Gli Emirati Arabi Uniti, attraverso il Mohammed bin Rashid Space Centre (MBRSC), hanno avviato la competizione per la selezione di quattro astronauti che si uniranno, nei prossimi anni, agli equipaggi della stazione spaziale internazionale.
“Manderemo il primo astronauta degli Emirati nello spazio entro i prossimi cinque anni, e da oggi partono i preparativi affinché il primo astronauta arabo e degli Emirati contribuisca agli esperimenti scientifici sulla stazione spaziale internazionale. Il nostro obiettivo è dimostrare al mondo che siamo capaci di dare un contributo all’umanità attraverso conoscenze di qualità e scoperte scientifiche”, aveva dichiarato lo sceicco Mohammed bin Rashid nell’aprile di quest’anno.
Che gli EAU stessero preparando un programma spaziale con equipaggio era cosa nota già da alcuni mesi, ma nei giorni scorsi sono stati resi noti i dettagli e, soprattutto, è uscito il bando pubblico che permetterà ai cittadini degli Emirati di partecipare alla selezione. La selezione si svolgerà nel 2018 e i vincitori verranno annunciati tra la fine del prossimo anno e l’inizio del 2019. Il training di base comincerà nel 2019 e si concluderà nel 2020, mentre nel 2020-2021 i quattro selezionati effettueranno l’addestramento avanzato. I requisiti di base sono piuttosto ampi: cittadinanza EAU, almeno 18 anni, padronanza della lingua araba e dell’inglese, e almeno una laurea.
Secondo alcune fonti, questo sviluppo arriva grazie all’accordo con l’agenzia spaziale russa, Roscosmos, che provvederebbe all’addestramento e al lancio mediante capsula Sojuz. Al momento non ci sono notizie di accordi con Boeing o SpaceX per eventuali voli commerciali sulla ISS con capsule americane.
Gli emirati arabi hanno investito molto nel settore spaziale negli ultimi anni. L’agenzia spaziale, inizialmente denominata Emirates Institution for Advanced Science and Technology (EIAST) è stata fondata nel 2006, e il primo lancio di un satellite EAU, DubaiSat-1 (lanciato da Bajkonur su un vettore Dnepr), risale al 2009. DubaiSat-2 è invece del 2013. Gli EAU sono ora al lavoro per lanciare il terzo satellite, KhalifaSat. Nel 2015 il governo ha deciso di investire ulteriormente in questo settore, incorporando l’EIAST nel nascente Mohammed bin Rashid Science Centre e annunciando l’ambizioso programma Mars Hope (al-Amal), che si propone di lanciare un orbiter marziano nel 2020.