Trump nomina Jim Bridenstine come amministratore NASA
Dopo mesi di attesa il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha finalmente nominato il nuovo amministratore della NASA, il membro del Congresso Jim Bridenstine (R). Per diventare effettiva la sua nomina dovrà essere ratificata dal Senato statunitense.
In una breve nota pubblicata ieri da NASA, l’amministratore facente funzioni Robert Lightfoot ha dichiarato di essere pronto a gestire un rapido ed efficace passaggio di consegne con Bridenstine, mentre l’agenzia spaziale continua il suo lavoro nello sviluppo dei programmi iniziati con la precedente amministrazione.
Bridenstine è membro del Congresso per il Partito Repubblicano, è un ex pilota di E-2C Hawkeye della Marina Militare (ora arruolato nella Riserva) ed ex direttore del Tusla Air and Space Museum e del Planetario. È stato eletto nel 2012 in rappresentanza del primo distretto dell’Oklahoma, ed attualmente fa parte del Comitato per le Forze Armate e per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia.
Si tratta dunque di una nomina di stampo prevalentemente politico, e secondo alcuni siti di cronaca americani proprio il fatto che Bridenstine non abbia un vero background tecnico in campo aerospaziale ha irritato i due importanti Senatori della Florida (che ospita il Kennedy Space Center) Marco Rubio e Bill Nelson, che non hanno esitato a superare le distanze di partito e a dichiarare il loro scetticismo per l’amministratore scelto da Trump.
Bridenstine si è dimostrato molto interessato all’ambito delle policy spaziali, promuovendo vari emendamenti alle leggi del settore e impegnandosi per ottenere buoni finanziamenti per l’ufficio della Federal Aviation Administration che si occupa di regolare il trasporto spaziale da parte dei privati.
Come parlamentare membro del Comitato per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia Bridenstine ha espresso scetticismo nei confronti del riscaldamento globale, che in alcune interviste ha attribuito più alla comparsa ciclica delle macchie solari e a fenomeni naturali degli oceani più che all’azione diretta dell’uomo sull’ambiente. Bridenstine ha anche concorso alla formulazione della legge (non approvata) “American Energy Renaissance Act” che avrebbe rimosso le disposizioni sui cambiamenti climatici da cinque leggi esistenti, tra cui la legge sull’aria pulita (Clean Air Act) e la legge sulle specie in pericolo (Endangered Species Act).
Secondo quanto riferito dalla Planetary Society, Bridenstine è un sostenitore del duo Orion/SLS e vede di buon occhio un ritorno americano sulla Luna, ed è fortemente a favore della collaborazione della NASA con le aziende private già iniziata durante la gestione Bolden.
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