Anche il terzo degli otto lanci previsti per portare in orbita la costellazione Iridium NEXT è andato a gonfie vele: pieno successo per SpaceX che oltre a centrare l’obiettivo primario del rilascio dei 10 satelliti ha recuperato anche il primo stadio del Falcon 9.
La partenza, in perfetto orario, è avvenuta alle 14:37 italiane di oggi 9 ottobre dalla rampa SLC-4E (Space Launch Complex 4E) della Vandenberg Air Force Base in California. Si è trattato del quarantaduesimo lancio di un Falcon 9, il ventiduesimo della versione 1.2. Ecco il video del webcast.
Dopo la separazione, il primo stadio del Falcon 9 è rientrato con successo sulla piattaforma oceanica “Just Read the Instructions” (“Basta leggere le istruzioni”, ndr). Questo particolare stadio, numero seriale B1041.1, non aveva mai volato in precedenza. La manovra di ritorno è stata trasmessa in diretta streaming, anche se il buio (erano le 05:37 locali) ha ridotto la spettacolarità televisiva dell’evento. Dalle immagini sembra che il touchdown sembra essere avvenuto in modo praticamente perfetto. Una particolarità di questo volo è stata che lo stadio ha montato, per una volta, le grid fin in alluminio.
Come per i lanci avvenuti a gennaio e giugno il Falcon 9 ha trasportato 10 satelliti Iridium NEXT (numeri di serie 107 / 119 / 122 / 125 / 127 (100) / 129 / 132 / 133 / 136 / 139). Iridium è una delle aziende leader mondiali nel campo delle telecomunicazioni globali, e ha sottoscritto un contratto multi-lancio con SpaceX per immettere in orbita una costellazione di 75 esemplari di Iridium NEXT. La separazione dei dieci satelliti è iniziata circa un’ora dopo il lancio.
I satelliti Iridium NEXT
Il carico pagante di questo lancio erano 10 Iridium NEXT destinati a rimpiazzare gli esemplari della generazione precedente della più vasta rete di satelliti commerciali per telecomunicazioni ad oggi esistente. Iridium ha affidato a Thales Alenia Space la costruzione di 81 satelliti, 75 dei quali saranno lanciati da SpaceX. Rimpiazzare uno ad uno i satelliti di una costellazione tanto vasta è un’impresa mai tentata fino ad oggi.
Ecco, per finire, il press kit e lo stemma ufficiale della missione.