Avrebbe dovuto collocare in orbita i satelliti INTELSAT 37e ed il BSAT-4a, l’Ariane 5 (VA239) che lo scorso martedì 5 settembre ha interrotto il countdown a pochi secondi dal decollo, mentre il motore principale criogenico Vulcain era in fase di accensione.
Subito dopo, i sistemi di controllo del lanciatore e del payload hanno posto Ariane 5 e i due satelliti in safe mode.
Il giorno seguente Arianespace ha comunicato di aver individuato le cause dell’abort: pochi istanti dopo l’accensione del propulsore Vulcain del core stage, il computer di bordo ha rilevato un’anomalia in un componente elettrico di uno dei due boosters a propellente solido (EAP) e questa anomalia ha portato all’interruzione della sequenza automatica di lancio. Il tutto in maniera pienamente conforme alle procedure di lancio, le quali autorizzano il lift-off esclusivamente se il 100% dei sistemi e dell’hardware di lancio è pienamente operativo. Queste procedure garantiscono l’affidabilità e la robustezza del sistema di lancio Ariane.
Una ulteriore indagine identificherà le cause dell’anomalia elettrica riscontrata nel booster, con l’obiettivo di riprendere le operazioni di lancio il più presto possibile.
Dopo lo svuotamento dei suoi serbatoi criogenici, Ariane 5 è stato riportato nel Final Assembly Building (BAF) del Guiana Space Center giovedì 7 settembre. I due satelliti INTELSAT 37e e BSAT-4a quindi, rimangono al sicuro nella carena in cima al lanciatore.
Alcuni rumors danno come possibile nuova data di lancio quella del 29 settembre ma ad ogni modo, non appena completata l’indagine, Arianespace comunicherà la nuova data prescelta, contando di effettuare il lancio entro la fine di settembre 2017.
Nonostante questo rinvio, la programmazione dei prossimi lanci di Arianespace di quest’anno resta invariata.
Il filmato dell’abort.