Il misterioso payload di SpaceX
Il prossimo 10 novembre partirà dal Kennedy Space Center un Falcon 9 della compagnia americana SpaceX, come emerso da una recente richiesta di autorizzazione al lancio inoltrata alla Federal Communications Commission . Il payload ha il nome in codice “Zuma” e fino ad ora nessuno è riuscito a capire cosa sia e quale agenzia ne assumerà il controllo.
Il fatto che la missione sia rimasta segreta a così poca distanza dal lancio è abbastanza inusuale. Anche per i satelliti spia, normalmente l’agenzia che controlla il satellite ne rivendica la proprietà, come fa ad esempio l’NRO (National Reconnaissance Office) pur senza rivelare i dettagli delle suddette missioni. Negli anni più recenti solo altre due missioni, entrambe lanciate su un Atlas V di ULA, non si sono potute attribuire con certezza a qualche agenzia governativa americana: PAN, lanciato nel 2009, e CLIO, del 2014, entrambi costruiti da Lockheed Martin.
Le richieste di autorizzazione richieste da SpaceX sono due: una per il lancio, che avverrà non prima del 10 novembre, ed una per il ritorno e l’atterraggio del primo stadio presso la piazzola di atterraggio LZ-1 di Cape Canaveral. Il lancio è stato aggiunto di recente al manifesto di SpaceX, mentre i pochi dettagli che si conoscono sono stati resi pubblici in seguito alle richieste di autorizzazione (le domande inviate alla FCC sono pubbliche).
L’aggiunta all’ultimo momento di questa missione mette in dubbio alcune delle tempistiche dichiarate in precedenza da SpaceX per il debutto del lanciatore pesante Falcon Heavy. L’ultimo volo previsto dal pad 39A del Kennedy Space Center prima di questa nuova aggiunta era infatti il lancio di Koreasat-5A, satellite geostazionario sudcoreano che partirà il prossimo 30 ottobre. Dopodiché i lanci del Falcon 9 avrebbero dovuto spostarsi nuovamente sulla rampa LC-40 di Cape Canaveral, rimessa in funzione dopo l’esplosione in rampa avvenuta un anno fa, con il lancio della missione di rifornimento della ISS (Dragon CRS-13) attualmente prevista per dicembre. Nel frattempo la rampa 39A avrebbe avuto bisogno di poco meno di 2 mesi di lavoro per adattarla al lancio di un Falcon Heavy.
L’inserimento di un ulteriore lancio dal LC-39A a novembre mette in serio dubbio il calendario di SpaceX che ha dichiarato di voler far esordire il suo lanciatore pesante prima della fine dell’anno. Dati i lavori che saranno necessari sulla rampa 39A a questo punto sembra più probabile un lancio nel 2018.
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.
Ipotesi di lavoro: un nuovo Midcourse Space Experiment/Space Based Visible telescope per il rilevamento di attività nucleari (scudo spaziale di reaganiana memoria)? Non so quanto sia compatibile in termini di carico, ma dato ol momento storico un’analisi per analogia è lecita..
DA quel che sembra il turnaround time di 60 giorni è stato abbassato di molto per via degli interventi di aggiornamento alla 39-A che sono stati fatti negli ultimi 2 mesi, aggiungendo strutture specifiche per il Falcon Heavy. A detta di diversi esperti dopo il 10 novembre il tempo necessario sarebbe quindi tra i 30 e i 45 giorni, permettendo un volo entro la fine di dicembe (che servirebbe a SpaceX anche per poter vincere un bid relativo alle forze armate, di cui ora non ricordo date e specifiche, ma di cui so solo che sarebbe stato perfetto per il Falcon Heavy)