Aggiornamenti dal sistema solare: novembre 2017
Mese abbastanza tranquillo per le varie missioni di esplorazione in giro per il sistema solare. Qualche notizia arriva invece dalle future missioni marziane. In particolare, procedono rapidi i preparativi per la missione della NASA Mars 2020: il rover gemello di Curiosity avrà una serie notevole di nuovi strumenti scientifici, mentre è stato testato nei giorni scorsi anche il paracadute supersonico che lo farà atterrare sul pianeta rosso.
È invece prevista per il 2024 la missione giapponese MMX (Mars Moons eXplorer) diretta verso le lune di Marte per prelevarne un campione da riportare a terra. La NASA collaborerà con JAXA per questa missione e ha appena annunciato la strumentazione scientifica che porterà sulla sonda.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Nei mesi scorsi l’agenzia spaziale indiana (ISRO) ha annunciato l’intenzione di lanciare una nuova missione lunare, Chandrayaan 2. La missione sarà composta da un orbiter, un lander ed un piccolo rover e partirà, probabilmente, a marzo del 2018.
Sempre silenziosi i cinque team coinvolti nel Google Lunar X-Prize (SpaceIL, Team Indus, Hakuto, Moon Express e Synergy Moon). La scadenza per potersi aggiudicare il premio è stata ulteriormente spostata al 31 marzo 2018, ma ancora non è chiaro se e quando i vari team potranno riuscire a lanciare.
Si avvicina anche l’apertura la finestra di lancio biennale per le missioni su Marte. L’unica sonda ai blocchi di partenza sembra essere Insight, della NASA, che partirà a maggio 2018 dopo aver mancato la finestra di lancio del 2016 per un problema ad uno strumento.
Parker Solar Probe, anch’essa di NASA, partirà in estate per diventare la sonda ad avvicinarsi maggiormente al sole. La sonda ha appena cominciato i test acustici presso il Goddard Space Centre.
La prossima missione lunare cinese partirà alla fine del 2018: Chang’e 4 atterrerà sul lato nascosto della luna e trasmetterà attraverso un orbiter che dovrà essere immesso in orbita lunare nei mesi precedenti. Non si conoscono molti altri dettagli di questa missione, al momento.
A ottobre 2018 sarà la volta della prossima missione interplanetaria europea, in collaborazione con i giapponesi. BepiColombo partirà con un Ariane 5 diretto verso Mercurio, che riuscirà ad orbitare solo alla fine del 2025 dopo un flyby della Terra (2020), due di Venere (2020, 2021) e ben sei dello stesso Mercurio (2021, 2022, 2023, 2024, 2024, 2025). La missione scientifica si compone di due elementi principali: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA.
Nel sistema solare interno
In orbita intorno alla Luna ci sono al momento tre sonde americane: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e le due della missione ARTEMIS. Inoltre, anche se non ci sono notizie ufficiali, si pensa che siano ancora attive le cinesi Chang’e 5-T1, in orbita, e Chang’e 3, sulla superficie.
In un’orbita eliocentrica nei pressi di quella della Terra ci sono quattro sonde della NASA: Kepler, la cui missione K2 è principalmente diretta verso la scoperta di esopianeti, STEREO, missione di osservazione solare tramite due sonde (Stereo A e Stereo B), e il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer.
Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA).
Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.
La sonda della NASA OSIRIS-REx è in viaggio verso l’asteroide Bennu e lo scorso 22 settembre ha compiuto con successo un passaggio ravvicinato con assist gravitazionale della Terra. Questa manovra ha permesso l’inserimento della sonda nella traiettoria finale in vista dell’incontro con l’asteroide previsto per agosto 2018.
A giugno dovrebbe arrivare sull’asteroide Ryugu anche la sonda giapponese Hayabusa 2, anch’essa con l’obiettivo principale di riportare a Terra un campione roccioso, oltre a quello di rilasciare un paio di piccoli lander.
Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.
Esplorando Marte
Trace Gas Orbiter (TGO), della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016, sta completando lunga campagna di aerobraking per ridurre la quota della propria orbita sfruttando l’attrito dell’atmosfera marziana. Nei giorni scorsi la sonda ha attraversato per due volte l’orbita di Phobos, una delle due lune di Marte. L’inizio della missione scientifica vera e propria è previsto per il prossimo mese di marzo.
In attesa del nuovo arrivo nel 2018 e oltre a TGO ci sono altre 5 sonde in orbita intorno al pianeta rosso: Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO) che invece stanno compiendo osservazioni scientifiche di Marte da diversi anni: si va dai 16 anni per Mars Odyssey ai tre di MAVEN e MOM.
Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1880 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover sta esplorando la regione denominata Vera Rubin Ridge, sulla strada che porta alla vetta del monte Sharp. Nelle settimane scorse i tecnici della NASA hanno compiuto diversi test per poter ripristinare l’uso della piccola trivella, che non veniva usata da circa un anno per via di un problema meccanico.
È invece il sol numero 4914 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite sta studiando la Perseverance Valley, sul bordo ovest del cratere Endeavour. Nonostante l’inverno, i livelli di produzione di energia dei pannelli solari hanno avuto un piccolo aumento nei giorni scorsi grazie al vento che ha rimosso un po’ di polvere.
Nel sistema solare esterno
La sonda americana Dawn è sempre in orbita intorno al pianeta nano Cerere e recentemente la sua missione è stata estesa per la seconda volta, con un nuovo avvicinamento alla superficie dell’oggetto più grande della fascia degli asteroidi.
La sonda della NASA Juno è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. All’inizio di novembre la sonda ha compiuto il nono flyby ravvicinato del gigante gassoso (PJ9), raccogliendo la solita collezione di immagini straordinarie dell’atmosfera gioviana e di dati scientifici. Il prossimo flyby (PJ10) avverrà il 16 dicembre.
La sonda americana New Horizons è in viaggio verso l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69, che raggiungerà tra 408 giorni e da cui dista circa 508 milioni di km. L’11 settembre scorso la sonda ha terminato un periodo di ibernazione durato circa 5 mesi, cominciando una serie di test sugli strumenti e di osservazioni scientifiche a distanza. New Horizons tornerà in ibernazione il 22 dicembre, per essere svegliato l’ultima volta il 4 giugno, in vista dell’incontro che avverrà a capodanno del 2019.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 141 UA dalla Terra (19 ore e 34 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 116 UA dalla Terra (16 ore e 9 minuti-luce).
Sommario missioni
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 12
Missioni operative nella fase principale o estesa: 26
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
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