La capsula da trasporto cinese Tianzhou-1 conclude la sua missione e rientra nell’atmosfera
Dopo cinque mesi di test di rifornimento ed esperimenti scientifici, la navetta da trasporto cinese Tianzhou-1 è rientrata nell’atmosfera terrestre concludendo la sua missione.
Ieri alle 18.00 ora di Pechino (le 12.00 ora italiana), seguendo i comandi inviati da terra, il primo veicolo cargo spaziale cinese ha lasciato l’orbita, rientrando nell’atmosfera terrestre autodistruggendosi sopra l’oceano Pacifico meridionale. L’evento era atteso dopo che l’ufficio governativo per i voli spaziali aveva rilasciato la settimana prima una nota in cui si dichiarava che il rientro sarebbe avvenuto il 22 o il 23 settembre. Tianzhou-1, una navetta di 10.6 metri di lunghezza e 13.5 tonnellate di massa, era stata lanciata il 20 aprile scorso con lo scopo di attraccare presso il laboratorio spaziale Tiangong-2, verificare le tecnologie di rifornimento di combustibile in micro-gravità e trasportare il necessario per mantenere attivo il complesso spaziale. Tianzhou-1 è il primo esemplare della prima serie di veicoli spaziali progettati per trasportare provviste, abbigliamento, acqua e combustibile alla futura stazione spaziale cinese, il cui completamento è previsto per il 2022.
Durante la missione, Tianzhou-1 ha condotto tre operazioni di attracco con Tiangong-2, che è il laboratorio precursore della futura stazione spaziale, trasferendo combustibile liquido nei serbatoi di propellente tutte e tre le volte. Il terzo e ultimo attracco è avvenuto il 16 settembre scorso.
Progettata per trasportare fino a 6500 kg di carico utile, la navetta Tianzhou è simile nello scopo e nelle performance alle Progress di costruzione russa e alle ATV dell’ESA: le prime ad oggi realizzano i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale, mentre le seconde hanno chiuso il loro programma nel 2015. Le Tianzhou (che in cinese significa “vascello celeste”) hanno infatti la possibilità di rifornire anche il combustibile: funzione che per esempio non è accessibile ai veicoli di rifornimento americane (come Dragon e Cygnus) e alle HTV giapponesi. Senza che sulla Tiangong-2 fosse presente un equipaggio, Tianzhou-1 ha anche condotto diversi esperimenti scientifici automatizzati, tra cui la sperimentazione di fluidi non newtoniani in micro-gravità e il collaudo di sistemi di assorbimento delle vibrazioni.
Video del rientro nell’atmosfera terrestre di Tianzhou-1 (fonte: CGTN)
Due astronauti cinesi sono stati a bordo di Tiangong-2 per un mese l’anno scorso: la missione spaziale con equipaggio di maggiore durata del programma spaziale cinese. Non sono pianificati altri equipaggi in visita al laboratorio spaziale: la prossima missione Shenzhou porterà astronauti cinesi a bordo del modulo Tianhe-1, l’effettiva sezione di comando della futura stazione spaziale, con lancio previsto nel 2019. Il modulo Tianhe-1 sarà raggiunto dalla successiva missione Tianzhou-2 per un rifornimento cargo prima dell’arrivo dell’equipaggio a bordo della Shenzhou-12.
Due altri moduli saranno poi aggiunti a Tianhe-1 entro il 2022, completando il complesso orbitale che avrà una massa di 60 tonnellate, all’incirca un settimo della massa dell’attuale Stazione Spaziale Internazionale e confrontabile alla massa dello Skylab.
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