Site icon AstronautiNEWS

Sarà Arianespace a lanciare la seconda generazione di COSMO-SkyMed

Una rappresentazione artistica di un satellite COSMO-Sky-Med Second Generation (C) Thales Alenia Space

Thales Alenia, joint venture fra Thales e Leonardo, ha siglato lo scorso 27 settembre il contratto di lancio per due satelliti COSMO-SkyMed di Seconda Generazione (CSG) costruiti per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa.

La firma dei contratti è avvenuta durante una cerimonia nell’ambito del trentaquattresimo summit italo-francese tenutosi nella Prefecture du Rhône a Lione, da parte del Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni e del Presidente francese Emmanuel Macron.

I satelliti COSMO-SkyMed della seconda generazione, come quelli della prima, sono satelliti per l’osservazione terrestre dotati di tecnologie e soluzioni ingegneristiche allo stato dell’arte, le quali rafforzeranno ulteriormente la leadership italiana in questo settore e promuoveranno l’espansione delle partnership strategiche internazionali, come quelle già avviate con Argentina, Francia e Polonia.

I due satelliti verranno lanciati nel 2018 da un vettore Sojuz e da un Vega C, dal Guiana Space Center nella Guiana francese.

Questo sistema di seconda generazione, comprese le sue infrastrutture al suolo, alzeranno l’asticella per quanto riguarda gli standard delle performance dei sistemi spaziali di osservazione radar, in termini di precisione, qualità dell’immagine e flessibilità.

Come i quattro satelliti della prima generazione, lanciati fra il 7 giugno 2007 ed il 5 novembre 2010 dalla base USA di Vandenberg, in California, anche quelli della seconda generazione sono un sistema duale, civile/militare, progettato per assecondare le esigenze sia dei clienti commerciali che di quelli governativi, oltre che della comunità scientifica.

Costruiti come detto, dalla Thales Alenia Space di Torino su piattaforma PRIMA, i satelliti COSMO-SkyMed Second-Generation peseranno approssimativamente 2.200 kg al momento del lancio e verranno collocati in un’orbita eliosincrona ad una quota di 619 km. Essi saranno equipaggiati con un radar ad apertura sintetica (SAR) in grado di eseguire osservazioni in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione.

Fonti: Arianespace, ASI

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it
Exit mobile version