Dopo i primi test al banco sul BE-4, il più grande motore alimentato a metano che sarà montato sul nuovo lanciatore New Glenn, Blue Origin conclude in bellezza il 2017 con un nuovo lancio di successo di New Shepard, avvenuto ieri 12 dicembre 2017. Jeff Bezos, CEO dell’azienda aerospaziale, commenta con un tweet l’esito positivo del lancio:
#NewShepard had a successful first flight of Crew Capsule 2.0 today. Complete with windows and our instrumented test dummy. He had a great ride. @BlueOrigin pic.twitter.com/PZHXWXjuw9
— Jeff Bezos (@JeffBezos) December 13, 2017
Una prima versione di New Shepard aveva già effettuato quattro voli, in cui l’obiettivo principale era quello di testare la possibilità di recupero del primo stadio. In questo ultimo lancio, Blue Origin si è spinta oltre i propri limiti, montando la capsula “Crew Capsule 2.0” sulla sommità del razzo vettore. In particolare, la caratteristica principale della versione 2.0 di tale capsula è nei suoi finestrini, i più grandi mai avuti nello spazio, aventi dimensioni di circa 70 x 100 centimetri. Ciascun finestrino è costituito da più strati in modo da avere una maggiore resistenza contro possibili fratture, seppur mantenendo al minimo la rifrazione a la diffrazione, in modo da avere una visibilità di circa il 92%, al pari del vetro.
A bordo di New Shepard erano anche presenti dei payload commerciali, come confermato dalla stessa Blue Origin. Il volo ha avuto una durata di dieci minuti e sei secondi, partito dalla base texana dell’azienda aerospaziale. Questo lancio rappresenta una tappa fondamentale per Blue Origin, dando il via ad una nuova generazione di capsule per voli suborbitali.
Fonti: Blue Origin