ben sette settimane.
La prossima missione lunare cinese partirà alla fine del 2018: Chang’e 4 atterrerà sul lato nascosto della luna e porterà con sé anche un rover in una configurazione del tutto simile a quella di Chang’e 3/Yutu. Un atterraggio sul lato nascosto della Luna non è mai stato tentato e la missione avrà bisogno di trasmettere attraverso un orbiter che funzionerà da satellite ripetitore. Quest’ultimo sarà lanciato probabilmente a maggio o giugno per poi raggiungere il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Luna.
A ottobre 2018 sarà la volta della prossima missione interplanetaria europea, in collaborazione con i giapponesi. BepiColombo partirà con un Ariane 5 diretto verso Mercurio, che riuscirà ad orbitare solo alla fine del 2025 dopo un flyby della Terra (2020), due di Venere (2020, 2021) e ben sei dello stesso Mercurio (2021, 2022, 2023, 2024, 2024, 2025). La missione scientifica si compone di due elementi principali: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA.
Nel sistema solare interno
In orbita intorno alla Luna ci sono al momento tre sonde americane: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e le due della missione ARTEMIS. Inoltre, anche se non ci sono notizie ufficiali, si pensa che siano ancora attive le cinesi Chang’e 5-T1, in orbita, e Chang’e 3, sulla superficie.
A condividere l’orbita della Terra, anche se ad una certa distanza dal nostro pianeta, ci sono quattro sonde della NASA appartenenti a tre missioni: Kepler, telescopio spaziale dedicato alla scoperta degli esopianeti, STEREO, missione dedicata all’osservazione solare da due sonde poste a enorme distanza, e il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer.
Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA).
Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe. La seconda versione di questa mappa cosmica sarà rilasciata il 25 aprile.
La sonda della NASA OSIRIS-REx è in viaggio verso l’asteroide Bennu che raggiungerà tra 201 giorni, ad agosto. In queste settimane la sonda sta compiendo tutta una serie di test in preparazione della missione scientifica.
A giugno dovrebbe arrivare sull’asteroide Ryugu anche la sonda giapponese Hayabusa 2, al momento a circa 2 milioni e mezzo di km dall’obiettivo. Anch’essa prevede di riportare a Terra un campione roccioso, oltre a rilasciare un paio di piccoli lander.
Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.
Esplorando Marte
Trace Gas Orbiter (TGO), della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016, sta completando lunga campagna di aerobraking per ridurre la quota della propria orbita sfruttando l’attrito dell’atmosfera marziana. La campagna sta procedendo secondo i piani, che prevedono l’inizio della missione scientifica a marzo.
In attesa del nuovo arrivo nel 2018 e oltre a TGO ci sono altre 5 sonde in orbita intorno al pianeta rosso: Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO) che invece stanno compiendo osservazioni scientifiche di Marte da diversi anni: si va dai 16 anni per Mars Odyssey ai tre di MAVEN e MOM.
Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1947 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha completato l’esplorazione della regione denominata Vera Rubin Ridge, sulla strada che porta alla vetta del monte Sharp, e si sta muovendo verso est. Dopo una breve deviazione per studiare alcune conformazioni rocciose, Curiosity ha ripreso il cammino verso il monte nei giorni scorsi.
È invece il sol numero 4981 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite sta studiando la Perseverance Valley, sul bordo ovest del cratere Endeavour. Lo scorso 25 gennaio Opportunity ha compiuto ben 14 anni sul pianeta rosso. I chilometri percorsi sono ormai più di 45.
Nel sistema solare esterno
La sonda americana Dawn è sempre in orbita intorno al pianeta nano Cerere e recentemente la sua missione è stata estesa per la seconda volta, con un nuovo avvicinamento alla superficie dell’oggetto più grande della fascia degli asteroidi.
La sonda della NASA Juno è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. Juno si sta preparando al prossimo flyby ravvicinato (PJ11), che avverrà il 7 febbraio.
La sonda americana New Horizons è in viaggio verso l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69, che raggiungerà tra 338 giorni e da cui dista circa 422 milioni di km. Dopo un periodo di test e calibrazione degli strumenti, New Horizons il 22 dicembre è tornata per l’ultima volta in ibernazione prima del flyby. Verrà risvegliata il prossimo il 4 giugno, in vista dell’incontro che avverrà a capodanno del 2019.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 ha recentemente acceso con pieno successo per un test i motori di manovra che erano spenti da 37 anni. Voyager 1 si trova attualmente a circa 142 UA dalla Terra (19 ore e 37 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 117 UA dalla Terra (16 ore e 16 minuti-luce).
Sommario missioni
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 12
Missioni operative nella fase principale o estesa: 26
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
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