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SpaceX rivela il design delle sue nuove tute spaziali

In un post di Instagram, Elon Musk ha rilasciato una foto delle nuove tute spaziali della SpaceX. Dopo Boeing, anche l’altro importante contractor della NASA rivela il modello di tute che utilizzerà per il progetto Commercial Crew, ma per SpaceX la tuta è anche un valido strumento di marketing per le ambizioni dell’azienda oltre l’orbita terrestre.

Mercoledì scorso, Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX ha condiviso l’aspetto delle nuove tute spaziali. I commenti allegati erano ovviamente telegrafici, dettati dalle lunghezze tollerate dai social network, ma tutto sommato contenti alcune importanti informazioni. Al di là della difficoltà dichiarata da Elon Musk intorno all’obiettivo di ottenere una tuta sicura ma al contempo elegante, il CEO di SpaceX ha aggiunto che la tuta mostrata nella foto è già funzionante ed è stata testata.

Altro dettaglio: i test della tuta sono stati condotti ad una pressione doppia rispetto a quella di funzionamento nel vuoto di progetto. La tuta sarà indossata dagli astronauti all’interno della capsula Dragon V2 come misura precauzionale contro la depressurizzazione durante il volo e costituisce senza dubbio un tassello imprescindibile per lo sviluppo del progetto Commercial Crew, che ha visto negli ultimi due anni continui rallentamenti e rinvii.

Il design, almeno nelle linee generali, non è infatti troppo differente dalle tute blu rivelate dalla Boeing nel gennaio di quest’anno, che serviranno  agli astronauti NASA in volo verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della capsula CST-100 Starliner. La linea slanciata, gli spigoli del casco e i colori bianco e nero, sono però senz’altro molto in accordo con l’estetica della capsula Dragon. Molti commentatori hanno visto nella nuova tuta SpaceX un richiamo e un ritorno alle origini del programma spaziale americano e alla tuta del progetto Mercury. Snella, slanciata, aderente: tutte prerogative che accomunano le due tute e le loro funzionalità di base, orientate all’utilizzo esclusivamente all’interno di un veicolo spaziale, ma senza dubbio molto diverse dalle tute del programma Shuttle, che pure erano pensate per lo stesso tipo di funzione.

L’anno scorso, un’intervista su Bleep rilasciata da Jose Fernandez, costumista e modellista di Hollywood, aveva rivelato il suo coinvolgimento nello sviluppo dell’ipotetica tuta spaziale della SpaceX. Non è noto se la sua collaborazione sia stata determinante nella scelta, ma già nel maggio del 2006, circolava su Reddit la foto di una tuta molto simile a quella che è stata poi divulgata mercoledì scorso, che sarebbe stata retro-ingegnerizzata per essere adattata al volo spaziale.

Lo sviluppo di una tuta spaziale non è un compito facile e questo è stato anche confermato da un report rilasciato dalla NASA quest’anno, secondo cui nonostante la spesa di 200 milioni di dollari, l’agenzia spaziale americana non avrebbe ancora un modello di tuta pronto e funzionante per le missioni al di là dell’orbita terrestre.  Il numero di tute effettive che la NASA aveva a disposizione per le attività extra-veicolari è passato da 18 a 11 e il parco potrebbe essere esaurito entro il 2024, se non verranno prese misure per procedere con la realizzazione dei nuovi modelli. È anche vero che c’è una differenza notevole tra una tuta sviluppata per il viaggio all’interno di un veicolo spaziale e una tuta per attività extra-veicolari, ma lo sviluppo di una e dell’altra richiede tempo e risorse e la notizia delle nuove tute SpaceX fa pensare che il programma Commercial Crew potrebbe non subire ulteriori ritardi.

Al di là dell’utilizzo più ravvicinato nei voli per l’orbita terrestre, le nuove tute della SpaceX sono anche un abile mossa di marketing per continuare a divulgare le altre ambizioni dell’azienda, che includono i viaggi con equipaggio in orbita intorno alla Luna e la più o meno futura esplorazioni di Marte (come abbastanza prevedibile, però parecchio riviste nei piani cronologici) .

Più nell’immediato, il primo volo con equipaggio della capsula Dragon V2 rimane ancora pianificato per il prossimo anno e questa sarà senz’altro la prima opportunità di testare le nuove tute in una missione.

 

 

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